Le giornate nella radura passano tranquille. Ogni sera, vado nella mia capanna e sto sul letto a fissare il vuoto, riproducendo i miei ricordi come una vecchia videocassetta. Un po' sbiaditi, e ormai rovinati, ma sono sempre lì, ad aspettare che li metta nel proiettore e li riveda. Mi ci aggrappo, con la paura di perderli di nuovo. Non voglio dimenticare chi sono. Non voglio dimenticare papà.
A volte mi chiedo di mia mamma. Nei miei ricordi, lei non c'è. Mai. Mi ricordo che papà mi aveva detto che doveva prendersi cura mio fratello, ma non poteva stare con lui, perché sarebbe stato troppo rischioso e costoso. Mi aveva detto i loro nomi, ma presto sono finti nel dimenticatoio. Probabilmente non sono nemmeno più umani.
Non ho mai pensato a mia madre, o almeno, l'ho fatto poche volte. L'ultima volta, è stata quando papà mi ha portata da WICKED. Mi sono chiesta se anche la mamma lo avesse voluto. Se davvero anche lei non potesse prendersi cura anche di me. Mi sono chiesta il perché nessuno sia venuto a portarmi a casa. Mi sono chiesta se non le importasse di me. E l'ho odiata. Perché credevo che potesse portarmi con sé, e accudirmi, insieme mio fratello. Non capivo che molto probabilmente loro erano morti. Oppure che anche lei fosse infetta, magari anche lei aveva dato il mio fratellino a quei mostri. Chi lo sa. E forse, non lo saprò mai.
Quindi sì, ultimamente c'é anche lei nei miei pensieri. Setaccio la mente alla ricerca di qualcosa che mi colleghi a lei, o mio fratello. Un volto, un nome, una voce... Ma invece, nulla. E ogni mattina, mi risveglio nella solita capanna, sempre con meno riposo addosso, con la paura che sia il mio ultimo giorno nella Radura. La paura che WICKED venga a riprendermi e mi strappi via ogni cosa per l'ennesima volta.
Vivo con questo peso, ma lo nascondo. Non voglio che anche gli altri si preoccupino. Nonostante tutte le cose spiacevoli che sto attraversando, ci sono comunque alcune cose buone. Mi sto avvicinando sempre di più a Newt. Non mi ha ancora chiesto cosa mi ricordo di me e lui, ma sono sicura che se lo chieda ogni giorno.
Oggi, come sempre, mi alzo e mi sgranchisco un po'. Mi chiedo quanto mi rimane qui. Se oggi sarà il giorno. Cerco di scacciare questi pensieri dalla mente, accantonandoli in un angolino. Mi vesto e mi pettino i capelli, cercando di sistemarmi come meglio posso, utilizzando le cose che si trovavano all'interno di un cofanetto che ho trovato nella scatola, con sopra il mio nome. Sospiro ed esco fuori.
Tutto procede alla normalità: i velocisti andranno nel labirinto, gli altri continueranno a lavorare e ogni cosa filerà liscia. Alby ha deciso di non dire nulla a nessuno, ma non mi sfuggono le occhiate che mi lanciano gli intendenti quando mi siedo a mangiare. In particolare Newt.
Mi siedo in un posto a caso e inizio a mangiare. Mi ritrovo al margine del tavolo e alla mia sinistra c'é Minho. Anche lui era il mio migliore amico, insieme a Newt, prima del labirinto. Ora, non so nemmeno se si fida di me. Con mia grande sorpresa, mi rivolge la parola. -Ehi, Crystal.- Mi dice con un sorriso. -Ehi, Minho.- rispondo con un sorriso a mia volta. - Comunque, volevo farti i complimenti. Sai, sei forte.- Aggrotto le sopracciglia. -Cosa intendi?- -Non tutti sarebbero in grado di sostenere tutto quel peso da soli come te. E poi, hai passato una caspio di notte nel Labirinto! Non mi ricordo di altre donne prima di te, ma sono sicuro che se tutte sono così, noi uomini siamo inferiori. Hai dimostrato di saperti difendere, sia verbalmente che fisicamente. Sei intelligente. Resistente. Sono fiero di te.- Il mio sorriso si fa più ampio e sono sicura di essere arrossita un pochino. -Fiero... Di me? Anche se vi ho detto quello che sai? Anche se ho infranto le regole?- Annuisce. -Non siete arrabbiati?- Ridacchia. -No, non pensarci proprio. Ci hai aiutati. E sono fiero di te, perché rivedo anche un po' di me nei tuoi occhi. Sei matura, forte e incredibile. E forse anche un po' rincaspiata. Non vedo proprio come potrei non esserlo. Credo che là fuori, noi fossimo migliori amici.- Abbasso lo sguardo, velato dal ricordo. -Sì, è così.- Mi mette una mano sulla spalla, esortandomi a guardarlo negli occhi. -Allora voglio riportare indietro i vecchi tempi.- Dice sorridendo genuino.
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After That Day [Maze Runner - NEWT FANFICTION]
RomanceTutti noi sappiamo che sorte crudele è stata assegnata al nostro caro Newt, soggetto A5, la colla. Ma se, quel maledetto giorno, fosse andata diversamente? E se, dopo che tutti hanno abbandonato il corpo di Newt a terra, ci fosse stato qualcuno che...