IAN/ICE
Dopo il teatrino a cui ho partecipato, mi sono reso conto che mostrandomi antipatico davanti a Taylor non mi farà sicuramente acquisire punti e di conseguenza non riuscirò mai a vincere la scommessa con gli altri. Ed ecco il motivo per cui ho deciso di invitarla ad uscire, il motivo per cui appena arrivati mi affretto a scendere dalla macchina e ad aprire lo sportello del suo lato. La devo stupire, deve credere che mi voglia redimere nei suoi confronti, deve innamorarsi di me.
<<Riesco ad uscire da una macchina anche da sola>> commenta chiudendo lo sportello <<...ma dimmi un po' perché mi hai fatto uscire da casa alle 18:00 se dobbiamo solo cenare?>>
<<Quello risponde alla tua domanda?>> Chiedo indicando uno spiazzale dove, parcheggiato, si trova il jet privato della mia famiglia
Taylor sgrana gli occhi stupita per poi guardarmi
<<Tu...tu sei pazzo, hai affittato un jet privato?>>
<<E' della mia famiglia e non è un semplice jet privato, ma un Embraer Phenom 300>> rispondo sorridendo <<Che ne dici di vedere l'Upper East Side dall'alto?>>
<< E me lo chiedi?!>> esclama per poi correggersi subito dopo <<Cioè, volevo dire...non penso di avere altra scelta>>
<<No infatti non ne hai, ma Taylor... non fare finta di non essere emozionata>>
<<Perché? Lo sono tutte vero?>>
<<Tutte?>> Chiedo incerto
<<Non fingere che io sia la prima che porti a fare un giro sul tuo aereo privato>>
<<E se ti dico che è così?>>
Ovviamente è una bugia bella e buona, sono stato con più di venti tipe lì sopra e devo dire che abbiamo anche reso i voli piuttosto turbolenti, ma le ragazze muoiono dal desiderio di sentirsi dire di avere il primato in qualcosa ed è quello che le farò credere.
<<Non ci crederei>> risponde secca
<<Allora non lo farò, ma sappi che è così, andiamo?>>
Annuisce iniziando a incamminarsi verso il jet con me al suo fianco. Una volta entrata non riesce a credere ai suoi occhi. Lo noto da come guarda ogni piccolo dettaglio: il pavimento interamente ricoperto da un tappeto grigio, il mobile di legno scuro con sopra una televisione abbastanza grande e di fronte un divano bianco a tre posti con dei cuscini grigi. Sembra una bambina in un negozio di giocattoli.
<<Che ne dici?>> Domando sorridendo, fiero di esserne il proprietario e di essere riuscito a stupirla
<<Beh non c'è nulla da dire, è magnifico>> ammette senza giri di parole
<<Andiamo nei posti di comando?>>
<<Oh possiamo?>>
<<Certo vieni>> la prendo per mano ignorando la sua rigidità e la conduco verso il centro di controllo dove si trova il pilota: Fred, un uomo anziano con i capelli bianchi e gli occhi castani che ha servito me e la mia famiglia da quando sono nato. Un uomo davvero cordiale e diligente nel suo lavoro. Ricordo ancora quante volte, dopo aver litigato con i miei genitori da piccolo, mi facevo accompagnare a casa sua e volavamo per ore e ore, solo noi due. Da allora è nata in me la passione per i velivoli.
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Tempter (IN CORSO)
ChickLitTaylor è una ragazza ordinaria di diciannove anni, ma a differenza di tutte le altre ha un piano preciso in mente: vendicarsi dei responsabili della morte della sorella. E quando la madre viene assunta nell'Upper East Side da una delle famiglie resp...