RUTHLESS

𝐏𝐑𝐎𝐋𝐎𝐆𝐎

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Quattro anni prima...ottobre 2020.

Mia madre aveva gli occhi color cielo, ed era bella più di una dea; mio padre, invece, li aveva verdi come la tormalina e la guardava come fosse una Venere. La sua.

Erano innamoratissimi l'uno dell'altra e si erano prefissati di invecchiare insieme.

Sognavano cose comuni... la Vigilia di Natale, ad esempio, magari con una tavola imbandita e stracolma di cibo, con due o tre nipotini pronti a ricorrersi per giocare.

Lo sognavano, però. Perché ciò che speravano, si è spento quella mattina di fine settembre.

Lei c'era per lui.

Lui c'era per lei.

Ci sarebbero stati sempre, l'uno per l'altra.

E hanno mantenuto la parola, perché alla fine sono volanti in cielo insieme.

Dio mi ha voluto mettere alla prova, lasciandomi sola in questa mediocre vita che ora si colora di nero. Vorrei, perciò, dire a Dio che io non sono sola, perché ogni sera mi accascio nell'angolino della mia stanza e ci parlo.

Parlo con mia madre.

Parlo con mio padre.

E dico loro, ogni giorno, di darmi la forza per andare avanti.

E me la danno, lo so.

Dal cielo loro me la danno.

Ora però, devo rimboccarmi le maniche, perché ho tutta la vita davanti.

Inizierò a lavorare.

Si, perché devo pagarmi gli studi. Magari in qualche bar o in qualche ristorante. Mi servono i soldi per il college.

Te lo giuro, mamma, diventerò giornalista. Lo farò per te. Ti farò vedere quanto sono diventata brava.

Mi realizzerò, papà, te lo giuro. Ti farò vedere quanto io sia diventata una donna forte, indipendente, che non ha bisogno di niente e che nella vita ha sempre contato sulle proprie forze.

Vi renderò orgogliosi di me, così che da lassù, voi possiate sorridere.

***

Tre anni prima...4 maggio 2021.

<<Ho trovato lavoro al Bowling, ma la paga è misera>>, mi lamento mentre mi porto alle labbra un cucchiaio di gelato alla panna <<basta a malapena per l'affitto. Ma facendo due conti, dovrei mettere da parte almeno cento dollari al mese>>.

Beatrix mi guarda perplessa. <<Sei sicura di non voler cercare altro? Insomma, non puoi mica spaccarti il culo a metà Koli, hai pur sempre diciassette anni e...>>.

<<Ci riesco benissimo>>, la interrompo <<Non è un problema per me e poi, non avendo nessun titolo di studio oltre il diploma è normale che le opportunità di lavoro scarseggiano>>.

<<Si, ma non puoi farti sfruttare così solo perché non hai un titolo di studio. Non è giusto e sinceramente, sono preoccupata per te. Sembri dimagrita...>>.

<<Sto bene, Bea>>, la rassicuro poggiandole un palmo di mano sul braccio <<Metterò i soldi da parte per Westwood. Devo solo limitare gli acquisti. Posso fare a meno di parecchia roba...>>.