Questo diario è di Charlie Stella del Mattino || Hazbin Hotel || fanfiction

RESTANO 2 MESI DI TEMPO

Caro diario,

ho ragionato a lungo sulla strategia da applicare per salvare l'Inferno dall'imminente sterminio.

E dal momento che Adamo sembra non avere intenzione di ragionare, l'unico modo per risolvere la cosa comunicando è rivolgermi a un suo superiore.

Ho deciso: voglio andare in paradiso e parlare con i pezzi grossi.

Papà non ci è riuscito l'ultima volta, ma forse potrebbe dare a me la possibilità di ottenere un colloquio!

Gli ho telefonato stamattina, chiedendogli per l'appunto se potesse prendermi un appuntamento lui stesso.

L'idea non gli è piaciuta per niente.

Non credeva nell'hotel e pensava fosse una perdita di tempo.

Allora gli ho proposto di venire a dare un'occhiata. Con mia grande sorpresa, accettò con entusiasmo e dopo qualche ora si presentò davanti alla porta d'ingresso.

Appena ci siamo visti, mi ha abbracciata forte forte. Quasi soffocavo tra le sue braccia.

Poi gli ho presentato gli ospiti dell'hotel e Vaggie. Non avevo mai avuto l'occasione di farli incontrare. Tutto sommato papà sembrava entusiasta!

Poi, fece la conoscenza di Alastor.

Tra due sembra esserci un'accesa rivalità. Si sono messi persino a cantare per dimostrare chi dei due tenesse di più a me.

Alla fine della canzone, si presentò all'hotel una vecchia amica di Alastor, Mimzy, che lo salutò e si mise a chiacchierare con i ragazzi.

Insieme a Vaggie, ho mostrato a papà tutte le stanze dell'hotel e alla fine gli ho chiesto cosa ne pensasse. Ma lui tentava di evitare il discorso e ripeteva sempre che in paradiso non hanno la mente aperta come la nostra e che dai dannati puoi aspettarti solo delusioni.

Mentre stavamo discutendo, sentimmo un gran chiasso provenire dall'esterno. Dei demoni squalo erano alla ricerca di Mimzy e minacciavano di radere al suolo l'hotel pur di farla uscire allo scoperto.

Alastor realizzò che l'amica fosse venuta a fargli visita solo per chiedergli protezione, così andò su tutte le furie e allontanò quei peccatori dall'hotel.

Questo spettacolo non aiutò di certo. Papà sembrava deciso a troncare la discussione.

Solo in seguito mi spiegò che temeva che io ricevessi lo stesso trattamento che era toccato a lui. Temeva che gli angeli non mi avrebbero ascoltata e che non avrebbero capito il mio progetto.

In tutta risposta, gli ho detto che gli ero grata per la premura che ha nei miei confronti, ma il desiderio di proteggere chi amo mi spinge a compiere qualsiasi cosa. Sono tutto quello che ho e darei me stessa pur di non perderli.

Finalmente, papà mi concesse di andare a parlare con gli angeli. 

E allora è deciso! Domani andrò in paradiso a salvare l'hotel! E Vaggie verrà con me!

Non sembrava molto entusiasta quando gliel'ho comunicato. Ma probabilmente sarà stata solo una mia impressione.