𝑀𝑎𝑑𝑒 𝑇𝑜 𝐵𝑒 𝑇𝑜𝑔𝑒𝑡ℎ𝑒𝑟 ~𝐾𝑒𝑛𝑚𝑎 𝑥 𝑅𝑒𝑎𝑑𝑒𝑟~

~𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 32~

*Il giorno dopo*

Sono le 6:00 del mattino, e la casa è avvolta nel silenzio. Io e Kenma dormiamo ancora nella nostra stanza, Shoko riposa tranquilla nella culla accanto al nostro letto, e Mike dorme nella stanza che sarebbe stata di Shoko, ma che per ora è rimasta spoglia e semplice.

Mi giro nel letto, ma i pensieri non mi danno tregua. Sono sveglia da un po', persa nei ricordi e nelle riflessioni. È passato un anno dalla nascita di Shoko. Un anno difficile, il più difficile della mia vita. Un anno fa, in questo stesso giorno, sono diventata madre, ma non avevo accanto il padre di mia figlia. È stato un periodo buio, pieno di incertezze e solitudine, dove ogni piccola vittoria sembrava soffocata dal peso dell'assenza di Kenma.

Non è stato facile affrontare tutto da sola. Non c'era nessuno a confortarmi nei momenti di debolezza, nessuno a condividere le piccole gioie e le grandi paure. Kenma mi è mancato terribilmente, e nonostante tutto, ho continuato a sperare, a immaginare un futuro in cui avremmo potuto ritrovarci. E quel futuro è finalmente arrivato, grazie a Mike. È stato lui a riportare Kenma nella mia vita, a darmi la forza di tornare in Giappone e cercarlo.

Mi alzo lentamente dal letto, cercando di non fare rumore per non svegliare nessuno. Mi avvolgo in una vestaglia e decido di andare in cucina per preparare la colazione. Forse un po' di tempo da sola, con una tazza di caffè caldo tra le mani, mi aiuterà a mettere ordine nei miei pensieri.

La casa è avvolta da una quiete rassicurante, e mentre scendo le scale, ripenso a come tutto è cambiato. Ora Kenma è qui, nella nostra vita, e anche se ci sono ancora tante incognite, sento che insieme possiamo superare tutto.

Accendo la macchina del caffè e mi fermo a guardare fuori dalla finestra. Il cielo è ancora scuro, ma le prime luci dell'alba cominciano a tingere l'orizzonte di un tenue arancione. Mi sembra un simbolo di speranza, di un nuovo inizio. Mi perdo nei miei pensieri, riflettendo su come, nonostante tutto, siamo riusciti a ricostruire qualcosa insieme.

Mentre il caffè gorgoglia nella macchinetta, mi chiedo se davvero riusciremo a ritrovare quella serenità che abbiamo perso. C'è ancora tanto da fare, ma la cosa più importante è che non sono più sola. Shoko ha suo padre accanto, e io ho ritrovato l'amore della mia vita.

Mi siedo al tavolo con la mia tazza di caffè, avvolta nel calore del liquido e del momento. Respiro profondamente e cerco di lasciare andare la tensione accumulata. Non importa quanto difficile sia stato questo anno, siamo qui, insieme. E questo è tutto ciò che conta.

Mentre sorseggio il caffè, sento dei passi leggeri alle mie spalle. Mi giro e vedo Kenma sulla soglia della cucina, con un sorriso assonnato.

"Non riuscivi a dormire?" mi chiede con voce impastata dal sonno.

Scuoto la testa e gli faccio cenno di avvicinarsi. "Troppi pensieri. Ho bisogno di un po' di pace, e il caffè mi aiuta."

Kenma si avvicina e si siede accanto a me, prendendo la mia mano. "So che è stato un anno difficile, ma siamo qui, insieme. Possiamo farcela, T/n. Un giorno alla volta."

Gli sorrido, sentendo il calore della sua mano nella mia. "Sì, possiamo farcela. Grazie per essere tornato da me, Kenma."

Lui mi guarda con gli occhi pieni d'affetto. "Grazie a te per non aver mai smesso di cercarmi. Per Shoko, e per noi."

Ci restiamo così, in silenzio, condividendo quel momento intimo mentre il sole comincia a sorgere. È l'inizio di un nuovo giorno, e con esso, di un nuovo capitolo della nostra vita.

*Skip tattico*

È sera, e la casa è piena di risate e voci mentre festeggiamo il primo compleanno di Shoko. Il salotto è decorato a festa, con palloncini colorati e una grande torta a forma di orsetto che troneggia sul tavolo. Shoko, nel suo adorabile abitino bianco, sorride tra le braccia di Kenma, i suoi occhi curiosi puntati sulle luci e i volti familiari intorno a lei. La musica dolce in sottofondo e la presenza degli amici riempiono l'aria di una calda energia familiare.