broken heart

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chapter five — *‧₊˚
jeongguk's perspective

Hoseok ed io varcammo l'ingresso della festa, e immediatamente fui travolto da un assalto sensoriale. La musica pulsò con un ritmo ipnotico, sincronizzandosi inquietantemente con il battito accelerato del mio cuore, mentre le luci al neon si intrecciarono in un vortice di colori accecanti, disorientando la mia vista. L'aria, densa e opprimente, era satura di un miscuglio pungente di alcol, fumo e sudore, un odore amplificato dai corpi che si muovevano all'unisono, legandosi in un'energia selvaggia che mescolava danza, euforia e conversazioni indistinte.

Il mio corpo, estraneo a un ambiente tanto dissonante rispetto a ciò che ero e a ciò che conoscevo, si irrigidì, incapace di adattarsi a quel caos vibrante. I miei occhi, divenuti come magneti incerti, scrutavano ogni dettaglio, catturati da ogni movimento, ogni volto, nel tentativo di comprendere o forse di proteggersi da quella marea sconosciuta. Ogni sguardo, ogni gesto, sembrava riflettere un universo che mi era alieno, e in quel lento processo di osservazione, un'ondata improvvisa di adrenalina si insinuò lungo la mia spina dorsale, facendomi percepire con nitidezza ogni nervo, ogni pensiero.

«Non male eh? Jimin non ha deluso le mie aspettative.» si rivolse a me con un sorriso malizioso, il sorriso di chi non attendeva altro che buttarsi in mezzo alla folla e fare baldoria.

«Non sono abituato, ma mi piace.» Hoseok rimase sorpreso, probabilmente aspettandosi un Jeongguk pronto a pregarlo di tornare a casa e curarsi da tutto quel baccano con del sano silenzio, circondato dalle mura della mia stanza.

Aveva capito che ero un tipo introverso.

Quella sera però mi ero promesso di conoscere una nuova versione di me stesso e non volevo deludermi, per l'ennesima volta.

Hoseok mi circondò le spalle con il suo braccio fiero, pronto ad orientarmi nella sala delle tentazioni e dei peccati.


«Jeongguk andiamo a bere qualcosa!» mi urlò Hoseok, annuii, seguendolo.

Mentre ci facevamo strada tra la folla, la musica sembrò intensificarsi, martellandomi nel petto ad ogni battito. Hoseok continuò a sorridere, trascinandomi verso il bar come se fosse nel suo elemento naturale, totalmente a suo agio in quel caos scintillante e rumoroso.

Raggiungemmo il bancone e Hoseok ordinò senza esitazione due drink dal liquido
incolore, lanciandomi uno sguardo complice mentre il barman ci serviva. Prima che riuscì a prendere il bicchiere, però, qualcosa, o meglio qualcuno, catturò la mia attenzione. Fu un'ombra fugace, una presenza familiare. Un profilo elegante, spalle larghe, e un paio di occhi che brillarono, anche nella penombra delle luci stroboscopiche.

Taehyung.

Mi irrigidii, la mia mano a mezz'aria, dimenticando per un istante il bicchiere che mi fu spinto davanti. Il mondo intorno a me sembrò sfocarsi, concentrandosi solo su di lui, mentre un sottile brivido mi attraversò la schiena.

Hoseok mi urlò qualcosa, ridendo, ma le sue parole furono coperte dal rombo della musica e dalla confusione nella mia mente. Mi sentii intrappolato tra due forze: la promessa che avevo fatto a me stesso e la realtà scomoda che si era materializzata davanti a me.

«Ehi, tutto ok?» Hoseok mi scosse leggermente la spalla, riportandomi al presente. Sorrisi forzatamente, afferrando finalmente il drink.

«Sì, tutto a posto,» mentii, bevendo un sorso, cercando di ignorare quella tensione che si annidò proprio sotto la pelle.

Ma non riuscii a togliergli gli occhi di dosso. Taehyung era lì ed era impossibile fingere che la sua presenza non mi riguardasse.

Una giacca di pelle nera lucida, vissuta e aderente, che accentuava l'aria ribelle del suo fascino ed i suoi bicipiti definiti. Sotto, una semplice maglietta bianca che si intravedeva appena, scolorita quanto basta per conferire disinvoltura, mentre i pantaloni neri, stretti e leggermente strappati, fasciavano le gambe lunghe e ben definite. Una catena argentata pendeva dal fianco, oscillando ad ogni suo passo ed un paio di sneakers bianche, donandogli un'aria pericolosa e irresistibilmente sicura di sé. I capelli biondo cenere, scompigliati con perfezione, incorniciavano il viso con una bellezza cruda e magnetica.

illusion of stars  ★ taekook [ita] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora