𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 2: 𝑇𝑟𝑒 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑒 𝑢𝑛 𝑐𝑎𝑙𝑖𝑐𝑒 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑛𝑜

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Quei tre anni non passavano mai, sembravano infiniti.
Ogni giorno era uguale, facevo sempre le stesse cose e vedevo sempre le stesse persone. Solo che, a differenza di prima, adesso avevo una motivazione per svegliarmi: ogni giorno era un giorno in meno al mio diciottesimo compleanno. Vivevo le giornate stranamente più motivata del solito. Quel ragazzo così misterioso mi mancava da morire, ma avrei aspettato tutto il tempo che voleva pur di rivederlo.

Tutto sembrava sempre uguale, il tempo sembrava non passare mai.
Ma finalmente, quel giorno arrivò.
I miei diciott'anni.
Quella mattina mi ero svegliata normalmente, non mi ricordavo che giorno era.
Il giorno prima era finita la scuola, quindi non avevo nulla di cui preoccuparmi per essermi svegliata tardi.

Andai in cucina e mi ritrovai davanti i miei genitori con aria schifata e mio fratello più allegro del solito.
"Buon compleanno Tsuki-chan! Oggi siamo maggiorenni!!"
Sinceramente non mi aspettavo degli auguri di compleanno da Taiyō, e mi venne quasi voglia di volergli bene.
"Grazie... Auguri anche a te..." Poi mi ricordai chi era, e quella sensazione se ne andò immediatamente.

"Non darti troppe arie per essere anche tu maggiorenne. A lui abbiamo già fatto il video, adesso fila in camera tua e fingi di dormire. Devi fingerti stupita per gli auguri, ma anche felice. Quindi smamma."
Che gentilezza...
"Va bene, vado."

Mi rimisi a letto e feci come dissero loro.
Bussarono alla porta ed entrarono.
"Buon compleanno Tsuki-chan! Tanti auguri!" Dissero dolcemente.
"Oh mio Dio, grazie! Grazie mille!" Risposi con una felicità più finta della CGI che si trova nei film.
"Grazie a tutti voi fan che ci avete fatto gli auguri! Vi adoriamo!" Disse mio fratello.
"Ok è finita, sparisci tu. Ci rivediamo stasera per la festa, quindi vatti a comprare qualche vestito decente. Fino ad allora non farti più rivedere." Mi diedero un sacchetto coi soldi, quindi mi alzai subito e mi preparai per uscire.
Appena fuori casa, mi diressi verso il negozio preferito dei miei. Durante il tragitto iniziai a pensare.

Sono così disperata che ho creduto subito a Fyodor, ma manterrà davvero la promessa? Sembrava sincero tre anni fa, ma non potevo comunque essere sicura che lo fosse. In fondo, non sapevo niente di lui oltre il suo nome. E se mi avesse ingannato e alla fine si rimangi la parola data? Non so che tipo sia, e che ne so che non ha detto tutte stronzate?
Mentre quelle domande mi tormentavano, mi accorsi di essere arrivata.
Sono sempre la solita Tsuki con la testa fra le nuvole.

Entrai e subito la commessa mi accolse calorosamente.
"Tsuki Yamamoto! Sei tornata! Come stai, Tsuki-chan?"
"Tutto bene, Shimizu-san! Sono venuta per comprare un vestito!" Dissi con finta allegria. Se da fuori sembrava mi stesse simpatica, quello che pensavo di lei era 'perché questa vecchia balena in menopausa non è ancora andata in pensione?'
"Per quale occasione?"
"Per il mio diciottesimo compleanno!"
"Oh! Auguri a te e tuo fratello!"

Vedemmo un vestito azzurro che si abbinava perfettamente con la mia carnagione chiara.
Devo dire che mi sta anche bene...
Presi il vestito e andai a mangiare da qualche parte.
Dato che non ero controllata da nessuno, potevo approfittarne per mangiare un po' più del solito...
AAAAAH, FINALMENTE, NON HO NESSUNO TRA LE PALLE E POSSO STRAFOGARMI DI CIBO.
Dato che il mio motto era letteralmente "viva la pizza", andai in pizzeria.
Quando ebbi più cibo nello stomaco che cellule nel corpo mi alzai e uscii dopo aver pagato.
Era da anni che non mangiavo così... Che paradiso!

Stavo andando a farmi un giro, quando un gruppo di ragazzi probabilmente universitari si piazzò davanti a me.
"Qualche problema?" Non ci voleva un genio per capire che erano dei delinquenti.
"Sì tesoro, sei nel nostro territorio!"
"A meno che non veniate dal medioevo, non esistono territori in questa città."
"Beh, si dia il caso che questo sia il territorio della nostra banda, e se non vuoi essere sfondata di botte, ci sarebbe un altro modo per farsi perdonare~"
"Cioè?"
Il tipo si abbassò verso di me.
"Farsi sfondare in un altro modo~"
Feci un respiro profondo e posai il vestito su una panchina vicina a me.

𝑻𝒆𝒓𝒓𝒐𝒓𝒊𝒔𝒕 𝑳𝒐𝒗𝒆~𝑭𝒚𝒐𝒅𝒐𝒓 𝑫𝒐𝒔𝒕𝒐𝒚𝒆𝒗𝒔𝒌𝒚 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora