Catene invisibili

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Izuku's pov:

La scuola è finita ma io rimango al mio banco, sì, sto ancora pensando.
Quasi tutti se ne sono andati, rimangono solo Kacchan e i suoi amici, stanno ridendo e prendono in giro un altro studente, parlando male di lui...

-"Okay Extras, adesso devo andare a comprare una bottiglietta d'acqua dalle macchinette perché ho sete, voi aspettatemi qua."-

Parla Kacchan.
Gli altri accettano di aspettarlo lì, non che avessero altra scelta.
Io rimango qua, e tiro fuori il mio diario, l'ho sistemato.
Adesso è praticamente nuovo.

Alzo lo sguardo quando vedo che uno degli amici di Kacchan si avvicina a me...

-"Hey nerd, te la stai prendendo con comoda eh?"-

Commenta il primo.
Poi un altro ridacchia dal posto e aggiunge:

-"Vero! È da un paio di giorni che non ti diamo una lezione, un po' troppo, non dici?"-

Ridono tra di loro.
Non so che sentire.

-"Io direi di buttare nella fontana il suo diario di nuovo!"-

No, il mio diario no...

-"Esatto! Lo ha appena sistemato."-

Il ragazzo più vicino a me mi ruba il diario.
...
Mi alzo di botta e mi riprendo il diario.

-"Ridammelo!"-

Sono scioccati...
Perché ho risposto?

-"Oh, Hai un bel coraggio a rispondere in questo modo a noi, nerd."-

-"Sei solo un Deku inutile, come ti permetti?"-

-"Io..io..."-

Cerco di balbettare qualcosa, ma non mi viene niente in mente, in questo momento sto pensando solo a tornare a casa...
Dovevo aiutare mia madre a mettere a posto.
Lasciatemi andare.

-"Tu? Tu? Il gatto ti ha rubato la lingua?"-

-"Ahah! Non servi a niente!"-

Provo a ignorarli, finisco di mettere le cose che erano sparpagliate sul banco nello zaino.
Poi lo appoggio sulle spalle e cammino non dando relazione a loro.
Non so bene dove andare...
So solo che voglio stare in pace.
Così salgo le scale e vado sul tetto, lì di solito non viene nessuno.

Appena arrivo vedo una piazza completamente vuota, il caso ha fortunatamente deciso che posso stare tranquillo per adesso.
Mi metto in un angolo, vicino al muro.
Poso lo zaino per terra e mi siedo accanto ad esso.

Il silenzio riempie le mie orecchie di rumore, non riesco a stare tre secondi senza pensare a quelle parole.
Questa quiete mi rende quasi angosciato poiché il mio cervello non smette mai di lavorare sui miei pensieri, e sul baccano di essi.
Quindi, provo a concentrarmi su tutto tranne quello che succede nella mia vita.
Cerco di osservare la natura e di non ragionare su quello che indubbiamente più turba per il momento, smetto di farmi domande a cui non ho risposta.

Vedo le foglie degli alberi muoversi a causa del vento, alcune di esse cadono lentamente per terra.

Le persone camminano per strada per fare cose.
Come andare a lavoro, comprarsi dei nuovi vestiti, mangiarsi un gelato.
La città mi sembra calma, non c'è nessun villain e tutti si godono la giornata in tranquillità.

Noto il cielo, e le strane forme delle nuvole.

Il prato verde, essenziale ad i regali dei bambini per le loro madri, si muove ad un ritmo sereno.

È davvero bello ammirare la vista della città che si può avere dall' alto.

Questa brezza mi passa tra i capelli, dando un movimento anche ad essi, come fa con il resto delle cose.
Mi dà un effetto di equilibrio, e mi ricorda che sono qua.
Che esisto.

Ma la pace dentro di me non dura così tanto.
Gli anni di bullismo per essere senza quirk pesavano su di me come un macigno.
E quelle solite parole a cui sono oramai abituato, mi trapassano come frecce.
Seduto su questo tetto, le voci, sembrano farsi sempre più insistenti.

Sono esausto.
Esausto di combattere, esausto di sentirmi invisibile mentre i miei compagni brillano con le loro abilità.

La mia autostima è a terra, e in questo esatto momento, la tentazione di credere che la soluzione sia l'uscita definitiva, si fa sempre più forte. Guardo il mondo sottostante, chiedendomi se qualcuno si sarebbe accorto della mia assenza, se qualcuno mi avrebbe rimpianto.

E in fondo, sento una tristezza profonda accumularsi nello stomaco.
Come se non fossi mai riuscito a trovare il mio posto. In effetti, credo proprio che sia così.

Mentre il cielo si scurisce, mi sento sempre più solo.
L'idea di rimanere non sembra avere senso, eppure qualcosa mi blocca.
Rimanere qui, in questo momento, mi faceva domandare se ci fosse un modo per sfuggire a tutto questo.

E così, con il cuore pesante, decido restare lì, incerto, mentre le nuvole si preparano a lasciare andare le proprie lacrime.

Mi alzo, le mie gambe tremano leggermente quando cammino per arrivare a quel bordo.
Mi sporgo in avanti leggermente, il mio cuore batte fortissimo, come se stesse cercando di avvertirmi.
La vista dalla cima era sia liberatoria che angosciante.
Immagino un altro modo per scappare, per non dover combattere i miei stessi problemi.

Non vedo un futuro, soltanto un susseguirsi di disperazione continua.

La tentazione di dover lasciare tutto alle spalle, il bisogno di dimenticarsi di tutto, si fa sempre più forte.

È quasi come se quel passo, possa finalmente spezzare quelle catene invisibili che ogni giorno mi imprigionano.

Con gli occhi fissi sul bordo, mi sento attratto dal trovare la pace.
Anche se, dentro di me una voce minore, cerca di farmi riflettere.
Nonostante ciò, il dolore sembra sopraffarmi, e l'unica via d'uscita che c'è nel mio campo visivo diventa il posto che c'è sotto di me.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 07 ⏰

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voglio imparare a spegnere i miei sentimenti/bkdk/sewerslideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora