𝑻𝒆𝒓𝒓𝒐𝒓𝒊𝒔𝒕 𝑳𝒐𝒗𝒆~𝑭𝒚𝒐𝒅𝒐𝒓 𝑫𝒐𝒔𝒕𝒐𝒚𝒆𝒗𝒔𝒌𝒚

𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 1~𝐿𝑖𝑏𝑒𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒

Era una normale, noiosa giornata di scuola.
Quel giorno faceva particolarmente freddo, e lo odiavo.
Partiamo alla grande...

Ero ancora a letto, non avevo voglia di alzarmi per vivere la stessa monotona giornata, ma una voce mi urlò contro.
"Tsuki, se non ti muovi ad alzarti farai tardi a scuola! Farai fare una bruttissima figura a me e farai arrivare tardi tuo fratello!"
Sempre molte grazie, mamma.
"Arrivo, arrivo..." Mormorai assonnata.

Andai in bagno, mi cambiai, pettinai i miei lunghi capelli neri e mi diedi una svegliata con l'acqua gelida sul viso. Fissai a lungo il mio viso: la carnagione chiara, le labbra rosse, gli occhi azzurri... Ero diversa dalla mia famiglia, se non fosse per gli occhi. Mi chiesi come ci si poteva sentire ad essere qualcun altro, con un altro volto, un altro nome, un'altra identità...

Nel bel mezzo della riflessione, mi resi conto che non mi ero ancora asciugata la faccia.
Dovrei smetterla di stare con la testa tra le nuvole...
Uscii fuori, e già sapevo che mia madre non mi avrebbe fatto fare colazione perché mi ero svegliata tardi.
"Niente colazione per te, ci farai fare tardi!" Mi sibilò mia madre. Ecco.
Questa giornata va di male in peggio...
"E SMETTILA DI TENERE IL BRONCIO! SEI PIÙ BRUTTA DEL SOLITO, PRENDERANNO IN GIRO TUO FRATELLO!"

Ad un certo punto, intravidi dei capelli biondi, e vidi il viso radiante e attraente del ragazzo.
"Buongiorno mamma!" Mio fratello.
"TAIYŌ!" Mia mamma si precipitò ad abbracciarlo. Sembrava un'altra persona con lui. Anche se in realtà, era solo con me che era diversa. Ma ormai ci avevo fatto l'abitudine. "Tesoro mio ti sei svegliato tardi!"
"Lo so mamma, scusa..."
"Non fa niente amore! Ci sta fare tardi ogni tanto!" Tralasciando il fatto che era la quarta volta che faceva tardi nella settimana, ed era giovedì, quindi non capisco cosa voglia dire per lei <<ogni tanto>>.
"Grazie!"

"Tesoro, guarda com'è bello oggi nostro figlio!" Esclamò a mio padre che stava seduto su una poltrona.
"Meraviglioso come sempre!" Poi posò lo sguardo su di me. "E tu brutta come sempre." In realtà ero tutt'altro che brutta, ma per loro non ero mai al livello di mio fratello. È un vero peccato che non mi abbiano dato il libretto delle istruzioni del cervello dei miei.

Taiyō era il mio fratello gemello, anche se ero più grande di lui di tre minuti, ma non ci somigliavamo affatto. Lui, a differenza mia, era biondo, abbronzato, e di carattere era una persona gentile e di cuore. Io lo ero solo perché ero costretta. In realtà odiavo tutti gli esemplari di specie umana che mi avessero anche solo rivolto uno sguardo.
L'unica cosa che accomunava me e la mia famiglia, come ho già detto, sono gli occhi azzurri.
E menomale che qualcosa di loro ce l'ho...

Nella mia famiglia erano tutti biondi, tranne me.
Mia madre era una bellissima modella, amata dal mondo intero. Mio padre era il direttore di un'azienda famosa a livello mondiale.
Non avevano niente in comune.
Mia madre l'aveva sposato perché era ricco, mio padre perché era bella.

L'unica cosa che li univa era l'amore per Taiyō.
E chi deve essere quella odiata della situazione? Una certa ragazza chiamata Tsuki Yamamoto.
Ma ovviamente.

Perché mi odiassero non l'avevo capito neanch'io: forse perché ero diversa da tutti, forse perché non avevo lo stesso carattere di mio fratello, o forse...
Lasciai stare l'ultimo pensiero. Non ci volevo proprio pensare.

Appena arrivammo a scuola, io e Taiyō varcammo la soglia dell'edificio.
"Buona giornata!" Disse, dato che stavamo in classi diverse.
"Vaffanculo."
Misi il mio solito finto sorriso e cominciai a camminare verso la mia classe.
Come ogni giorno, i ragazzi mi ammiravano e le ragazze parlavano male di me, invidiose.
"Quei capelli sono di un nero innaturale, secondo me sono finti..." Seh, come no.
"Poi ha un viso troppo candido, secondo me è truccata e rifatta..." Certo, in secondo superiore.
"Secondo me indossa un corsetto sotto la divisa, ha un fisico troppo perfetto..." Invidiosa?