Dante

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"Adelina, la nuova decappottabile che ho ordinato è stata consegnata?".
Domando alla mia segretaria.
Lei annuisce, mi porge le ultime scartoffie e se ne va.
"E comunque il mio nome è Alina".
Aggiunge chiudendo la porta.

Rileggo il documento del pre-contratto per il 20% delle quote della Bacco e Arianna Wine.
Sembra tutto a norma, ma lo farò passare anche sotto gli occhi di Rhen e del mio avvocato di fiducia.

Passo al foglio successivo, un contratto che ho firma tre mesi prima e che devo rivisionare.
Il telefono squilla sul piano di legno scuro.
Numero sconosciuto.
"Pronto?". Chiedo con voce al limite fra apatica e seccata.
" Dante"
"Oh Bambi, sei tu".
Perché cazzo non ho memorizzato il numero?

Dimentico il foglio sulla scrivania appena sento la sua voce preoccupata.
Forse non dovrebbe farmi questo effetto.
"Che succede?"
"Ti prego puoi venire a casa mia subito?"
"Si, certo". Rispondo mentre mi precipito fuori dal mio ufficio fino all'ascensore.
Premo ripetutamente il fottuto tasto, ma le porti non si aprono quindi mi fondo a rotta di collo giù per le scale.
"Mandami l'indirizzo. Arrivo fra dieci minuti".

9 minuti e 99 secondi busso alla porta dell'appartamento di Nyx.

Mi aspetto il peggio. Che sia in lacrime, che minacci di tentare il suicidio o che un serial killer la minacci con un coltello alla gola.
Invece quando apre sta sorprendentemente bene.
Sorride, cazzo.
Indossa dei leggins neri della Champion, un top lilla e una felpa slacciata viola.

"Che succede? Sembrava terrorizzata al telefono".
Solo ora mi accorgo che il più agitato fra i due sono io.
"Oh, si...". Inizia a balbettare e agita le mani in aria.
"...se entri ti spiego meglio".

Si volta e si sposta per farmi entrare.
Dentro il corridoio si divide in due, a destra il salotto e a sinistra cucina e sala da pranzo.
La casetta è quasi inquietante.
Le pareti sono tutte nere, così come il pavimento lucido, la sala ospita un enorme divano viola e intorno alla TV 65 pollici ci sono mensole piene di libri.
Anche in cucina gli unici colori sono il nero ed il viola, sul ripiano di marmo nero della penisola c'è una pianta di gigli e gli elettrodomestici sono accerchiati dai libri.
Ma legge davvero così tanto?.

"Perché mi hai chiamato, Bambi?"
"Ho una libreria da montare in camera".
Ha una libreria da montare in camera, non capisco neanch'ora perché mi ha chiamato ma la seguo.
Saliamo le scale a chiocciola fino al piano superiore dove ci sono tre bagni e quattro camere.

Nella camera c'è un letto a baldacchino di frassino, un armadio a specchi scuro occupa un'intera parete e poi ci sono altre mensole stracariche di libri. Dai titoli capisco che gli piace il fantasy, ma noto che ci sono anche molti dark romance e non riesco a trattenere un sorriso.

La parete del letto è decorata con il dipinto di una mappa di un'isola che assomiglia alla Gran Bretagna però è divisa il corti.
Corte della Primavera, dell'autunno, dell'estate, dell'inverno, dell'Alba, del Giorno e della Notte.
"Ma che...?"
"Prythian, è di un libro". Chiarisce.
Poi indica un cartone, legno, chiodi e martello.

" Devi aiutarmi a montare la libreria. Mio fratello è da un'ora che ha il telefono spento e quindi non l'ho potuto contattare"
"E tu mi hai interrotto al lavoro per una libreria?! Non puoi montarla da sola?"
"C'è scritto che dobbiamo farlo in due, e fra tutti tu mi sembri il più indicato per farlo".
Ribatte inginocchiandosi vicino al legno liscio.
Ha detto così tante volte farlo che inizio a pensare male.

" Bambi io sono il migliore per farlo".
Ribatti con un ghigno.
Lei non fa caso alla mia battuta e mi passa il foglio delle istruzioni.
Spengo il telefono e mi siedo vicino a lei.
Guardo il foglio, lo accartoccio e lo lancio fuori dalla finestra aperta.
"Non ho bisogno delle istruzioni".

Heartless: Dinastia VendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora