𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 9: 𝐴𝑚𝑖𝑐𝑜

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Erano passati diversi giorni dall'omicidio di Kumiko, e in quel momento io e Nikolai stavamo parlando proprio di quello. O meglio, guardando quello.

Stavamo osservando il telegiornale locale sul mio telefono, e stavano parlando proprio di lei.
"Strage di persone in un deposito abbandonato nella città di Yokohama, trovati i cadaveri di persone che non avevano niente in comune per essere uccise: tra loro la figlia di due importanti agenti della polizia, nasce l'idea di un ostaggio. In ogni caso, nessuna pista sull'assassino." Disse la tipa del telegiornale.
"HAHAHA, MA TU VEDI! UN OSTAGGIO!" Strillò Nikolai ridendo.
"Certo certo, come no! Chi cazzo la vuole a quella, pure come ostaggio?"
"La polizia che non ha nemmeno una pista, che sfigati!"
"Direi!"

Ad un certo punto, il telegiornale si bloccò.
"Uh? Cos'è, Tsuki?"
Era una chiamata in arrivo.
"Una chiamata."
"E da chi?"
"Non lo so, ho solo i vostri numeri non silenziati-" mi bloccai subito quando vidi chi era che stava chiamando. "-RYUKO?!"
Mi alzai subito per rispondere, scappando in bagno.
"Pronto?"
"Tsuki! Come stai?"
"Tutto ok, tu?"
"Tutto bene! Che dici se ci vediamo oggi pomeriggio, dato che in questi tre anni non ti sei fatta sentire? Sempre se sei a Yokohama..."

"Sì, sono sempre qui. Vedo un attimo. NIKOLAI STRONZO VIENI QUA."
La testa di Nikolai sbucò accanto a me con un portale.
"Dimmi!"
"Abbiamo da fare noi quattro oggi?"
"No!"
"Ok, te ne puoi andare."
"Prego eh!"
"Ah, giusto." Prima che se ne andasse, lo ringraziai a modo mio. "Vaffanculo."
"Sempre a disposizione, Tsuki!"
Ritornai a parlare con Ryuko.
"Sì, oggi posso."
Ci demmo la posizione dell'appuntamento e ci salutammo.

Tornai da Nikolai.
"Chi era, il tuo nuovo fidanzatino?" Chiese ironico.
"No, coglione... È una mia vecchia conoscenza..."
"Ho capito, ho capito!" Nikolai si stiracchiò un attimo. "Vedi di non tornare sverginata eh!"
"FIGLIO DI TROIA DILLO DI NUOVO E TI SPEDISCO IN GROENLANDIA."
Presi uno dei miei cuscini e glielo tirai in faccia.
"QUESTA È UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA!" Anche lui si armò di cuscino.
"CI PUOI SCOMMETTERE!"
Iniziammo una lotta di cuscini, buttandoceli in faccia e parando i colpi dell'altro.
Quella guerra continuò per un po', fin quando non sottomisi Nikolai, vincendo.
"Ho vinto. Suca."
"Ok, ok! Hai vinto!"
"Lo sapevo già."

Arrivò il pomeriggio, ed io ero un po' in ansia di rivedere Ryuko.
"Andrà tutto bene!" Mi ripeteva Sigma.
Ero nella posizione che ci eravamo dati ad aspettarlo.
Mentre non arrivava, presi il telefono e iniziai a scorrere le storie e i post su Instagram.
Che palle... Ma che cazzo sta facendo questo deficiente che non si muove?

"Heilà!" Una voce che riconoscevo richiamò la mia attenzione.
Alzai lo sguardo, e vidi Ryuko davanti ai miei occhi.
"Ryuko!" Mi alzai per salutarlo. Solo allora mi resi conto di quanto fosse cresciuto.
È cresciuto di due millimetri in tre anni...
Lui mi abbracciò, mandandomi in tilt, non sapendo cosa fare.
Tsuki sei bravissima ad improvvisare, non fare la figura della completa idiota...
Hai sedotto tanta gente per ucciderla, e ti sei addirittura QUASI spogliata, perché cazzo vai nel panico per un abbraccio?!
"Mi sei mancata!"
"Anche tu..." Mormorai, ancora scossa per quel gesto inaspettato.
Quando alzò lo sguardo sul mio viso, però, mi tranquillizzai: dopo una sola volta che ci eravamo visti, quegli occhi verde brillante, quei capelli rossi e quelle costellazioni di lentiggini mi erano familiari.
Mi sorrise ancora di più, mostrando le sue fossette.
"Sei più bella di quanto ricordassi!"

Con quelle parole mi persi totalmente.
Il mio viso si tinse di rosso, colore che si vedeva particolarmente sulla mia pelle cadaverica.
Ok, non proprio cadaverica... In confronto a quella di Fyodor potrei essere africana...
In effetti ho un bel colorito!
"Grazie..."
"Andiamo a bere qualcosa, dai!"
Prendemmo dei drink, e mentre aspettavamo al nostro tavolo, iniziammo a parlare.
"Adesso tu che fai?" Chiesi.
"Questi tre anni ho frequentato un corso di canto e tra un mese parteciperò a un talent show, come primo passo per realizzare il mio sogno!" Disse parlandomi del suo sogno con le scintille negli occhi.
"Woah! Sono sicura che ce la farai!"

𝑻𝒆𝒓𝒓𝒐𝒓𝒊𝒔𝒕 𝑳𝒐𝒗𝒆~𝑭𝒚𝒐𝒅𝒐𝒓 𝑫𝒐𝒔𝒕𝒐𝒚𝒆𝒗𝒔𝒌𝒚 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora