Tic... Toc... Tic... Toc...
L'orologio continuava il suo ticchettio caratteristico, ma nonostante ciò, il tempo sembrava non scorrere. Fissare l'orologio, è infatti risaputo, lo rallenta.
«Sono ancora le dieci meno un quarto...»
Il suo unico occhio buono era accentuato da un'occhiaia violo-nerastra, che faceva dedurre la mancanza di sonno e riposo.
Cosa doveva fare? Voleva andare a trovarlo. Ma lui gli aveva detto di non tornare...
Magari solo una visitina? Giusto per vedere come stava. Poi se ne sarebbe andato. Roulxs diceva che il castello avrebbe avuto sempre il ponte levato per lui, quindi perché non approfittarne?
Ripensò a come rispose al duca
"Mi rievoca troppi ricordi, preferirei di no."
"Te l'ho già detto. Non tornerò."
Andare al castello dopo aver detto questo, oltre a procurare un danno al suo orgoglio, sarebbe stato parecchio complicato da gestire. Conoscendo Roulxs, Seam sapeva che gli avrebbe fatto il muso. Sempre se magari non lo conosceva come pensava. Infatti, Seam si recò nel palazzo, ma le guardie non lo facevano passare, nonostante sapessero alla perfezione di chi si trattava. Cosa era successo? Non poteva essere Roulxs, era semplicemente un duca, non aveva quel potere, ma forse c'era il suo zampino in quella storia...? Pazienza. Vorrà dire che davvero non rivedrà più Jevil. Seam si prese l'accortezza di chiedere per ordine di chi doveva rimanere fuori dal castello, per ricevere la risposta «Ci è stato ordinato di tenere lontano chiunque non faccia parte della famiglia reale dal castello per ordine del re di picche.»
Strano. Molto, molto strano. Un ordine così importante da un solo re? Seam sicuramente non era aggiornato sugli ultimi avvenimenti al castello.Era un pomeriggio tardo, attorno alle 6 di sera, quando Seam venne svegliato da una vocetta acuta molto familiare.
«HEY, SIGNOR SEAM! SI RICORDA DI ME?»
Lancer. Cavolo, risentire quella voce era una sensazione così bella...
«Lancer... Hey... Da quanto tempo... Cosa ti porta qui?»
«Perché se n'è andato? Dov'è il signor Jevil? Mi mancano i vostri spettacoli» disse, la sua faccia inesistente a forma di picca era contorta in una espressione triste e malinconica, somigliante a quella del bambino che era sempre stato.
«Principe... Mi dispiace tanto, ma, ecco, Jevil non... Non è più nello stato da poter intrattenere nessuno, e io senza di lui mi sento perso.»
«Oooh...»
Il cuore di Seam si spezza vedendo il viso triste del principe di picche, era sempre a gli spettacoli suoi e di Jevil che organizzavano nel castello, e assisteva anche alle prove, anche se a Jevil non faceva molto piacere, dato che le prove erano un momento privato tra lui e il mago. Inutile dire che se chiedevano al bambinetto di andarsene, lui era lì in un angolo a guardarli di nascosto, e aveva assistito una volta a un bacio sulla bocca tra i due, ma questa è un'altra storia...
«Mi dispiace molto che lei non possa neanche più entrare...»
La mente di Seam si ravvivò. Lancer ne sapeva qualcosa?
«Aspetta, Lancer... Sai per caso il motivo per cui io non ho l'accesso nel castello? Vedi, giorni fa, Rouxls-»
«Papà di secondo grado?»
Seam sorrise. Lui, Roulxs e Jevil spesso si prendevano cura di Lancer, suo padre era spesso impegnato in faccende reali, e Lancer si era talmente affezzionato a Roulxs che lo aveva soprannominato in quel modo.
«Sì... Ecco, lui mi aveva proposto di restare a vivere al castello, ma io non me la sentivo e ho declinato l'offerta.»
«E perché mai?»
«... Lancer, piccolo, te l'ho già detto... Jevil... Ecco... È cambiato. In modo brutto. Diciamo... Diciamo che non sostiene più le opinioni che prima sosteneva. Ho provato a parlarci, ma non mi ascolta. Abbiamo litigato, e ora che vorrei solo assicurarmi che lui stia bene le guardie non mi fanno entrare nel castello.»
«Il signor Jevil è ancora nel castello? Dove?»
«È nei sotterranei, una cella isolata... Tuo padre e gli altri re mi hanno chiesto personalmente di rinchiuderlo. Le sue azioni e idee erano troppo "pericolose"»
Interessante... Lancer lo avrebbe tenuto a mente.
«Capisco... Comunque, ultimamente è successa tanta, tanta roba al castello... Penso... Penso che papà sia impazzito anche lui, a suo modo. Non si sa che fine abbiano fatto re Cuori, re Quadri e re Fiori, e l'unico re rimasto è parecchio nervoso e arrabbiato ultimamente... Forse è perché non trova più i suoi compagni?»
Questo spiegava tante cose. Il motivo per cui le guardie gli dicevano che l'ordine era da un singolo re, ad esempio. Ma perché il re di picche voleva tenerlo alla larga?
«Non so perché papà non voglia farla entrare, ma cercherò di scoprirlo!», sorrise, «Inoltre, ho una bella notizia per lei,»
«Sarebbe?»
«Essendo un membro della famiglia reale, posso fare avanti e indietro dal castello, e dato che senza i vostri spettacoli non ho nulla da fare, ecco, potrei fare da tramite tra lei e il signor Jevil!»
Per quanto l'offerta era allettante, Seam aveva paura di quello che Jevil avrebbe detto a Lancer. E se gli avesse fatto un lavaggio del cervello? Era solo un ragazzo, era facile da ingannare...
«Lancer... È molto dolce da parte tua, ma-»
«Niente "ma"! Starò attento, lo giuro!»
...
«Va bene.»
Lancer sorrise
«YAYYY! NON LA DELUDERÒ, SIGNOR SEAM!»
E se ne andò.«Umh... Signor Seam?»
«Oh... Sei tornato... Cosa c'è?»
«Cosa devo dire al signor Jevil?»
«Chiedi solo come sta e accertati che non stia mentendo»
«Solo questo? Nessun "mi manchi", "ti voglio bene" o cose così?»
Seam arrossì
«No... Cioè.... Sì... Ma-»
«Ok, allora vado!»
«ASPETTA-»★
Ma quanto è puccio Lancer? :')
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᥇ꪊꪻꪻꫀ᥅ᠻꪶﺃꫀᦓ ꨄ︎
FanfictionJevil, dopo i problemi da lui causati, viene finalmente rinchiuso in una cella isolata del castello di carte. Seam, colui a cui è stato affidato il compito di fare ciò, ha ancora dei sensi di colpa, e di tanto in tanto va a fargli visita. Un giorno...