𝑪𝑨𝑷𝑰𝑻𝑶𝑳𝑶 𝑻𝑬𝑹𝒁𝑶 .

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𝐍𝐀𝐑𝐂𝐈𝐒𝐎 ──

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𝐍𝐀𝐑𝐂𝐈𝐒𝐎 ── .✦

Qualcuno si sarebbe fatto male quel giorno. Il colore del cielo preannunciava una tempesta piuttosto forte. Che il suo adorato dio del Cielo fosse in un momento no?
Il tormento di Zeus era sempre stato frutto di un divertimento quasi infantile per Narciso, nonostante avesse sempre avuto l'ordine di rispettare un uomo come il Verne.

Era onestamente difficile farlo però, con un uomo che l'aveva praticamente cresciuto.

Già lui e quell'omuncolo dotato di poteri troppo potenti erano amici da un bel pezzo. E la fiducia che i due riponevano l'uno nell'altro era sorprendente, contando il comportamento che Charles gli riservava costantemente. O almeno, lo sarebbe stata se l'avessero un minimo mostrata.

Era tra l'altro un anno che i due non si rivedevano da un lunghissimo anno ormai. Il che non sarebbe stato un problema, se ciò non gli disse stato imposto dai piani alti. Quei tizi avevano dei problemi enormi sua con lui che con Verne, nonostante fossero entrambi dei lavoratori modello. Non li capiva proprio a volte.

Si sistemò i capelli castani tirandoli all'indietro, ad eccezione di quella ciocca ribelle, che come sempre ricadde ribelle sulla sua fronte, e che si sollevò per un attimo al suo sbuffo. In quei momenti avrebbe voluto che ci fosse il suo tutore lì. Assolutamente non per dargli un abbraccio e un bacio ─── non aveva mica sei anni, diamine! ─── ma per sistemarsi e rendersi presentabile un minimo.

Gli era stata portata via in tenera età la voglia di richiedere affetto in più di ciò che era reputato necessario per non trasformarlo in un caso umano,
« Come se tutti noi Dotati non fossimo casi umani! » sbottò.
« Charles, tutto bene lì dentro? » disse una voce maschile che riconobbe come quella di Eros, il dio dell'amore, e non a caso il suo amante preferito.

« Si, sto bene, mon chéri!» gli rispose lui, cercando di sembrare calmo e non irritato come se lo avesse appena beccato a letto con un altro ─── che era già successa, com'è più che deducibile ───.
Il giovane detestava quando succedevano cose del genere, e la sua lingua correva più veloce della sua testa. E una cosa del genere capitava soltanto quando si ritrovava a pensare ai suoi superiori e alla missione da cui era stato cacciato perché come sempre doveva rovinare tutto con le sue cazzate.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 18 ⏰

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