Andy
Lei si gira, torna da me e mi abbraccia
«Grazie» mormora, non riesco a rispondere e neanche a muovermi
«Vera, mi chiamo Vera» allunga la sua mano
«Andy» la afferro, completamente stordito.
«Seguimi gelosone» continua con quel tono divertito, ridacchia e si gratta la nuca.
Cosa c'è scritto su quel tatuaggio?
«Mi stavo solo comportando come un bravo cittadino» mi giustifico, lei ride e continua a camminare
«Allora, risposte» inizia lei mentre stiamo attraversando un campo di fiori
«Fammi le domande giuste» le rispondo
«Ma cosa vuol dire?!» sbuffa e si ferma a fotografare una farfalla
«La ragazza che ti ha lasciato, mi hai detto "si potrebbe dire che mi ha lasciato", è viva?» va dritta al punto
«No»
I patti sono patti...
«Mi dispiace Andy» mi sorride appena
«Posso farti domande anche io?»
«Spara» si gira verso di me « è solo un modo di dire» scoppia a ridere, mi fa sorridere e scuotere la testa
«Qual era la tua destinazione?»
«Nessuna. Mi piace viaggiare»
«Ma hai corso per prenderlo» indago
«Ho detto che mi piace viaggiare, non aspettare treni» riprende a camminare
«Perchè giri con una borsa piena di armi?» mi chiede
«Perché non si sa mai» non è una bugia, nemmeno la verità, però...
Una specie di via di mezzo...Lo so che ho fatto un compromesso ma non la conosco e quindi è un nemico.
«Ahi!» esclamo dopo che lei mi tira una pietra
«Così impari»
«Perché la Colt?» le chiedo
«Perché è la prima che ho visto» mi risponde facendo spallucce, prendo un sassolino e glielo tiro sulla schiena
«Maturo, davvero» sbuffa lei, arriviamo sulla strada principale e lei si mette a fare l'auto stop, io la tiro in dentro quando uno sta per metterla sotto.
«STRONZO!» urla facendo il terzo dito
Non ti fermare, non ti fermare
Si ferma, fa la retro e scende.
Non voglio problemi
«COME MI HAI CHIAMATO?!» la spinge, io stringo i pugni
«COME QUELLO CHE SEI!» si sta facendo sentire da chiunque, lui le sta per dare uno schiaffo quando mi metto in mezzo e gli prendo il polso in una stretta senza vie di uscita
«Non dovresti mai alzare le mani su una donna» lo fisso, lui cerca di darmi un pugno con l'altra mano ma io gli rigiro dietro il braccio che sto tenendo e lo sbatto contro il parabrezza del suo furgone
«Adesso ti lascio, tu chiedi scusa alla ragazza e poi muovi il culo per metterlo sul sedile e andartene, chiaro?» gli sussurro all'orecchio, lui si dimena e io gli stringo di più il polso
«Ok ok» borbotta, lo lascio e lui monta in macchina e scatta
«Si è perso un pezzo della mia minaccia ma è comunque accettabile»
«Comunque so difendermi anche da sola!» sbuffa
«Allora la prossima volta aspetto quando hai un labbro rotto» mi rimetto a camminare, lei mi segue senza parlare
Mai un grazie. Vaffanculo.
«Senti androide senza emozioni, io ho bisogno anche di dormire. Stiamo camminando da tutto il pomeriggio» si ferma, io continuo a camminare, vedo lei che riprende a stare dietro di me.
«Tieni» le offro dei soldi per la camera di un motel
«Non sono povera!» spinge la mia mano e cerca nella sua borsa, sono poche banconote.
Entriamo nella reception, o in quella che dovrebbe esserlo
«Due came-» inizio io
«Abbiamo solo una camera matrimoniale al piano terra» risponde il tizio, io annuisco, ci dice la cifra, paghiamo un po' per ciascuno e andiamo alla camera
«Cavolo letti non separabili» sbuffa lei, io prendo la mia sacca la metto per terra e mi ci sdraio a fianco
«Ma non sei scomodo?»
«Il pavimento è scomodo, ad avere tutti questi oggetti sopra» le rispondo facendo lo spiritoso, mi lancia un cuscino in faccia che metto sotto la testa
«Non guardare» mi dice, chiudo gli occhi e sento dei rumori, apro appena un occhio e la vedo nuda, rimango a osservarla
«Ho detto chiusi!» esclama lei, mi lancia un indumento sulla faccia, lo tolgo e lei è già sparita.
Esce dal bagno con il pigiama addosso, io faccio finta di dormire
«Stronzo» borbotta
«Devi stare attenta a dirlo in giro» le dico con calma
«Cosa? Che sei uno stronzo?» mi chiede infastidita, io rimango zitto e lei sbuffa.
Dormiamo, alla mattina la trovo che sta parlando al telefono con qualcuno
«Non mi hai pagato così tanto» le sento dire, rimango ad ascoltare
«Ma te lo scordi proprio! Sì. Sì. Me ne sto occupando. Grazie che pensi che sia scema. Certo, assolutamente, come no!» butta il telefono in borsa e continua a brontolare come una pentola di fagioli.
«Allora gelosone, ci alziamo?»
«Ho fame» le rispondo mentre mi tiro su, rimango a petto nudo davanti a lei, le si colorano le guance mentre mi spinge verso il tavolino
«Muoviti che non voglio essere costretta a stare con un guardone troppo tempo!» mi lancia una maglietta
«Nudista pure» si gira, io rido mentre mangio un po' di uova con del bacon
«Cos'è questa?» raccoglie una bustina della mia roba
«Dammi» ordino gelido, lei nasconde la bustina dietro di sé
«Mi hai sentito. Dammela»
«Cos'è?» insiste, io mi alzo e cerco di prenderla, lei mi punta la mia Colt all'addome
«Cazzi miei, ti va bene come risposta?» esclamo esasperato
Si muove come per andare in bagno, la afferro e con abili movimenti gliela tolgo
«È cocaina, non è così?» mi chiede brutale
«Anche se fosse, non sono-»
«Ho capito, se me lo ripeti ti sparo. Non giro con uno che ha droga con sé.» si mette davanti alla porta e incrocia le braccia
«Va bene» le dico, mi vesto, metto due cose nel mio borsone ed esco dalla finestra
«EHY!» urla lei puntandomi la pistola, mi avvicino azzerando la distanza tra noi
«Fammi capire, non vuoi viaggiare con uno che ha la droga ma fermi quel "uno"»
«Buttala» insiste
«Ti da fastidio che io ce l'abbia dietro? Me la faccio se preferisci, io preferirei di no. È un mese che non...» respiro rumorosamente
«Ok. Ma non sono contenta comunque» sbuffa e ci rimettiamo in marcia.
Dopo tre ore si ferma vicino ad un fast food.
«Tu entra, io sto fuori» borbotto, tenendo la mano in tasca
«No, entri» mi ordina, alzo gli occhi al cielo, entro e vado in bagno.
Prendo la bustina e la guardo
Vuoi cadere davvero così in basso?
Ma lei... Lei è uguale...
Riprenditi Andrew!Non criticatemi. Ognuno di noi ha delle sofferenze e ognuno di noi le vive a suo modo.
La apro e ne metto un poco sul mio dorso, lei spalanca la porta e mi dà una sberla
Uguale...
«Dammi qua!» mi strappa la bustina dalla mano e la va a buttare, mi lava la mano e mi trascina al tavolo
«Cosa c'è? Me lo vuoi dire?» tiene la voce bassa pur con un tono severo
«Sei la mia psicologa?» la prendo in giro
SLAP
Un'altra sberla, mi si formano le lacrime, ma le trattengo
«Oh! Finalmente sembri umano!» esclama, poi osserva la gente che ci scruta
«BEH?! PROBLEMI?!» urla
La regina del non farsi notare...~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Che peperino che è Vera, eh?
Vi piace? Cosa vi aspettate da questi pazzi?😁
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RomanceLui, un criminale che non riesce a slegarsi dal passato, lei è una hacker che lavora a pagamento. Due persone completamente diverse su un treno, sullo stesso vagone...