Prologo

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La pioggia tamburella contro il vetro della mia berlina nera, un incessante rumore che mi accompagna lungo il mio tragitto verso al club.

La mia mente è una tempesta di pensieri, ma esternamente sono un'immagine di calma. La macchina è parcheggiata a distanza, un punto che mi permette di avere un osservazione discreta della situazione nel bel mezzo di una notte gelida.

Il mio sguardo è fisso sull'entrata, con la scritta al neon che lo fa risplendere sotto gli occhi di tutti contrastandosi con la penombra della città a quell'ora.

Un dettaglio che se si pensa alla grandezza della città può passare inosservato, ma che stasera ospita un evento cruciale.

Gus Torres è in arrivo, e questo momento potrebbe cambiare tutto. Ho fatto il mio lavoro con precisione, ho scelto il sicario giusto e pianificato ogni minimo dettaglio di questa serata.

Ora, non mi resta che aspettare e osservare ciò che accade.

La berlina di lusso dell'uomo che sto aspettando si palesa davanti al club.
Lo vedo scendere, avvolto in una giacca di pelle, il volto colmo di disprezzo e sicurezza. Non ha idea di cosa lo aspetta, e forse è proprio questo che lo rende così vulnerabile.

La sua arroganza è la sua condanna.

Il sicario esce da un angolo nascosto, un uomo dal volto impassibile e dal passo deciso. È l'uomo che ho scelto e posso vedere dalla sua movenza la professionalità e la freddezza che mi aveva promesso.
La sua presenza è quasi impercettibile, una figura che si fonde con le ombre della notte. Il piano sta per prendere vita, e io sono solo uno spettatore o meglio definirmi un regista invisibile in questo dramma che sta avendo il suo inizio.

Torres entra nel club. La porta si chiude dietro di lui, ma il rumore della musica e delle risate arriva fino alla mia macchina. Il sicario segue a distanza, e io mi sento come se stessi trattenendo il respiro da non so più quanto tempo. Aspettando il momento esatto in cui il destino si compirà.

A distrarmi dai miei pensieri è il colpo che sento pochi attimi dopo. Non c'è tempo per pensare, solo per agire. Un grido soffocato, una raffica di proiettili, e poi il silenzio che segue la morte di Torres.

Il sicario emerge dalla porta del club con la stessa calma con cui era entrato, come se nulla fosse successo. La sua missione è compiuta, e io sono testimone di questa tragedia.

Mentre il sicario si allontana, la mia mente si affolla di pensieri e calcoli. Questo omicidio non è solo un atto di violenza; è una mossa strategica, una parte di gioco di potere molto più grande.

La mia parte è finita, ma il caos che segue è solo l'inizio. Ho fatto ciò che era necessario per consolidare il mio controllo, ma i costi saranno alti però si sa che il prezzo del potere è sempre caro.

Restando lì, nella mia macchina, con la pioggia che continua a battere contro i vetri, rifletto su ciò che ormai è stato fatto.

L'uomo più potente della città è morto, e io sono la persona che ha orchestrato tutto l'omicidio. Ma mentre il silenzio torna a regnare, dopo che le urla della gente all'interno del club sono cessate, non posso fare a meno di chiedermi: Quanto sarà lungo il cammino che ora si apre davanti a noi?

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