Anna correva spesso a cavallo in quella zona, non aveva mai avuto alcun motivo di preoccupazione ma quel giorno sembrava che il cavallo non avesse intenzione di obbedirle. Con dolcezza si chinò sulla possente incollatura e lo accarezzò, cercando di calmarlo. Ma Morningstar non riusciva a calmarsi. Anna senti un fruscio e smesso di accarezzare il cavallo, i suoi occhi risalirono lentamente tra le fronde, finché non lo vide. Thranduil era disteso su un grosso ramo, il corpo allungato come se fosse su un trono di legno e foglie. Il suo sorriso strafottente faceva capolino tra i lunghi capelli argentati, e lo sguardo era fisso su di lei, pieno di una confidenza che faceva ribollire il sangue di Anna.
"Non avrai paura di me, vero?" disse lui, la sua voce bassa e morbida, un'eco seducente tra gli alberi. Non accennava a muoversi, come se quel ramo fosse il suo posto prediletto.
Anna serrò le labbra per trattenere un sorriso di sfida. "Non io... ma il mio cavallo non sembra avere la tua stessa calma." La tensione tra loro era palpabile, ogni parola sembrava un passo in un gioco pericoloso.
Thranduil inclinò appena il capo, i lunghi capelli che cadevano da un lato, mentre il suo sguardo si fece più profondo. "Forse il tuo cavallo capisce ciò che tu ancora non vuoi vedere," replicò, con quella sua voce carezzevole, senza spostarsi di un millimetro dal ramo. Un sovrano, perfettamente a suo agio nel suo regno.
Dopo un attimo di silenzio, Anna sbottò, cercando di trovare un senso nella situazione. "Aspetta... sei qui, disteso su un ramo in mezzo a un bosco, nel nostro mondo? Sei venuto per una vacanza sulla Terra, o c'è qualcosa che non mi hai detto?" Il tono di Anna era un misto di sarcasmo e vero smarrimento, mentre cercava di affrontare l'impossibile.
Thranduil alzò un sopracciglio, il suo sorriso si allargò appena. "Pensi davvero di essere ancora nel tuo mondo?" La sua voce si fece più bassa, più intensa. "Guarda meglio. Sei tu ad essere venuta da me, non il contrario. E ora, ti trovi nelle mie terre... forse dovresti riflettere su cosa significa."
Anna scrollò le spalle, cercando di mantenere un'apparenza di sicurezza. "Oh, certo, perché chiaramente il mio mondo ha sempre rami su cui si può sognare ad occhi aperti e re elfi troppo sicuri di sé." La sua voce era carica di sarcasmo, ma dentro di sé sentiva il terreno sfuggirle da sotto i piedi. "E comunque, se queste sono le tue terre, perché mai sarei qui?"
Thranduil scese dal ramo con un salto agile, atterrando con la sicurezza di chi è abituato a comandare. Si avvicinò al cavallo, la sua figura slanciata a pochi passi da Anna. Il sorriso strafottente non abbandonava le sue labbra mentre la scrutava da sotto le sopracciglia. "Perché sei qui, ti chiedi?" disse con un tono leggermente beffardo. "Forse perché finalmente qualcuno ha deciso di mostrarti chi sei davvero. O magari, è semplicemente il tuo destino che ti ha condotto al mio cospetto." Fece una pausa, guardando dritto negli occhi di lei. "Ma non ti preoccupare, lo scoprirai... molto presto."
Anna strinse le redini del suo cavallo, cercando di ignorare il modo in cui Thranduil riempiva lo spazio intorno a lei. "Destinata a te?" rispose, la voce intrisa di sfida. "Non mi sembra di essere il tipo che segue un copione scritto da qualcun altro. Quindi, se hai delle risposte, sarebbe meglio che iniziassi a condividerle, invece di parlare in enigmi."
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SUSSURRI IMMORTALI
FanfictionDurante una cavalcata, Anna entra inconsapevolmente in Arda, nella Terra di Mezzo, e si imbatte nel misterioso sovrano elfico Thranduil. Tra tensioni e scoperte, scopre di essere legata a un'antica eredità elfica. Mentre una minaccia oscura incombe...