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Il giorno dopo al bunker le cose andarono meglio.
Eravamo tutti più concentrati e il mio rapporto con Pietro si era più intensificato.
E questo faceva solo che bene a noi e al nostro lavoro.

Io dopo quella sera ero tornato a dormire serenamente.
Senza incubi e senza la necessità di fumare o bere fino a sballarmi.
Anche la mia musica ne risentiva .
Avevo di nuovo l'ispirazione e la voglia di scrivere .

Ora mi trovavo sul divanetto del bunker in braccio a Pietro.
Io accoccolato al suo petto mentre lui mi riempiva di grattini  mentre io segnavo sul foglio tutto ciò che mi passava per la testa , estremamente rilassato.

《Non dovresti lavorare tu ?》

Lo guardai ridendo soffermandomi per un momento a guardare i suoi occhi , che come la sua bellezza , diventavano ogni giorno più belli e intensi.

《Ho di meglio da fare》

Arrossisco a quelle parole abbassando immediatamente lo sguardo tornando a stringermi al suo petto.

Ovviamente sapevo che non mi dovevo illudere e che questo per lui non significava nulla se non gesti compiuti esclusivamente in amicizia.
Il pensiero che aveva una ragazza purtroppo non usciva dalla mia testa d forse era anche meglio per mantenere un po di lucidità.

《Che direbbe la tua ragazza se ci vedesse così ora?Non sarebbe gelosa?》

Inizio ad accarezzargli il petto da sopra la maglia spostando leggermente il quadernetto che stava diventando solo d'intralcio e lo guardo nuovamente.

《Sa che siamo amici e sa che abbiamo un rapporto stretto.
Lei sa tutto, anche di quella piccola sbandata di nessuna importanza ma comunque non prova odio. Sa i miei sentimenti per lei》

Annuisco solamente e chiudo gli occhi.

Ancora mi ricordo quel giorno.
Quella sera all'ottobit di due anni fa.
I troppi drink , la canna smezzata mentre guardavamo il cielo nel parcheggio del locale.
Quella sera dove ho capito e dato un nome ai miei sentimenti per lui.
Quel bacio rubato.
Quel bacio sul collo prima di tornare dentro.
Oppure quando finimmo per scopare a casa mia.
Faceva male sentire quelle parole ma in realtà lo sapevo .
Il giorno dopo facemmo entrambi finta di niente e le uniche cose che uscirono dalla sua bocca prima di tornare a casa  erano state: 《Dimentica tutto, è stato un errore da ubriachi che non capiterà più 》.
Mi ricordo ancora l'astio con il quale lo disse e mi guardava.
Non ne avevamo più parlato.
Eravamo solo andati avanti .. o meglio lui.
Io ancora rivivevo quella scena in continuazione.

《Oii Caph tutto bene?》

Mi risvegliai dai miei pensieri e annuì debolmente.

《Credo che andrò a dare una mano ai ragazzi》

Dissi solamente lasciando un bacio sulla guancia dell'altro per non far sospettare del mio ennesimo cambio d'umore.

Feci per alzarmi ma vidi Pietro tenermi ancora più stretto a se , come a non volermi lasciare andare.

《Stai bene ?  I ragazzi se hanno bisogno di te, di noi ,  verranno a chiamarci. Rimani un altro pochino》

Era inutile controbattere con lui e io non avevo manco la forza di farlo .
Mi accoccolai nuovamente a lui e mi misi a giocare con l'orlo della sua maglietta.

Mi passò una cuffia e me la infilai mentre faceva partire "Disordine".

[Ho sbagliato mille cose, lasciato che ansia e paura agissero per me
E ora so perché poi sono cambiate le cose
Ancora che rimuovo, ho sempre voglia di fare poco
Mentre tutto va a fuoco
Penso sempre a cose grandi, i tuoi sogni che odio
Non voglio manco guardarti in faccia se ti trovo
Mia cara apatia, sei tornata di nuovo
La testa sulle nuvole ed i piedi nel vuoto
E non è niente di personale
Se mentre fumo ti penso un po'
E i mille pezzi che ho d'aggiustare
Dеntro di me dovrei cercarli un po'[..]

Senza volerlo mi addormentai.

 

                                    [Fares]

Lo guardai dormire.
Lo avevo sempre considerato un angelo.
Dalla prima volta che ci siamo conosciuti mi ha letteralmente stregato.
Non avevo mai visto una persona più bella di lui.
Bello ma con tanti mostri.
Purtroppo avevo promesso di non fargli del male ma non l'ho mantenuta.
Mi odiavo.
So che lui mi ha perdonato ma io non riesco a perdonare me stesso.
Quella sera tutto ciò che è successo io lo volevo.
Mi sono fatto prendere dalla paura ed è andata com'è andata.
Non ho mai avuto e continuo a non avere coraggio per dirgli tutto.
Si, mi sono fidanzato e lei è una bellissima ragazza e anche dolce ma è stata una specie di scorciatoia .
Ho trovato la strada più giusta per scappare.
Non posso permettermi di provare tutte quelle cose per lui.
Merita di meglio e spero che un giorno lui questo lo avrebbe capito.
Anche se non dicevo nulla , lo vedevo il suo sguardo vuoto e privo di luce.
Vedevo quanto si stava annullando.
Mi ero allontanato apposta ma come al solito ho solo peggiorato le cose .
Spero che un giorno avrebbe capito che tutto questo lo stavo facendo per lui , per proteggerlo.

Lo abbracciai più forte e mi addormentai anch'io con le lacrime a gli occhi,  stufo di mostrarmi sempre forte.
Stufo di urlare in silenzio i miei sentimenti.
Stufo di fingere .

Mia sorella e anche Erin e Piccolo sapevano.
Lo avevano capito senza bisogno di spiegare.
E sapevano che io sapevo.
Vedevo gli sguardi che mi mandavano e che ci mandavano quando stavamo insieme.

Avremmo continuato ad amarci sotto le stelle .
Magari da qualche parte,  in qualche universo parallelo, stavamo insieme.
Ma in questo non sarebbe mai successo.
La paura è più grande di qualunque altro sentimento.



Dall'altra parte della stanza gli altri componenti guardarono la scena con un sorriso sulle labbra , o almeno solo due di loro . Andrea non capiva invece,  soprattutto notando come i due guardavano gli altri due dormire.

Sia Duccio che Dario pensarono la stessa cosa.
Dovevano aiutarli.
Non avrebbero lasciato quei due distruggersi dei loro stessi pensieri,  soprattutto quando erano ricambiati e troppo ciechiler accorgersene.

the evening of miraclesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora