CAPITOLO 6

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I soldati si accamparono di fronte al palazzo, nei prati spaziosi e curati. Harry, Zayn e Liam entrarono invece all'interno, seguiti da un piccolo numero di guardie. Una volta del salone, notarono un paio di servitori Beta ai piedi delle scale e chiesero cosa stesse accadendo. "L'accesso al piano superiore non è consentito, al momento" replicò uno di loro, in tono deciso, ma rispettoso: "Il medico di corte, sta visitando sua Altezza Reale". "Il principe?" chiese subito il generale, preoccupato. Liam si voltò verso Harry, leggermente pallido, mentre Zayn chiedeva al servitore: "Non sta bene? Ha forse una malattia contagiosa?". I quattro compagni d'armi erano visibilmente agitati, ma l'uomo di fronte a loro scosse la testa, sussurrando che non sapeva niente. Dopo pochi minuti, un uomo di una certa età con la barba curata ed un abito nero scese, portando con sé una borsa. "Dottore!" lo chiamò il generale: "Sono il comandante dell'esercito occupante, ho bisogno di sapere cosa succede". L'uomo, il viso segnato da rughe e gli occhi scuri freddi, replicò senza esitare: "Io rispondo soltanto ai reali, signore. Ma, Sua Altezza Reale mi ha chiesto di far salire il Generale e soltanto lui". Harry annuì, il medico era un Alpha molto esperto e sicuro di sé. "Vado di sopra" annunciò agli altri, senza aspettare la loro replica prima di salire al piano di sopra e dirigersi automaticamente nella camera che aveva diviso brevemente con l'Omega. Bussò, entrando poi con passo incerto. "Entra, Alpha" lo invitò la voce sicura del principe. Il generale si avvicinò al letto, fissando il giovane seduto con le coperte sulle gambe e le mani in grembo, sembrava agitato ma non malato. "Altezza reale" sussurrò incerto, imbarazzato per non aver riconosciuto l'erede al trono e ricordando quanto le formalità fossero importanti, alla corte di suo padre, il re di Wares. L'Omega gli fece un sorriso timido, correggendolo: "Puoi chiamarmi Louis, Alpha". Seguì un breve silenzio, Harry fissò il pavimento, stranamente emozionato. "Sei figlio del re di Wares, generale Styles" osservò in tono piatto il principe. "Terzo in linea di successione, fino a quando mio fratello Peter non avrà figli e scivolerò più in basso" precisò gelido Harry. Louis annuì, pensieroso, muovendo nervosamente le mani sul lenzuolo ed evitando lo sguardo dell'altro. "Potrei" iniziò con un filo di voce il principe: "Potrei offrirti, un modo di governare questo regno". Harry sussultò e lo squadrò, sospettoso: "Cosa intendi, Louis?". L'Omega sospirò, spiegando riluttante: "Ai reali non è consentito, di avere figli fuori dal matrimonio, generale", spostò una mano sul ventre piatto in un gesto protettivo che fece spalancare la bocca al generale. La realizzazione gli fece girare la testa: "T-tu, eri in calore", la voce gli venne fuori strozzata. "Già" rispose mestamente il principe. Sembrava nervoso e spaventato, l'Alpha si sentì travolgere dal desiderio di confortarlo ma mantenne le distanze, usando un tono di voce distaccato: "Vuoi, che ti sposi? Che riconosca il bambino e gli dia il mio nome?". Louis sollevò gli occhi umidi sul generale, mordendosi un labbro, prima di confessare: "Per succedere al trono, in quanto Omega, devo legarmi. Una volta scelto il mio compagno, io sarò re e lui principe consorte. Durante la gravidanza, è uso concedere la reggenza al principe consorte". Harry comprese, annuendo serio: "Il principe consorte governa il regno mentre il re è impossibilitato e nei termini stabiliti dal sovrano, ma non diventerà mai re". "Corretto, Alpha" concordò Louis, sospirando ed evitando lo sguardo dell'altro: "Vorrei fossi tu a legarmi, perché sei il padre di mio figlio. Ma, la scelta è tua. Io devo sposarmi in ogni caso, prima che la gravidanza si noti". Il generale serrò la mascella, cercando di contenere la rabbia e la gelosia, che non avevano ragione di esistere. "Se io rifiuto di legarti, ci saranno molti altri disponibili a farlo, per prendere il controllo del regno" sibilò tra i denti. "Esatto" replicò debolmente l'Omega, le spalle che tremavano. Sapevano entrambi che non tutti i pretendenti al trono erano esattamente delle brave persone, anzi decisamente il contrario. Harry chiuse gli occhi, per riflettere, chiedendo: "Quanto tempo?". "Devo decidere entro pochi giorni, Alpha, e sposarmi in massimo dieci giorni" rispose il principe, sull'orlo del pianto. "Mi dispiace, Altezza" sussurrò Harry, sentendosi in colpa per non essere stato più accorto. L'Omega non aveva nessuna esperienza, mentre lui si era lasciato travolgere dalla passione, senza pensare alle conseguenze. Louis scrollò le spalle, rispondendo con voce fioca: "Non importa, sono felice di avere un bambino anche se le circostanze sono particolari. Ho sempre desiderato avere dei figli, mi mancano le mie sorelle però", si lasciò sfuggire un singhiozzo, che colpì diretto al cuore il generale. "Concedimi qualche ora, Omega" decise, infine: "Voglio riflettere. Non mi piace pensare che un altro Alpha possa crescere mio figlio, ma non mi fa impazzire neppure l'idea di sposarmi con uno sconosciuto e dover governare un regno, che non sarà mai mio".

Bottino di guerra - Larry Fanfiction Omegaverse, MpregDove le storie prendono vita. Scoprilo ora