8.

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Jacopo sentiva i piedi fargli male, quei fottuti mocassini che aveva deciso di indossare quella sera si erano rivelati la scelta peggiore della sua vita. Voleva sedersi e magari bere un drink ma l'incredibile quantità di gente che lo circondava non gli permetteva di allontanarsi dalla pista. Dopo molti spintoni e qualche piede pestato riuscì ad arrivare al bancone dove ordinò un semplice Gin Tonic.

«Per me un Vodka Lemon!» Disse quancuno alle sue spalle. Voltò la testa per poter guardare la proprietaria di quella voce e si ritrovò davanti a una bellissima ragazza dal volto decisamente conosciuto. Aveva i capelli castani raccolti in una coda tirata, il corpo fasciato da un tubino rosso scuro e degli occhiali da sole a coprirle gli occhi. Jack la fissò a bocca aperta, non si preoccupava neanche di sembrare patetico, di lì a poche ore tutti in quel locale si sarebbero dimenticati la serata vista l'enorme quantità di alcol ingerita da tutti i presenti. Il ragazzo era sicuro di conoscerla ma non sapeva come, il suo volto gli era estremamente familiare eppure non riusciva a collegare quando l'avesse già incontrata.

«Hey! Ma tu sei quello dei bnkr?» Chiese proprio la ragazza quando si accorse del riccio che la fissava.

«Si, sono...»

 «NO!» Lo interruppe lei «Non dirmelo, aspetta...» Si portò una mano alla fronte per poi illuminarsi «Jackson, sei Jackson, giusto?» Chiese infine.

«In persona.»

«Scusami se non ti ho riconosciuto subito ma mi hanno riempito di nomi negli ultimi giorni e non me ne ricordo manco mezzo. La mia manager continuava a dirmi "Dai Cecia, non puoi fare figure di merda non sapendo i nomi degli ospiti"» Si lamentò lei con uno splendido sorriso stampato in faccia.

Rise pure Jack mentre pensava ancora a chi fosse quella misteriosa ragazza a cui non sapeva dare un nome. Intanto lei si tolse gli occhiali scuri per poter prendere il bicchiere che il barman le stava allungando e si sedette su uno sgabello vicino al bancone.

Ma certo! Ora che riusciva a vedere il suo viso per intero Jacopo la riconobbe, era Cecilia Cantarano, la tiktoker che più lo faceva ridere in assoluto.

Si sedette anche lui su una sedia lì vicino in modo da poter continuare la conversazione.

«Ma sai che subito non ti avevo neanche riconosciuta?» Le disse facendo fuoriuscire dalle labbra una piccola risatina.

«Addirittura? Non so se prenderlo come un complimento o un insulto, mi immaginavi più bella?» Chiese curiosa.

«In realtà sono sbronzo, vedo tipo quadruplo e con gli occhiali da sole non avevo capito che fossi tu anche se mi sei sembrata familiare fin da subito.» 

«Ti capisco, non sai quanta gente mi saluta agli eventi aspettandosi che li riconosca e poi hanno anche il coraggio di essere delusi quando si accorgono che non ho la più pallida idea di chi cazzo siano.» Raccontò scoppiando a ridere, lui la seguì ridendo a sua volta.

«Beh tu sei abituata a non riconoscere le persone, io sono abituato a non essere riconosciuto. Non sai quante volte mi hanno fermato per strada pensando che fossi Fedez o di quante gli intervistatori mi chiamano con il nome di un altro del collettivo» Scherzò.

«Vabbè, oggi abbiamo invertito i ruoli. É stato divertente!» Ribattè lei.

Il ragazzo sentì il telefono vibrare nella tasca dei pantaloni, lo estrasse e vedendo il nome di Faster alzò lo sguardo verso Cecilia dicendole un leggero «Scusa» per poi rispondere alla chiamata del corvino.

«Bro! Dove cazzo sei? Ti stiamo cercando da un secolo porca puttana.» Gli disse Andrea appena appoggiò il telefono all'orecchio.

«Sono al banco bar, perchè?»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 06 ⏰

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