1. L'angelo con le corna

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Ho conosciuto un ragazzo
Che è riuscito a baciare il Sole
No, non si è bruciato
Però dentro di lui
è nata una strana scintilla
Una luce molto forte
Credo che si sia innamorato
di una stella

Lucrezia

"Put your loving hand out, baby
'Cause I'm beggin"

Quanto amo questa canzone.Anche se  vorrei restare un'altro pochino a letto. Tra la sofficittà dei cuscini e il tepore caldo che emettono le coperte.

Solo altri cinque minuti. Poi giuro che mi alzo. Se no rischio di uccidere la prima persona che incontro per il corridoio.

"LUCREZIAA SIAMO GIÀ IN RITARDO TI MUOVI" urla mia sorella Bea, dall'altra parte della casa.

Ecco brava, mi hai già fatta incazzare.
Oggi sarai la mia prima vittima.

Sposto le coperte con un calcio e mi metto a sedere sul letto.
Spengo la suoneria del cellulare, sbadigliando.

Ho ancora tanto sonno.

Mi alzo e mi dirigo verso la cucina.
Apro la porta ritrovandomi davanti la mia immagine ancora mezza addormentata.

"LUCREZIA TI MUOVI?!??!" se non la smette giuro che la strangolo a mani nude.

Cammino voltando l'angolo e ritrovandomi così in salotto.

A tavola, c'è mio padre, che come sempre è al cellulare a parlare di lavoro, e affianco a lui mi sorella minore Clarissa beve il suo succo di frutta.

Mi avvicino, accomondandomi poi al mio posto a capo tavola.

Papà chiude la chiamata e mi sorride, lanciando uno sguardo luminoso da sopra gli occhiali.

"Buongiorno Lucry" dice, mentre mi versa il caffè caldo nella tazza.

Si da il caso che il caffè è la mia bevanda preferita. L'unica cosa che mi da l'energia per continuare a vivere in questo mondo di merda.

Sento qualcuno toccarmi una spalla.
È mamma. Mi posa un bacio sulla guancia e, quando si volta dall'altra parte, la pulisco con la manica del pigiama.

Odio l'affetto!

"Lucrezia, quando sei andata a dormire?" Chiede mia madre, mentre accarezza la spalla di papà.

"Ieri sera" rispondo, facendo ridacchire mio padre e mia sorella.

Mamma mi lancia un'occhiataccia, inarcando il sopracciglio destro.

Sospiro. Non c'è nulla da fare quando sei in complotto con lei.

"L'una di notte" bisbiglio.

"Come? Non ti ho sentita, ripeti?" Fa, avvicinando l'orecchio.

Che palle! Non posso neanche addormentarmi tardi.
Faccio per rispondere ma Bea poggia una pila di libri sul tavolo, distraendo mamma.

Santa Beatrice!

"Sei in ritardo sulla tabella di marcia di circa due minuti e ventisette secondi" mi dice controllando l'orologio da polso.

Stay away from meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora