𝑻𝒆𝒓𝒓𝒐𝒓𝒊𝒔𝒕 𝑳𝒐𝒗𝒆~𝑭𝒚𝒐𝒅𝒐𝒓 𝑫𝒐𝒔𝒕𝒐𝒚𝒆𝒗𝒔𝒌𝒚

𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 12: 𝑂𝑚𝑖𝑐𝑖𝑑𝑖 𝑒 𝑐ℎ𝑖𝑎𝑣𝑖

Perché mio fratello è un T-Rex...?
"Tsuki... Tsuki... TSUKI!"
Mi alzai di scatto dal letto, e subito notai Sigma accanto.
I miei sogni non sono molto normali...

"Ciao Sigma... Dimmi che era un sogno..."
"Che hai sognato stavolta...?" Chiese esasperato.
"Mio fratello era un T-Rex."
"Ci risiamo... L'altra volta tua madre era una scimmia... Ieri tuo padre era un uccello... Adesso anche tuo fratello... Chi sarà la prossima vittima?"
"Tu."
"NO TI PREGO!"

Andai a fare velocemente colazione, poi corsi subito all'Agenzia.
"Buongiorno..."
"Ciao Tsuki!" Salutò Atsushi.
"Oggi abbiamo del lavoro da fare, dobbiamo scrivere i verbali di due casi risolti." Mi disse Kunikida.
"Arrivo..."
Iniziammo a lavorare a computer, mentre ero immersa nei miei pensieri.
Io starei lavorando contro le persone come me... Sono una traditrice della mia razza... Però ci guadagno, quindi non mi importa. Non solo per i soldi. Se ci guadagno qualcosa io, allora non mi interessa degli altri. Arresterò gente quando quella più colpevole sono io, ma non mi importa affatto.

Ad un certo punto, entrò Dazai, ovviamente in ritardo.
"DAZAI, CHE DIAMINE STAVI FACENDO STAVOLTA?! HAI FATTO MEZZ'ORA DI RITARDO! TENTARE IL SUICIDIO NON È UNA SCUSA, TI AVVISO!" Urlò Kunikida.
"Stavolta ho una buona ragione, Kunikida-san!"
"Sarebbe?"
"Signora, entri pure!" Dazai fece entrare una signora probabilmente sui sessant'anni.
"Grazie...." Dazai la fece sedere, dicendo che aveva bisogno d'aiuto con un caso.

"Cos'è successo?" Chiesi.
"Vedete, è morta la ragazza di mio figlio..."
"Condoglianze..." Disse Kunikida.
"Grazie, ma non è quello il problema... È morta mentre era con mio figlio, e adesso è stato accusato lui di averla uccisa... Ma il colpevole non è stato lui, perché la amava tantissimo, e le aveva addirittura fatto la proposta di matrimonio qualche giorno prima... Era innamoratissimo, non era capace nemmeno di sfiorarla con un dito... Quel povero ragazzo non solo è sconvolto dalla sua morte, ma è anche accusato di essere un assassino, e tutte le prove sono contro di lui, essendo sporco del suo sangue... Era una così brava ragazza..." La donna si mise a piangere.
"Troveremo il colpevole. Glielo prometto." Disse Kunikida.
"Vi prego... Trovate il colpevole... Dategli la punizione che merita... Aiutate il mio povero figlio... Fate giustizia a quella ragazza...."

"Ci porti sulla scena del delitto." Dissi.
"Va bene..."
Così, ci avviammo io, Dazai e Kunikida.
Andammo in un'abitazione molto semplice, la casa del figlio.
Arrivammo nel salotto, dove c'erano ancora la sagoma del corpo della ragazza e il suo sangue a terra.
"E qui che è morta..."
"Com'è morta?" Le chiesi.
"Non ne ho idea... Però stavano bevendo il tè quando è morta..."
"Avvelenamento. Ma com'è possibile che ci sia il sangue a terra allora?" Chiese Kunikida.
Ho un'idea.

"Dove sono le tazze?"
"Lì." La donna indicò due tazze su un tavolino vicino al divano, una rossa e una azzurra.
Le presi in mano e annusai l'odore.
Cannella... Ecco cos'è questo profumo...
"Era un tè con la cannella?"
"Sì, credo di sì..."
"In una l'odore è più intenso. Senti qua."
Porsi le tazze a Dazai, che a sua volta annusò.
"Hai ragione. Quindi credi che l'assassino abbia nascosto l'odore del veleno con ulteriore cannella?"
"Esatto. Si usa sempre la cannella per coprire gli odori dei veleni. Banale... Però ha saputo approfittare dell'occasione, dato che era proprio tè con la cannella, quindi è stato intelligente da questo punto di vista."

"E il sangue?" Chiese Kunikida perplesso.
"Ho sentito che esiste un veleno capace di far arrivare il sangue alla testa, facendolo uscire da bocca e naso."
"Potrebbe essere questo il caso. In effetti il ragazzo era sporco di sangue, quindi può darsi che sia successo questo alla ragazza tra le braccia del ragazzo. Di conseguenza, è ovvio che si è sporcato." Rifletté Dazai.
"Non sappiamo chi sia l'assassino, ma almeno adesso sappiamo come ha ucciso. È comunque qualcosa." Disse Kunikida.
"E quelle telecamere?" Chiesi, indicando delle telecamere sulla parete.
"Le ha rotte il precedente proprietario della casa, quindi non hanno ripreso nulla, purtroppo." Mi disse la vecchietta.