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Sono passati diversi giorni dalla festa e di Pietro nessuna notizia.
Io mi sentivo vuoto .
Il mio cuore aveva smesso ormai di battere.
Ogni giorno andavo al bunker con la speranza di rivederlo ma purtroppo nulla.
Non riuscivo manco a concentrarmi .
A dire il vero,  nessuno di noi ci riusciva.
Eravamo troppo preoccupati e lui manco rispondeva al telefono o a casa e questo ci rendeva ancora più preoccupati e irrequieti.
Non era comportamento da lui.
E se lo avessero rapito?

Era già da un po che non si apriva con noi, con me .
Che passava le sue giornate al telefono ignorandoci completamente.
Che se ne andava nel bel mezzo delle prove.
E poi il comportamento al locale.
Magari non guardava manco me .
Era tutto così strano.

Io mi ero spento.
Non dormivo la notte .
Le occhiaie erano ben visibili e anche i miei occhi spenti.
Le uniche cose che mi riuscivano meglio era piangere e fumare.
Ormai facevo quello e basta , non nascondevo manco il mio malessere al resto del gruppo.

Mentre mi rollavo la canna sentivo lo sguardo di Duccio addosso .
So che voleva parlarmi ,che voleva chiedermi qualcosa,  so che aveva capito ma non avevo forze di affrontare una conversazione simile .
L'unica cosa che volevo era rivedere quel ragazzo che mi aveva fatto perdere la testa.

Quando finí di rollarla mi sedetti meglio sulla poltrona e me la portai tra le labbra per accendermela.
Iniziai a fumare e ritornai immerso nei miei pensieri , nella mia bolla.

Volevo ritornare indietro.
Non fare determinate cose e soprattutto non aver detto cose che poi hanno rovinato tutto.

Mentre ero immerso nei ricordi del passato (passato non molto lontano) sentivo in lontananza delle voci farsi sempre più alte .
Mi sveglio dal mio stato di trance e in quel momento non avrei voluto farlo .

Non molto lontano da me c'era la figura di Pietro , ma il problema è che non era solo , c'era una ragazza che lo teneva per mano .

Ora chi è questa?  Da dove sbuca?  Perché sta mano nella mano con quello che vorrei diventasse il mio uomo?

Sembrava una modella.
Un pochino più bassa di lui , bionda con gli occhi color ghiaccio e tutto al punto giusto .
Non aveva difetti.

Il mio cuore si era spezzato.
Da un lato felice di sapere che stava bene e vivo, di rivederlo.. ma dall'altro..

Piccolo,  Erin , Jackson e Faster corsero ad abbracciarlo e presentarsi alla ragazza riempiendo i due di domande.
Io rimasi sul divano a fumare e guardare la scena da lontano.

Qualcuno si sedette al mio fianco e per fortuna era solo Ghera , nostro amico e manager.
Da dove è sbucato fuori ?

《Non vai a salutarlo?》

Mi chiese e io mi trovai a scuotere la testa.
Presi l'occorrente per le canne e il telefono e mi alzai non riuscendo più a stare in quella stanza ormai piena di risate e storie da parte di Pietro sul perché era sparito e su  come  e quando aveva conosciuto la ragazza al suo fianco.

Mi chiusi nella stanza di registrazione che usava Jackson e mi appoggiai con la schiena al muro e ripresi a fumare.
Mi misi anche le cuffiette non volendo sentire le loro voci.

Intanto nell'altra stanza si erano accorti dell'assenza del decolorato che fino a prova contraria si trovava lì fino a pochi minuti fa, causando spallucce da parte di Ghera.

Andò Duccio a cercarlo , sapendo di essere quello più bravo con le parole .
Dopo averlo cercato ovunque entrò in sala e appena lo vide rannicchiato a terra Andò ad abbracciarlo.

《So che hai qualcosa e per chissa quale motivo c'entra lui ma non puoi evitarlo , che ne dici se andiamo insieme a salutarlo? Ti aggrappi a me se hai bisogno di sorreggerti . E , non ti obbligo a parlare ma se hai bisogno di sfogarti sai che puoi farlo. So che eri preoccupato per lui ma sta bene, sta qua di nuovo con noi》

Marco sapeva e si ritrovò a guardare Duccio negli occhi e annuire . Si alzò reggendosi al rosso e dopo raggiunsero insieme il resto.

《Ciao》

Sussurro stringendo il braccio di Duccio.

《Sono caph o Marco, come preferisci 》

Mi rivolsi alla ragazza giusto per educazione.

Nessuno capiva cosa mi stava succedendo.
Si leggeva dai loro sguardi.
Sentivo il loro sguardo puntato addosso.
Sapevano quanto importante era per me l'altro ragazzo e sicuramente si aspettavano abbracci e festeggiamenti da parte mia , ma non ero in vena o almeno lo ero per metà.

Manco Pietro capiva, tant'è che non soddisfatto di quel saluto si avvicinò per potermi abbracciare .
Ma non si aspettava freddezza dall'altra parte , non avevo manco ricambiato l'abbraccio e questo portò a Pietro tante domande.
Sapeva che c'era qualcosa che non andava, purtrppo era bravo a leggermi dentro.

Dopo quel momento breve di tensione ripresero le loro attività normali , più carichi di prima avendo ritrovato l'amico ma ovviamente questo non valeva per Caph.

Lui ritornò seduto ad esaminare per bene gli amici.
Esaminare bene ogni loro caratteristica.
Di ognuno di loro voleva qualcosa.
Chi dal punto di vista caratteriale chi dal punto di vista fisico.

Lui da sempre è sempre stato un ragazzo solare , sempre positivo ma quell'amore lo stava facendo a pezzi.
Lo stava distruggendo , anzi , si stava distruggendo da solo con le proprie mani.
Non riusciva a smettere di farsi del male , con la speranza che un giorno l'altro lo avrebbe notato come lui desiderava.

the evening of miraclesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora