Andy
Inizio flashback
«Ehy» lo salutai
«Perché mi hai abbandonato?» gli chiesi fissando gli alberi
«Non volevo. Sono stato costretto» mi rispose con gli occhi lucidi
«Per colpa di Leonard, vero?»
Ebbi bisogno di quella conferma
«Per colpa sua, sì»
«Sigaretta?» allungai il pacchetto, lui ne estrasse una e se la pose tra le labbra
«Andy, ti devo dire una cosa» iniziò accendendola
«Dimmi papà» sorrisi all'uso di quell'appellativo
«Sai che Nate, il tuo amico, ha un fratellastro...»
«E quindi?»
«Elisa, diglielo tu» si girò verso quella caramella vivente
«Non ho capito perché devo farle tutte io le rivelazioni dolorose!» esclamò
«Perché non so come dirglielo»
«Io sono qui» mi lamentai
«Eddie ho bisogno di te» Elisa chiamò il mio migliore amico
«Dobbiamo dire a Andy la verità»
Ed scosse la testa, mi sorrise e mi circondò i fianchi con il braccio
«Non lo vuoi sapere anche perché dovrei trattenerti dall'uccidere qualcuno o dal tornare nell'abisso da cui sei appena uscito»
«Io mi fido di te Ed ma se è qualcosa che mi tocca nel profondo allora lo voglio sapere»
«Amico... Andiamo a casa tua» si incamminò
Che cosa poteva essere di così grave?
Arrivammo alla mia villetta, aprii la porta e mi trovai lì Nate
«Buon pomeriggio» lo salutai sarcasticamente
«Siediti Andrew» mi disse Ed con tono grave come se mi dovesse rimproverare
«Hai presente Charlie? Fratellastro suo» indicò con un cenno della testa Nate
«Si, ce l'ho presente, è un bellissimo bambino» commentai ricordando quando li spiavo per controllare quel signor Williams
«Tu e Susan, lo avete mai fatto?»
Alzai un sopracciglio
«Lo prendo come un sì... Quel bambino... è il vostro»
«Perché lei non me lo ha detto?»
«Perché non state più insieme» provò Nate, io lo fulminai con lo sguardo
«Perché aveva paura dell'ambiente che ti circonda» disse con più sincerità Ed
«Forse ha fatto bene... Io ho un figlio... Fa male non averlo saputo prima... Due anni fa ero anche pulito...» sospirai
«Se vuoi amico cerchiamo di farlo tornare tuo, come preferisci»
«Ci devo pensare» dissi facendoli uscire.
Rimasi lì a ragionare...
Qualcuno bussò alla porta ed era Leonard
«Hai saputo del bimbo eh?» mi sbeffeggiò, rimasi sulla porta senza farlo entrare
«Non sei per niente ospitale Andrew, sii educato» lui ci provò e io gli schiacciai il piede, lui imprecò e poi mi fissò
«Ero solo venuto a dirti che ho appena fatto esplodere l'auto dei tuoi amichetti, visto che voi avete fatto esplodere la mia villa e ucciso i miei corrieri»
Io cercai di rimanere impassibile di fronte a tanta cattiveria
«Comunque non li abbiamo uccisi, come tu non hai ucciso i miei amici» gli risposi sicuro di me
«Ucciderò tutti quelli che ami Andrew anche il tuo amato figlioletto»
Tirai fuori l'arma ma lui mi stordì con un fumogeno e mi ritrovai un casa mia con un biglietto "tutti Andrew"
Fine flashback«Ciccio la borsa» un ragazzino mi tira fuori dai miei ricordi, tocca la mia sacca, io lo incenerisco con lo sguardo
«Aprila» sorrido
Dai, che ora mi diverto.
Il pivello, fa scorrere la cerniera, appena vede le armi scappa, io scuoto la testa e fisso il finestrino.
Se solo gli avessi sparato subito...
Un altro messaggio
Niente di personale, o forse si.
«Ovviamente anonimo» borbotto infastidito, una ragazza si affaccia da dietro
Ma tu sei...? No. Andrew riprenditi.
«Basta che copi e fai così» mi prende dalle mani il telefono, spostandosi di fronte a me e fa vari click che non riesco a seguire
Aspetta...
«Fatto» me lo passa, io la fisso
ho perso il controllo di me stesso e della situazione
«Perché ti ha scritto mi dispiace per Sven? Cos'è successo?» chiede la rossa
«Non sono affari che ti riguardano»
Lei si imbroncia e io torno a guardare il finestrino tenendo la mano sulla sacca
«Io ti ho aiutato» brontola
«Io non ho chiesto il tuo aiuto. Tu me l'hai offerto quindi ora cosa vuoi?» tiro fuori un mazzetto di 50 sterline e glielo lancio addosso
Lei si alza dal suo posto e si mette al mio fianco spostando la mia borsa, rimango completamente spiazzato
«Forza! Che ti costa raccontare tutto ad una completa sconosciuta?» mi passa le banconote e mi prende una mano, io la
ritraggo e fisso il finestrino, prendendo il manico della mia bisaccia
«È pesante, cosa ha dentro?» mi chiede
Ma non si spegne mai?
«Cadaveri» faccio del sarcasmo, lei scoppia a ridere
Qualcuno che allontani da me questa pazza, per favore
«Posso guardarci?» continua a curiosare
«Fai pure»
Ora voglio vedere come scappi! Lasciami da solo con i miei pensieri...
«nah non hai avuto la reazione che volevo» sbuffa, stando seduta vicino a me
«Allora chi è Sven?»
«Ripeto, non sono cazzi tuoi» tengo la sacca tra i piedi, lei si alza e sembra tornare al suo posto
Un altro messaggio
Comunque non sei educato
«La smetti?» le dico
No, non finché non avrò una risposta:P
Decido di spegnere il telefono per ignorare chiunque avesse fatto vibrare questo dannato coso.
Lei torna all'attacco dopo venti minuti
«La ragazza dello sfondo è la tua compagna?»
«Mi hai rotto» dico respingendo questo demone
«Ah allora sei preso» lei mi pungola, la mia reazione sarebbe mandarla a quel paese ma l'unica cosa che riesco a fare è fissare quei due occhi verdi e ignorarla
«Senti il sedile è più comunicativo di te, non è una domanda difficile la mia!» esclama, io scuoto la testa e mi alzo cambiando carrozza
«È inutile che scappi» ridacchia inseguendomi, perché sì, la parola più giusta è inseguire
«Non hai una vita? Lasciami in pace» tuono facendo girare tutti verso di noi
Mi siedo scocciato
Non volevo attenzioni e ora tutti mi fissano. Fantastico.
«Se sto zitta posso rimanere?» mi chiede con i suoi modi da fatina
«È un mondo libero» faccio spallucce
Sei una piccola perfetta strega che mi ha fatto un incantesimo...
STAI LEGGENDO
Guarda dove vai
RomanceLui, un criminale che non riesce a slegarsi dal passato, lei è una hacker che lavora a pagamento. Due persone completamente diverse su un treno, sullo stesso vagone...