13. "Wake Up."

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Kris si voltò di scatto, e con un colpo solo face volatilizzare quei pochi HP che il giullare aveva rimasti, uccidendolo.
Ralsei sgranò gli occhi, la vista dell'anima corrotta di Jevil finire in polvere... Gridò.
«QUESTO... QUESTO NON VA BENE. NON VA BENE PER NIENTE.»
Si voltò, Susie ridacchiava.
«Sai, Kris... Penso di averti sottovalutatə. Perdonami, bellə. Sei ficə.»
Pareva non si prendessero conto della gravità della situazione.
«... M-MA.... È MORTO...»
«Uh... Sì? Quindi? Era solo un peso per tutti»
Ralsei tremava di paura, come si poteva essere così, così.... Vuoti, privi di empatia?
Lui.... Lui pensava che loro fossero brave persone... Come nella profezia...
.... Lui pensava di amare Kris...
Sapeva che non poteva dirlo con certezza, avevano passato inseme un giorno solo, eppure.... Provava qualcosa. Provava ad essere più pacato possibile, soprattutto nei suoi confronti, arrossita ad ogni contatto, anche un abbraccio...
Forse.... Forse si sbagliava. Kris non era chi pensava che fosse.
L'umano e il mostro si avviarono, sorridenti, fuori dalla cella, pronti per sigillare la fontana.
Ralsei rimase lì, completamente solo davanti al corpo senza vita di Jevil. Cosa avrebbe detto Seam, adesso?
«Cazzo.»


«Kris, Susie... Io e voi abbiamo la responsabilità di salvare questo mondo. Accettate il vostro destino?»
«Uh... No. Non proprio.»

Susie non si era mai mostrata d'accordo all'aproccio amichevole di Ralsei, ma Kris... Non capiva proprio cosa volesse, mandava segnali confusi riguardo ogni cosa. Non parlava, rimaneva indifferente a tutto.
Ralsei voleva solo capirlo...
Però... Aveva risparmiato tutti.... Quindi era una brava persona.... Vero?
...
Vero?

Lancer piangeva disperato. Suo padre sarà anche stato un pazzoide, ma non meritava la morte.
«PERCHÈ? PERCHÈ
Era arrabbiato, e pieno di dolore. Susie visibilmente infastidita.
«Lancer, ti ho fatto un favore, fidati. Meglio non avere un padre piuttosto che averne uno senza rotelle in zucca.»
Il sorriso malizioso caratteristico di lancer era sparito per sempre.
I due avevano dato retta a Ralsei, finché naturalmente non si erano stancati. Il risultato era un principe senza padre che sarebbe dovuto forzatamente salire al trono ad una tenera età e un possibile crollo psicologico da parte dell'ex mago di corte.
Lancer pensava che Susie fosse sua amica... E... Beh anche ələ ragazzə dalla pelle celeste di cui non ricordava mai il nome, ma non come lo era Susie.
Avevano avuto una breve alleanza, erano i ragazzi cattivi, loro. Poi Susie è tornata con i lightners... E si era unito pure lui, non aveva senso fare il cattivo quando non ne era neanche lontanamente capace. Pensava che tra loro ci fosse un legame, insomma. Lui era piccolo, ma la ammirava tanto, un giorno sarebbe voluto diventare come lei.
....
Ma adesso...

Il fatto che ralsei non fosse lì lo spaventava... Dov'era?
Voleva andare a cercarlo, assicurarsi che stesse bene, ma allo stesso tempo non voleva lasciare il padre lì. Si sentiva pietrificato sotto gli sguardi dei Lightners, terrificanti all'idea che avrebbero ucciso anche lui.
Per fortuna, i due erano ormai stanchi di stare lì, e si stavano dirigendo verso la fontana, sicuri come i loro passi sul tetto del castello, sparendo dalla vista, nascosti dalle alte torri.
Lancer non sapeva che fare, aggrappato saldamente al corpo senza vita di suo padre.
«Papà... Scusa... Mi dispiace tanto...»
Poco più tardi, Ralsei era lì affianco a lui, con Jevil in braccio. Provava a curare entrambi i feriti, ma senza risultati. Non c'era più speranza. I due si guardarono, i loro sguardo privo di emozioni, i loro volti stanchi e consumati dalle lacrime.

-

«Seam...»
«Sì...?»
«Sono sparito dalla tua vita... Finalmente. Come volevi tu... Sei contento?»
«Cosa...?»
«Seam, svegliati. Non puoi più fingere che vada tutto bene. Sono morto.»
«... No.... Amore.... Di cosa stai parlando? Lo stress degli spettacoli deve averti dato alla testa, hahaha...»
«...»
«Ti amo...»
Jevil gli tirò uno schiaffo. Faceva male.
«SVEGLIATI, SEAM! NOI NON SIAMO INSIEME, NON SIAMO INNAMORATI, NON SIAMO FELICI COME NELLE FAVOLE! APRI GLI OCCHI, SEAM! SONO MORTO.»

Seam si svegliò da quel suo stato di trance, catapultato nel suo felice passato, quando vide il corpo senza vita di Jevil.
In quel momento, il suo mondo "rose e fiori" si dissolse, scoppiando in un pianto disperato, contagiando anche Ralsei e Lancer.
Cosa avrebbero fatto ora? Ralsei aveva perso il suo scopo nella vita, Lancer non era pronto per diventare re e aveva appena subito un lutto, e Seam... Beh, a lui veramente non restava che suicidarsi. Però non lo fece, avrebbe peggiorato la situazione. I tre, insieme a Roulxs (che soffriva per il piccolo principe e pareva aver riguadagnato la sua dignità), tornarono al castello, dove aiutarono Lancer ad amministrare il regno.
Cercarono innanzitutto di rimettere in sesto il regno e di riunirlo come se tutti fossero parte di una grande famiglia, come lo era una volta, e ci riuscirono anche abbastanza bene, naturalmente c'era gente ancora contraria, ma non li soppressero, tanto valeva lasciarli fare.
I re vennero trovati in delle celle, rinchiusi dal defunto re di picche. Inutile dire che non vollero assolutamente tornare al trono, è forse era meglio così, fontana aveva probabilmente offuscato anche le loro menti.
I lightners avevano però sigillato quest'ultima, per tornare a "casa", togliendo quella che era un grandissima preoccupazione per tutti.
La profezia non si era avverata. Coloro che venivano dal regno della luce non erano salvatori come tutti loro avevano pensato fino a quel momento: erano dei veri e propri mostri.

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