Capitolo 4

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                                                                                          IAN/ICE

Mi sveglio ancora brillo per via del vino di ieri, di cui percepisco qualche traccia anche nel mio cuoio capelluto. Apro gli occhi e mi metto a sedere sul letto, immerso nell'oscurità nonostante sia quasi mezzogiorno, ho sempre odiato svegliarmi con la luce del sole in volto e ho disposto chiaramente ai tizi che lavorano per i miei genitori di assicurarsi che le serrande siano sempre abbassate prima che io mi diriga in camera da letto per riposare. Sento qualcosa rimbombarmi in testa quindi afferro una pasticca di antidolorifico e verso un goccio di bourbon all'interno del bicchiere che tengo sul comodino, mando giù entrambi e dopo aver annusato una ciocca dei miei capelli, decido che posticiperò la doccia per concedermi una corsetta mattutina. Esco dalla stanza e devio per la cucina afferrando dal bancone una bella spremuta d'arancia preparata da Dolores, quando vedo spuntare la figlia della nuova segretaria di mia madre con dei pantaloncini grigi a vita bassa, una maglietta bianca oversize e i capelli arruffati, il tutto accompagnato da uno sbadiglio, per cui sono costretto ad arricciare il naso evitando di scoppiare a ridere

<<Buongiorno principessa, appena sveglia sei davvero inguardabile, ma farò finta di niente>>

<<Ian, la tua voce è l'ultima cosa che vorrei sentire al mattino quindi ti prego stai zitto>> borbotta mentre prende un bicchiere di succo e un pancake ignorandomi totalmente e dirigendosi verso il tavolo da pranzo

<<Mangiare pancake non migliorerà affatto la tua situazione sai?>> domando inclinandomi verso l'isola della cucina con le mani unite <<credo di aver appena visto della cellulite sul tuo sedere>>

<<Impossibile la maglietta è troppo lunga>> afferma prima di girarsi infuriata verso di me <<mi hai appena guardato il culo per caso?!>>

<<Vedo che quando sei assonnata il tuo cervello elabora le informazioni con un po' di ritardo>> esco da dietro il bancone <<e comunque...forse l'ho fatto realmente o forse no>>.

I suoi occhi si concentrano su di me, passano dal mio volto ai miei pettorali per poi finire sul mio pacco. A quanto pare Brooklyn non sa essere così discreta come pensa

<<Hai bisogno di qualcosa o stai ripensando alla mia offerta di ieri?>> la provoco con un sorrisetto beffardo

Alza gli occhi al cielo sicuramente ricordando le mie parole <<sei insopportabile e manco morta>>

<<Erano semplici consigli i miei>> faccio spallucce <<e comunque l'ho fatto e anche parecchie volte>>

Devo ammetterlo ha un gran bel sedere, è stata una delle prime cose che ho notato quando ci siamo conosciuti o meglio quando ha deciso di invadere il mio seminterrato senza alcuna autorizzazione.

<<Beh peccato che i tuoi consigli non mi interessano affatto>> si siede e addenta un pezzo di pancake <<stai andando a correre?>>

Annuisco osservandola <<ti direi di venire con me, ma non credo che faccia per te>>

<<La smetti di analizzare il mio corpo!>> sbuffa esasperata <<e comunque non sarei venuta lo stesso, la tua compagnia non...mi entusiasma, ecco>>

Poso il bicchiere nel lavandino <<almeno sai mentire bene, te ne do atto. A presto principessa>>

Esco dalla portafinestra del salotto abbastanza sicuro che Taylor mi stia guardando per tutto il tempo e sorrido soddisfatto avvertendo già la gloria della mia vincita contro i miei amici. Verrà a letto con me molto presto, questo è certo, anche se ora non considera nemmeno questa possibilità, succederà. Una volta uscito dal cancello di casa mia, mi fiondo sul marciapiede iniziando il mio allenamento mattutino che comprende: riscaldare i muscoli delle gambe e delle braccia, correre per almeno mezz'ora e salutare tutte le ragazze che incontro per strada lasciandole sperare che un giorno porterò a letto qualcuna di loro. Si deve essere sempre gentili con tutti, nel caso in cui in futuro mi possano tornare utili. Mentre mi trovo a metà delle mie mansioni, mi squilla il cellulare e nonostante sia svogliato a rispondere, il nome che appare nella schermata mi obbliga a farlo: papà

Tempter (IN CORSO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora