Elsa l'aveva visto entrare nel paddock il suo primo giorno di lavoro in Formula Uno, a Monza, dopo aver sostituito Logan Sargeant in Williams: sembrava un ragazzino in vacanza.
Poi l'aveva lasciato a Mark per la visita di controllo, l'aveva perso di vista per tutto il weekend di gara perché a Monza c'erano veramente troppe cose da fare... e soprattutto c'era Leclerc che combatteva per la vittoria e lei, per tutta la gara seduta al muretto, non aveva fatto altro che sperare, sognare, pregare, che lui portasse per primo la macchina al traguardo. E così era stato. Lei era troppo felice. La sua Ferrari, il suo piccolo Charles sul gradino più alto del podio di Monza, di nuovo.
Si era quasi dimenticata di tutti gli altri, a malapena sapeva com'era andata la gara di Daniel, si era, sinceramente, dimenticata di controllare ogni tanto gli on-board e i team-radio di quel giovane pilota alla sua prima gara di cui sapeva solo il nome e il numero della macchina, che doveva imparare a memoria per compilare i documenti della FIA.
Dopo la gara Elsa era andata alle interviste, ad aspettare Charles per prendersi l'abbraccio più invidiato di Italia, e l'aveva trovato lì, Franco Colapinto, sopravvissuto alla sua prima gara nel tempio della velocità, vincendo la forza centrifuga in Parabolica per cinquantatré giri di seguito senza schiantare la macchina contro le barriere, senza commettere incidenti e portando a casa un dignitossissimo dodicesimo posto solo 3 posizioni dietro al suo compagno di squadra.
Ed ora, giustamente, invece di tutte le cose che avrebbe potuto raccontare davanti alle telecamere, usava il suo tempo per flirtare con qualsiasi giornalista gli capitasse a tiro, di qualsiasi provenienza geografica e di qualsiasi età, senza alcuna remora.
Ed Elsa non sapeva se essere divertita, impressionata, o preoccupata per quel ragazzino di ventun anni di puro talento e incoscienza, totalmente inconsapevole di star giocando con il fuoco, sia in pista che fuori, visto che tra quelle giornaliste ci sono la ragazza e la ex ragazza di Fernando Alonso.
"Ma come parli bene spagnolo..." "E tu, non ti sei commossa per me?" "No, non ho una macchina, non ne ho mai avuta una... ma se ti devo portare da qualche parte la noleggio"
neanche il tempo di tornare a casa da Monza ed Elsa aveva già i suoi social pieni di video delle sue interviste, e non faticava a credere come la sua popolarità stesse crescendo così velocemente. E le sembrava strano, di cominciare a conoscere uno dei suoi piloti prima su instagram che di persona... tutta colpa di Mark che aveva deciso di fare lui le visite ai ragazzini a Monza perché sa che lei si affeziona troppo velocemente.Poi erano andati a Baku, e appena l'aveva visto scendere in pista per la prima sessione di prove libere, aveva scommesso la cena con Mark che la prima macchina a muro sarebbe stata la sua Williams. E neanche un quarto d'ora dopo aveva vinto la scommessa, e allora Mark, per ripicca, l'aveva mandata ad aspettarlo giù dalla medical car al centro medico per fargli i controlli di routine con tutte le scartoffie del caso, mentre lui era rimasto seduto al muretto a sorseggiare il suo frullato.
Così Elsa, al massimo delle sue possibilità, concentrandosi molto, era rimasta anche seria e professionale e non era scoppiata a ridere anche quando, nonostante fosse appena sceso dalla macchina dopo un incidente, il primo della sua vita in Formula Uno, avendo sbattuto contro il muro anche abbastanza forte, la prima cosa che dice, trovando Elsa e Nancy davanti alla porta del centro medico ad aspettarlo è:
"Ah ma siete voi le dottoresse? non c'è il dottore antipatico delle altre volte? che bene!" Ed Elsa avrebbe voluto registrarlo e metterlo come suoneria al cellulare di Mark, così che lo potesse sentire ogni volta che lo chiama.
"Vieni, Franco... andiamo a fare i controlli. Comunque io sono la dottoressa Bardi, e lei è l'infermiera Hathaway, piacere"
"Hola, nice to meet you" risponde, mescolando spagnolo e inglese.
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Are You Ok || Formula 1
FanfictionElsa è cresciuta guardando Schumacher sfrecciare con la sua Ferrari sullo schermo della televisione... quando aveva 16 anni per la prima volta aveva guardato il paddock di Formula Uno dall'alto, tra le colline del Mugello: sembrava un piccolo mondo...