3: Please Don't Go Home Yet (Dario)

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When you asked, I got quiet
I know I should've just said it
Please don't go home yet

Finalmente è il momento dell'autogestione.

Una settimana in cui non faremo esattamente nulla. Un sogno che si realizza.
In più, il fatto che sia il periodo prima di Natale fa sì che appena finiremo, ci saranno le vacanze.
Questo può essere il momento adatto per stare con qualcun altro... In fondo, serve anche a questo.
I rappresentanti di istituto hanno organizzato un sacco di attività, la cui maggior parte sono alquanto inutili e idiote, ma questi sono dettagli irrilevanti.
Tra karaoke, giochi da tavolo e lezioni di danza, c'è anche qualcosa di interessante: il corso di tennis in palestra ne è un esempio.
Non so se per fortuna o meno, ma noi abbiamo il turno con la quinta di Giorgia.
Dopo quello che è successo al cinema, il mese scorso, ho onestamente paura che qualcuno possa di nuovo prendersela con lei, solo perché "tanto non dice niente".
Non avevo mai visto Mario comportarsi in quel modo, e mi viene da pensare che forse non è chi fa vedere a noi, in classe. Qualche giorno fa, il professore di italiano ci ha riportato i temi, e a lui ha messo tre, perché è uscito completamente fuori dall'argomento. Me lo son fatto passare, giusto per capire quanto fosse fuori tema, e c'erano scritti tutti i problemi della classe. Appena finito, però, c'era una frase a metà, e mi sono accorto che un foglio se l'era tenuto lui: che ci fosse scritto qualcosa su di me? Sembrava l'ipotesi più sensata. Non ha voluto spiegarmelo, chiedendomi di farmi gli affari miei.
Fatto sta che stava andando tutto bene, e devo dire che sembra abbastanza brava. Io sono un po' negato, ma lei se la stava cavando.
A un certo punto, una pallina schizza via dalla nostra metà di palestra, e le arriva addosso. Delle risate si sollevano.
Poco dopo, mentre l'allenatore ci dice di scegliere con chi fare una piccola partitella, la vedo lasciare la racchetta a terra, per entrare nello spogliatoio delle ragazze.

Che sia per quello?

Ignoro un mio compagno che mi chiede se vuole giocare con me, con la scusa che ho bisogno di andare in bagno, e noto che la porta dell'altro spogliatoio è aperta, ma apparentemente non c'è nessuno.

Sembrano tutti distratti.

Sgattaiolo nello spogliatoio di fronte, e chiudo la porta alle mie spalle.
Giorgia è attaccata al termosifone, in una posizione abbastanza divertente. Sembra che stia facendo stretching su di esso.
Mi sta fissando, ora.

«Perché qui? Lo spogliatoio dei ragazzi è dall'altra parte» dice, inarcando un sopracciglio, pensando chissà cosa.
«È successo qualcosa?» non accenno alla pallina di prima, pensando di farle un favore.
«Credo di non poter più giocare, penso si sia ri-infiammato il tendine» risponde lei, mentre si indica la mano destra, mentre fa degli strani massaggi sull'avambraccio. «ogni tanto, specialmente se faccio questi movimenti, fa così. Vorrei evitare di dovermi operare, specialmente visto che sarebbe da fare senza anestesia, quindi anche no»
Mi spiega come si è fatta male la prima volta, durante un allenamento di pallavolo.
Non posso fare altro, se non stare con lei e farle compagnia, fintanto che gli altri giocano e fin quando non finisce l'ora.

C'è un silenzio abbastanza imbarazzante tra di noi.

Non so davvero cosa dirle.

Lei sembra dello stesso avviso, infatti smette di guardarmi, e accende il telefono.
Si mette a leggere qualcosa, probabilmente, e mi faccio onestamente gli affari suoi. È un manga, e ha dei disegni veramente strabilianti.
A un certo punto, compare un personaggio che mi ricorda molto lei, in terzo, quando portava i capelli lunghi raccolti in una treccia.
Forse l'ha effettivamente "copiato" da lei.

Certo, non credevo fosse il tipo da manga d'azione.

«Smettila di fissarmi, sei inquietante» dice a un tratto lei. Appena finisce di parlare, mi viene istintivamente da ridere, non so perché.
Le chiedo come si chiama, e lei mi dà il nome, dicendo che "è fantastico, i disegni sono fenomenali e adoro i personaggi". Direi che non si può non concordare, anche se effettivamente ne ho letto solo un capitolo "spiandolo" dal suo telefono.
Le chiedo quali altri manga le piacciono, e condivido anche i miei gusti (che non sono così ampi come i suoi, diciamo che non sono proprio un otaku fissato).
Lei me ne consiglia qualcuno, e passiamo un buon quarto d'ora a parlarne. Si vede che è un argomento che le interessa, e quando ne parla gli occhi le brillano in un modo particolare e non fa altro che sorridermi.

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