Geloso - Capitolo 4

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Andy

«Vuoi uscire o no?» mi chiede con quel suo sguardo di sfida
«No grazie. Resto ad aspettare»
Lei sbuffa, mi fa una foto e mi mostra il telefono
«Mi stai minacciando, Rossa?»
Lei prende il mio borsone
«Ehy» la richiamo, le metto una mano sul braccio per fermarla
«Sei ricercato. Se sei senza borsone è meglio»
«Non ti lascio con le mi-»
Mi interrompo
Io non posso stare zitto?
Lei cammina verso le porte dell'ultimo vagone, apre la borsa prende la mia Colt e mi guarda
Non sai come si usa eh? Dai rimettila via prima che qualcuno si f-
Spara
Lo sai come si usa allora
La mette via, spacca bene il vetro e salta fuori
Perché sai come si usa?
La seguo camminando sui binari
«Non avevo capito che "rischioso" era farci arrestare o farci mettere sotto da un treno» faccio il sarcastico
«Sei un fuggitivo, se non vuoi farti arrestare devi muovere di più le gambe e meno la bocca» urla lei, rallentando sul binario, mentre sta arrivando un treno. Suona e lei non si sposta, continua imperterrita sulla sua strada, in poche falcate l'ho raggiunta, afferrata per la vita e lanciata sul marciapiede al sicuro.

"E tu?" Vi starete chiedendo
Io sono sotto il treno. Tra le due rotaie.
"Ma non rischi che ti faccia male?"
Sono grande, so cosa faccio.

«Sei vivo?» la sento, appena passa il treno. Mi alzo e mi pulisco la felpa
«Non farlo mai più» mi rimprovera
«Ah, io. Tu che cammini sui binari è perfettamente sano e giusto» sbuffo, lei ancora con la Colt nella sua mano, me la punta al petto
«C'è gente che ci sta fissando, Rossina» faccio un cenno con lo sguardo, lei lascia cadere il borsone e riprende a camminare, io me lo carico in spalla e mi metto in marcia verso Torino.
«Dove cazzo vai?!» urla minacciosa lei, continuando la scenata di prima, solo più nascosta
«Dal mio capo, problemi?»
«Forse ti dimentichi?» dice alzando il telefono, glielo afferro e lo lancio
«L'ho già messa in rete, scrivendo che io sono tua complice»
È completamente da ricoverare.
«Fantastico! Allora fatti arrestare, io intanto vado»
«Ti... Ti uccido?»
«Me lo stai chiedendo o me lo stai dicendo?» mi avvicino a lei finché la canna della pistola non finisce sul mio addome
«Ti sparo...»
Le metto il dito sul grilletto, lei mi spinge e si mette a camminare con me.
«Dove vai?» le chiedo vedendo che ha preso la mia stessa direzione
«Sono tua complice, no?» inserisce nella tasca la Colt
«Mi spieghi perché sei ossessionata da me?» ridacchio pur rimanendo guardingo
«Prima devi rispondere tu alle mie domande» entra in un bar
«Perché ci fermiamo?» chiedo preoccupato
«Se tu sei un androide che non ha lo stomaco, non è colpa mia»
«Non sono un androide, ma sconsiglierei di fermarci...» sussurro
«Siamo in Italia, stai tranquillo»
Uno inizia a guardarla in un modo che mi irrita, lei lo nota e si tira giù il cappuccio.
Il tizio la fissa e io ho già voglia di rompergli la faccia
«Senti, conosci quell' uomo? Quello con la camicia a righe gialle?» le chiedo facendo un cenno
«No, perché?»
«Perché non ti ha persa di vista nemmeno un secondo»
«Geloso, soldato?»
Non lo sono. Che palle.
«Uno a zero per me» mi fa la linguaccia, la ignoro, ma tengo d'occhio il tizio per capire se gli devo ficcare il coltello nella mano.
«Cosa ordinate?» chiede una cameriera sulla trentina
«Té nero» rispondo io
«Allora vediamo...latte macchiato, quel pasticcino al pistacchio e un pacchetto di biscotti»
La cameriera se ne va
«Almeno non sei una compagnia fastidiosa» fa spallucce.
Picchietto il piede a terra, perché il barista chiacchiera con la cameriera, al posto di fare il nostro ordine.
Rimango in attesa mentre mi guardo attorno...
Finalmente arriva la nostra merenda, l'uomo si alza e si siede vicino alla mia strega
«Come fai ad avere un corpicino così, mangiando queste cose?» le mette la mano attorno alla vita.
Ora lo ammazzo
Scatto in piedi, mi avvicino a lui e gli tocco la spalla
«Che cosa vuoi?» mi chiede
«Oh tranquillo, tesoro» lei mi sorride, l'uomo ci guarda
«State insieme?» sgrana gli occhi
«Sì» rispondo io e lei nell'esatto momento, l'opposto.
Sei stupida...
Io esco dal bar scocciato, stando fuori ad aspettarla
«AIUTO» urla lei, corro verso l'entrata e vedo il tizio che la sta portando al suo furgoncino, prendo la Colt dalla tasca di lei e sparo a quello che il vigliacco voleva usare sulla ragazza dei miei ricordi.
Lui urla e tiene le mani in mezzo alle gambe, la prendo in spalla e corro via da lì.
Appena siamo al sicuro la metto giù
«Perchè mi hai salvata?»
«Non voglio fare la figura di quello che uccide la sua complice» faccio spallucce
«Comunque non avevo bisogno di te» fa il suo adorabile broncio
«Allora devo essere sordo, perché sono sicuro di aver sentito un "aiuto"» mi avvicino a lei
«Sgonfia il tuo orgoglio da uomo alpha» mi preme il dito sul plesso solare
«Avevo la Colt,in qualche modo avrei fatto» sbuffa
«Se vuoi ti riporto lì» la provoco
SLAP
Uno schiaffo che fa male più nel cuore che su quel pezzo di pelle...
«Sei uno stronzo e non tanto dissimile da quello lì» ringhia
«Non sono per niente come quel porco» sibilo, lei non parla e si incammina.
Io resto lì fermo...

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Continueranno il loro viaggio verso non si sa dove?
Perché lei gli ha dato uno schiaffo?
Vi sta piacendo?

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