Vi è mai capitato di vedere una di quelle serie americane per adolescenti dove c'è sempre il ragazzo popolare super figo e circondato da cheerleader?
Beh non sono io , vi avviso subito.
Mi dispiace distruggere i vostri sogni.
Non sono figo , per prima cosa , non sono manco alto e con un fisico scolpito , ho i capelli decolorati e l'unica cosa bella che ho sono gli occhi o almeno è cio che dicono di me gli altri.
E soprattutto non sarei popolare.
Amo i videogiochi, non gli sport
E sono semplicemente gay, anche se non dichiarato.A differenza sua che sembra un principe e io innamorato di lui da almeno due anni ma ovviamente lui questo non lo sa e non lo saprà mai.
Lui si che si può considerare il popolare della situazione.Ma qua non siamo in una scuola americana e manco in America, siamo in bunker.
Siamo semplicemente dei ragazzi di provincia uniti dalla stessa passione per la musica.
Sei ragazzi con un sogno in comune.Lui non mi degna manco di uno sguardo e questa cosa mi fa malissimo , o almeno oggi, perché solitamente lo fa.
Passiamo la giornata ognuno per i fatti nostri.
Per esempio c'è Piccolo che disegna , Faster che dorme dopo essersi scolato qualche ora prima dei gin tonic , Erin e Jackson qualcosa al computer e poi c'è Fares troppo concentrato al telefono e solo dio sa a far cosa e poi ci sono io che dovrei buttare giù qualcosa ma troppo impegnato a guardare il mio amore impossibile.《Stasera andiamo all'ottobit?》
Annuncia Jacopo facendo portare l'attenzione di tutti su di lui , anche quella di Andrea che improvvisamente si era svegliato.
Tutti annuirono e alla fine mi ritrovai per farlo anche io, anche se con un pizzico di incertezza.
Dopo quella proposta decidemmo di metterci seriamente a lavorare , almeno per un paio di ore e io per quelle ore pensai solamente a dare il meglio di me non volendo deludere il resto dei componenti.
Per il bene di tutti dovevo cancellarmi dalla testa LUI e l'obiettivo di questa sera era proprio questo e ci sarei riuscito .
Alle 21 ci salutammo tutti e ognuno tornò alle proprie case avendo deciso di vederci direttamente al locale tra circa un'ora.
Uscito dal bunker mi accendo una sigaretta e con le cuffie alle orecchie mi incammino verso casa.
Una volta a casa corro in camera.
Quella sera avrei osato .
Decisi di mettermi un pantalone nero a zampa d'elefante con degli anfibi e una giacca un po elegante grigia .Una volta scelti gli abiti andai a lavarmi e sotto la doccia per tutto il tempo mi misi a cantare "sciroppo di sfera ebbasta".
Dopo la mia performance artistica e vedendo ormai tutti i vetri appannati decisi di uscire e tornarmene in camera con un asciugamano legato lungo il corpo.
Una volta pronto prendo il telefono , le chiavi e il portafoglio ed esco di casa .
Mi metto in macchina e in pochi minuti arrivo raggiungendo poi i ragazzi vedendoli già tutti lì tranne Pietro.《Ciao ragazzi》
Saluto tutti con un abbraccio.
《Ciao caph , ora che sei arrivato possiamo entrare. Pietro sta già dentro, noi aspettavamo te》
Alle parole di Dario il mio sorriso svanì ma cercai di non far notare la delusione, sopratutto a Duccio che a capire le persone era molto bravo.
Una volta dentro raggiungemmo subito Pietro trovandolo già al bancone e durante quei pochi passi che ci dividevano mi misi a scrutarlo più del dovuto.
Quella sera era ancora più bello .
Sembrava davvero un principe con quel maglioncino nero leggermente trasparente che faceva intravedere I suoi muscoli e i jeans neri.
Tutto ciò che indossava sembrava fatto su misura per lui.
Sembrava disegnato .
Quel profilo perfetto mentre sorseggiava il suo drink.Ci sedemmo tutti al bancone ordinando i nostri rispettivi drink per poi salutare anche lui con un abbraccio .
Sentì i suoi occhi addosso per tutta la serata .
Mi sentivo in soggezione, così piccolo sotto il suo sguardo.. ma quella sera avevo un obiettivo e l'avrei portato a termine.
Lui era sempre circondato da ragazze , proprio come Andrea, e li invidiavo .
Volevo essere così anche io.Mi allontanai con il mio drink e decisi di raggiungere la pista buttandomi nella mischia.
Quella sera lo avrei dimenticato ma purtroppo le cose non andarono così.Bevetti e baciai non so quante persone ma continuavo a sentire due occhi puntati addosso .
Alzai la testa ed effettivamente trovai lui sempre al bancone a bere e con gli occhi fissi nella mia direzione.Mi allontai da lì e decisi di uscire a fumare sentendo la mia testa scoppiare per via dei troppi pensieri che manco con l'alcol riuscivo a mandar via .
A chiusura locale ce ne andammo via e per tutto il tragitto non facevo altro che pensare ai suoi occhi su di me e anche leggermente preoccupato vedendolo salire in macchina di Dario che a stento si reggeva in piedi .
Quel comportamento non era da lui .
Lui solitamente si conteneva , infatti in queste serate lo chiamavamo "papà" per scherzare perché effettivamente era l'unico tra noi più responsabile."Cosa ti è successo?"
E con questo pensiero me ne andai a dormire, una volta arrivato a casa , nel mio letto caldo.

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the evening of miracles
Teen FictionIn mezzo a questo mare cercherò di scoprire quale stella sei Perché mi perderei se dovessi capire che stanotte non ci sei.