𝑻𝒆𝒓𝒓𝒐𝒓𝒊𝒔𝒕 𝑳𝒐𝒗𝒆~𝑭𝒚𝒐𝒅𝒐𝒓 𝑫𝒐𝒔𝒕𝒐𝒚𝒆𝒗𝒔𝒌𝒚

𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 5: 𝐶ℎ𝑖𝑚𝑖𝑐𝑎 𝑒 𝑜𝑚𝑖𝑐𝑖𝑑𝑖

Quella mattina mi svegliai di soprassalto.
Quando uscii dallo stato-zombie che mi contraddistingueva da appena sveglia, finalmente realizzai chi mi aveva svegliata, nonché il motivo dell'urlo che avrei tirato.
"CRISTO SANTO GONCHAROV, CHE CAZZO VUOI?!"
"Buongiorno anche a te!"
"MA CHE PROBLEMI HAI IVAN?!"

"Il padrone Fyodor-kun mi ha detto di svegliarti. Io faccio tutto quello che il padrone dice! Farei qualunque cosa voglia!"
"Padrone... Bah..." Mi alzai dal mio sacco a pelo. "Adesso a quello stronzo di Fyodor gliene dico due..."

Avete capito bene.
Sacco a pelo. SACCO. A. PELO.
Sono passati tre anni da quando sono entrata dei Topi, e adesso ho 21 anni. E DA TRE ANNI FYODOR MI FA DORMIRE IN UN FOTTUTO SACCO A PELO.
Vabbè, sempre meglio di avere un letto ma nella mia vecchia casa.

Goncharov era un altro membro dell'organizzazione, e posso dire che non andavamo molto d'accordo.
Il problema principale, tralasciando i nostri caratteri opposti, era il nostro rapporto con Fyodor: Ivan voleva essere il suo preferito, quindi gli faceva una rabbia tremenda che preferiva me, che lo chiamavo <<Stronzo>>, <<Bastardo>> e cose del genere, a lui, che portava il massimo rispetto.
E non è che a lui lo facevo passare inosservato.
CREPA D'INVIDIA, FIGLIO DI TROIA.

Mi diressi con sicurezza verso l'ufficio di Fyodor.
Aprii la porta violentemente.
"Che vuoi?"
"Buongiorno Tsuki!"
"Parla velocemente che ho fame."
Credo abbiate capito che la mia gentilezza la mattina non era a livelli molto alti.
"Semplicemente dopo dobbiamo parlare di una missione che ti devo dare!"
"Ok."
"A dopo!"
"Vaffanculo."

Andai dove tenevamo il cibo, presi dei biscotti e iniziai a mangiare.
"Tsuki, ma quello non è tuo!" Sentii la voce di Ivan dietro di me.
Gli risposi con un dito medio.
"Quello se lo stava conservando Pushkin!"
"Quindi?"
"Si incazzerebbe a bestia!"

"Non mi interessa. Se mi attaccasse vincerei io contro quell'obeso che pare un australopiteco. In intelligenza avrei un vantaggio schiacciante, dato che lui ha due criceti al posto del cervello. Il massimo che può fare è usare la sua abilità di cannibalismo. Ma non ha la seconda persona, quindi sai che dramma."
"Ce ne sono tante di seconde persone!"
"Ucciderei a prescindere chiunque mi mettesse. L'unico che non ucciderei sarebbe Fyodor, ma non lo userà, dato che è il suo capo."
"E io cosa sono, una carota?"
"Magari. Se mettesse te, ti ucciderei volentieri. Avrei una scusa perfetta."
"Come siamo arrivati a tutto questo ragionamento da un pacco di biscotti...?"
"Hai iniziato tu."

Dato che noi Topi vivevamo nei sotterranei, dovevo un attimo ricordarmi dove cazzo era il bagno in quel dannato labirinto.
Dopo duemila anni lo trovai.
ALLELUIA.
Mi lavai, mi pettinai i capelli e mi vestii.
Da quando ero nei Topi, il mio outfit era davvero molto bello: era composto da una camicia bianca, una giacca nera, un pantalone nero e una cravatta nera, con degli stivali neri di pelle. E devo dire che mi stava una favola.
E tra l'altro...
FINALMENTE È FINITO L'INCUBO DELLE GONNE E DEI TACCHI A SPILLO.

Mi avviai verso l'ufficio di Fyodor.
Aprii la porta, e accanto a lui c'era anche Goncharov.
"Che cazzo ci fai tu qui?"
"Stavo semplicemente servendo il tè al mio padrone!"
"Capisco."
"Hai fatto in fretta!" Esclamò Fyodor compiaciuto.

"Qual è la missione?"
Mi avvicinai a lui e ai suoi quattrocentomila schermi.
Mise su uno schermo l'immagine di un uomo.
"Questo è l'uomo che dobbiamo uccidere. Si sta avvicinando a scoprire le verità su noi Topi." Mi avvicinò l'orecchio alle sue labbra. "E anche sulla Decomposizione dell'Angelo." Mi sussurrò per non far sentire a Ivan.
"È un bel problema..."

"E non è tutto. Dobbiamo ucciderlo entro stasera."
"STASERA?! E TU ADESSO CI HAI PENSATO?!"
"Adesso me l'hanno detto."
"Giuro che uccido chi te l'ha detto così tardi."
Goncharov iniziò a fischiettare.
"SEI STATO TU STRONZO?!"
"NON È COLPA MIA! PUSHKIN SOLO ADESSO L'HA SCOPERTO!"
"ALLORA UCCIDO TE E LUI."