La fuga- Capitolo 1

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Andy

«Andrew Smith ti dichiaro in arresto» mi tirano le braccia indietro, io guardo verso la finestra dove vedo Ed e Nate che mi guardano, Ed mima con le labbra "ci vediamo"
Mi portano in ambasciata senza darmi il tempo di razionalizzare.
Dopo mezz'ora di un noiosissimo interrogatorio
«Non abbiamo ancora finito con te!»
Lo so, ho capito...
«Forse non ti è chiaro che abbiamo tutto ciò che ci serve per mandarti in carcere a vita!» urla uno
«Andrew ti conviene confessare, magari possiamo trovare un accordo» dice un altro
Il poliziotto buono e quello cattivo. Che novità...
«Il capo vi vuole» li chiama un terzo che sbuca dalla porta, aspetto di sentire che le guardie si allontanino e inizio a giocare con la graffetta che tengo sempre nascosta dentro l'orologio.
Riesco finalmente ad aprire le manette, salto fuori dalla finestra, che per fortuna è al primo piano e mi metto a correre.
Sento le sirene che suonano
Merda...
Vado verso la stazione seminandoli.
«Treno in partenza dal binario tre, allontanarsi dalla linea gialla»
Corro alla biglietteria
«Un biglietto per Torino» dico veloce
«Treno in partenza dal binario tre, allontanarsi dalla linea gialla»
Butto i soldi, il ragazzo si muove come un bradipo, non appena mi passa il biglietto io glielo strappo dalle mani e, con la mia borsa stretta nel pugno, cerco dov'è il numero che mi serve.
«Treno in partenza dal binario tre, allontanarsi dalla linea gialla»
«Ho capito!» esclamo alla voce elettronica, mi guardo alle spalle, camminando normalmente ma
con passo rapido.
No. Lasciatemi in pace!
Gli ufficiali sono alla biglietteria a mostrare la mia foto
Merda!
Corro sul treno, vedo un gruppo di ragazzi e mi nascondo dietro di loro.
Andate via. Andate via...
Si mettono a girare per i vagoni, io mi avvicino a un ragazzino che ha le cuffiette che gli penzolano dalla giacca e gliele rubo.
Mi guardo attorno, zaino incustodito, lo prendo ed entro in bagno.
Tenuta da ginnastica, sono fortunato!
Rimetto lo zaino al suo posto e mi metto comodo su un sedile con una maglietta sportiva blu e una felpa grigia.
Mi guardo attorno.
Perché non parte?
Avranno fatto ritardare loro...
Ma quel bradipo gli avrà detto di avermi visto?
Comunque sono vestito completamente diverso da prima... Dovrebbe funzionare...
«È libero?» mi chiede un ragazzo, annuisco.
Più gente c'è e più sono invisibile.
Osservo il ragazzo, ha un'aria triste

Inizio flashback
«Quante volte ti ho detto di non fare quella smorfia?» rise Eleonore
«Quante volte ti ho detto che mi ferisci quando dici certe cose?» sbuffo girandomi
«Amore mi dispiace ma la tua collezione di coltelli in camera non la voglio proprio» continuò, la sua risata fu talmente contagiosa che scoppiai a ridere anch'io
Fine flashback

«Lo abbiamo perso, scendiamo» sento finalmente gli sbirri che se ne vanno...
Una ragazza con i capelli rossi sale al volo e il treno parte.
Eleonore? Ma... Non è possibile...
Mi squilla il telefono, rispondo mettendomi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio
«Amico, dimmi che non ti hanno preso»
«Sono stato più furbo»
«Bene! Ti aspetto con Nate a Torino»
«Va bene capo» metto giù e il ragazzo mi sta guardando con un'aria interrogativa
Che cazzo vuoi?
«Sì, sì, ti sento, sì, è che non so cosa risponderti» lui borbotta spostando lo sguardo da me.
Menomale... Ora speriamo sia un viaggio tranquillo...
Prendo un respiro profondo e osservo le piante che passano in velocità
Chissà se queste cuffiette funzionano
Le attacco al telefono e faccio partire "Fix you" dei Coldplay.
All'improvviso ricevo un messaggio:
Comunque mi dispiace per Sven.
Anonimo, chi sei?

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