CAPITOLO 5

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"Sei vivo, mio generale!" lo prese in giro Niall, quando lo vide scendere al piano di sotto una mezz'ora dopo aver mangiato. Harry scrollò le spalle e si unì ai suoi compagni d'armi seduti al tavolo del salone. Sorrise ai tre, il volto rilassato come non lo vedevano da anni. "Hai avuto una piacevole notte" osservò Liam, sollevando un sopracciglio. "E un altrettanto piacevole mattinata" aggiunse Zayn, scuotendo la testa. Il generale si appoggiò contro lo schienale, incurante: "Inutile che mi provocate, non perderò la pazienza facilmente oggi". "Chi ti ha reso tanto di buon umore, generale?" chiese Niall curioso. "Un Omega" rispose con naturalezza Harry: "Un Omega maschio, precisamente. Molto bello, dolce e riservato. Un nobile, credo". "Credi?" domandò Liam, confuso. Il generale annuì, aggiungendo: "Non so neppure il suo nome o quanti anni ha, non mi importa sinceramente". "Vuoi che mandi qualcuno, per chiedergli di lasciare il palazzo?" si offrì Zayn, conoscendo bene le abitudini del suo compagno. Harry scosse subito la testa: "No, credo che lo terrò ancora con me. Non ho mai avuto un amante come lui, era vergine ma mi ha fatto letteralmente impazzire". Gli altri tre lo ascoltarono, interessati. Il generale parlava sempre liberamente, con loro: "Me lo sono fatto quattro volte stanotte e stamattina lo desideravo ancora, mi sento come se non ne avessi mai abbastanza, del suo corpo". "Se intendi farlo diventare il tuo amante fisso" osservò Liam: "Appare opportuno, sapere qualcosa di più di lui, generale". Harry concordò: "Mi sembra giusto, gli chiederò il nome e a quale famiglia appartiene, portava al collo un ciondolo d'oro con lo stemma e quindi penso sia di nobili origini". "Ho controllato io stesso l'elenco dei nobili presenti a corte, al momento del nostro arrivo" li informò Liam, confuso: "Non mi risulta nessun giovane Omega, prova a descrivermelo". Harry corrugò la fronte: "Non è molto alto, ha i capelli castani e gli occhi di blu o forse azzurri, cambiano colore in base alla luce, ma sono molto particolari. Ha un viso molto bello, i tratti delicati ed eleganti. Penso abbia poco più di vent'anni, indossava degli abiti celesti e lo stemma d'oro mi sembra raffiguri un girasole? O forse un piccolo sole?". "Cazzo" esclamò Liam, facendo spalancare gli occhi al generale per la sorpresa. "Che succede?" chiese Zayn, allarmato: "Si tratta di una spia, di un altro paese?". Liam lo ignorò, fissando Harry: "Ma non hai visto il quadro, sopra la scalinata?". Harry si voltò, alzando la testa per capire di cosa stesse parlando. Sopra il salone, alla fine della scalinata c'era un enorme quadro che raffigurava la famiglia reale al completo. C'era il re da poco deceduto, affianco alla moglie morta prematuramente molti anni prima ed i loro figli. Harry notò ben cinque bambine di età diverse, tutte con i capelli chiari e gli occhi azzurri. Poi,notò un ragazzino seduto sulle gambe della madre. Aveva al collo un ciondolo con lo stemma reale di Summet. "Ti sei scopato l'erede al trono, Harry?" gli chiese, con voce soffocata, Liam. Il generale tornò a fissare l'altro, con aria incerta. "Ne abbiamo parlato, Harry!" lo rimproverò il Beta: "Il primogenito del defunto re di Summet è un giovane Omega, a cui spetta il titolo di principe ed è l'unico erede al trono. Le sue sorelle sono tutte Omega, ma solo il primo figlio ha diritto di succedere al re". Il generale spalancò gli occhi, ricordando: "Molti lo ritengono incapace di regnare in quanto Omega, per questo alla morte del padre è iniziata la guerra tra coloro che vogliono impossessarsi del regno". Liam annuì, aggiungendo: "Come noi, altri eserciti si sono spinti nel territorio di Summet per conquistarlo, mentre alcuni nobili Alpha si sono offerti di legarsi al principe solo per poter governare al suo fianco o meglio al posto suo". "Ma non dovrebbe essere qui" obiettò Zayn: "I membri della famiglia reale sono fuggiti, così ci è stato riferito". "Credo" ipotizzò Liam: "Che il principe abbia messo al sicuro le sorelle più giovani, probabilmente mandandole in un paese neutrale e abbia preferito rimanere per il senso di responsabilità verso il proprio popolo. Come erede al trono designato, è molto conosciuto ed amato da tutti". Harry scosse la testa, frastornato: "Cosa faccio, adesso?". Furono interrotti da un soldato, che entrò di corsa: "Truppe nemiche si stanno radunando al confine!". I quattro si alzarono velocemente. "Prepariamoci a respingerli" istruì il generale, Niall gli rivolse un sorrisetto: "Prima di andare, non vai a salutare il tuo principe?"

La battaglia infuriò per settimane, l'esercito di Xarmant era numeroso e ben addestrato. Il loro re voleva annettere Summet al proprio territorio e aveva mandato i suoi migliori elementi, per sconfiggere le truppe occupanti ed uccidere tutti i componenti rimasti della famiglia reale. Harry e gli altri comandanti dell'esercito di Wares si sentirono rivoltare lo stomaco, alla sola idea. Uccidere un giovane e delle bambine, per la propria sete di potere, era una cosa orribile. I soldati di Wares si accamparono lungo il confine di Summet, dormendo poche ore tra uno scontro e l'altro. Ci furono caduti da entrambi i lati e solo dopo due settimane quelli di Xarmant si decisero a ripiegare, chiedendo una tregua. Harry diede ordine di rimanere nelle tende, sicuro che avrebbero attaccato di nuovo e così fu. Nelle pause tra gli scontri, il generale Styles si trovò a pensare al giovane Omega che aveva lasciato a palazzo. Lo avrebbe ritrovato, al suo ritorno? Desiderava, rivederlo? Come aveva trascorso, quei giorni? Era, forse, scappato per raggiungere le sue sorelle? Quelle domande lo inquietavano ed emozionavano al tempo stesso, consentendogli per brevi istanti di distrarsi dalla crudeltà degli scontri. Dopo tre settimane, entrambi gli eserciti avevano perso molti elementi ed erano sfiancati. Il generale Styles aveva lasciato di guardia un manipolo di una decina di soldati al Palazzo Reale, mandando loro il cambio ogni cinque giorni. Non aveva, però, mai chiesto del principe. Si limitava ad ascoltare i rapporti dei soldati di ritorno dal palazzo, che riferivano come fosse tutto normale e tranquillo. Come occupanti, Harry ed i suoi compagni avevano il vantaggio di disporre di cibo ed acqua a volontà, mentre gli attaccanti dopo tre settimane terminarono le ingenti scorte. Continuarono a combattere strenuamente, consapevoli di come il loro re non avrebbe avuto alcuna clemenza, in caso di resa. A quasi un mese dall'inizio degli scontri, Xarmant infine si ritirò non senza minacciare di tornare con maggiori forze per sconfiggere l'indebolito esercito di Wares. Harry comprese la serietà della situazione, dato che suo padre non gli avrebbe concesso rinforzi. Prima di tornare a palazzo, ordinò di restare ancora qualche giorno accampati al confine, per sincerarsi che i nemici si fossero effettivamente ritirati. Poi, iniziò la marcia per tornare al Palazzo Reale. Attraversando i villaggi, notò una certa curiosità e molta freddezza, da parte degli abitanti. Notò appese sui balconi immagini della famiglia reale ed in particolare del principe dagli occhi blu, che sembrava davvero essere molto amato nel suo paese. La volta precedente era stato troppo preso dalla sete di conquista per guardarsi intorno, certo che sarebbe bastata la mera forza e la sua attitudine al comando, per poter conquistare un regno. Ora, comprendeva che doveva anche tener conto dei desideri del popolo. 

Bottino di guerra - Larry Fanfiction Omegaverse, MpregDove le storie prendono vita. Scoprilo ora