Capitolo 3

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Al mio risveglio la ragazza bionda era già andata via, ma aveva lasciato il suo perizoma e il suo numero di telefono. Misi il perizoma nel cassetto dove tengo tutti questi souvenir che le tipe mi lasciano dopo una notte di piacere e andai sotto la doccia a schiarirmi le idee. Misi una canzone dei Coldplay intitolata Paradise, entrai in doccia e ben presto iniziai a piangere. Quel maledetto 17 Luglio di quattro anni fa mi tornò in mente, avevo 15 anni rietravo con i miei dal mare sulle note di questa canzone. Eravamo felicissimi avevamo passato una giornata tranquilla e c'eravamo divertiti parecchio, ad un tratto una macchina guidata da un pazzo ubriaco ci venne addosso e da li il vuoto. Mi ritrovai in ospedale tutto ingessato e accanto a me c'erano i miei nonni che piangevano disperati, io in quel momento cercavo i miei genitori ma ben presto il medico, che si era occupato del caso della nostra famiglia, annunciò che avevano fatto il possibile per salvare mamma e papà, ma che mamma e papà non c'è l'avevano fatta. Quel giorno persi i miei genitori e la voglia di vivere. Eravamo un bellissima famiglia stimati da tutti, vivevamo a Toronto, in una casa stata costruita con i risparmi di due giovani innamorati, che poi sarebbero i miei genitori. Uscii dalla doccia, mi asciugai dalle lacrime e dall'acqua e infilai la mano nel mio kit per la barba, tirai fuori una lametta e inziai a tagliarmi ancora e ancora, come se il taglio profondo di quella lametta sulla mia pelle colmava il dolore che dentro di me era rinchiuso per la scomparsa dei miei genitori. Misi tutto in ordine e andai a vestirmi, il set fotografico mi aspettava per delle foto con dei blue jeans skinny.

Matt: un ragazzo che amava il sesso ma qualcosa cambió.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora