4. [H] Asso di picche

45 5 0
                                    

"𝐀𝐧𝐝 𝐈'𝐯𝐞 𝐛𝐞𝐞𝐧 𝐦𝐞𝐚𝐧𝐢𝐧𝐠 𝐭𝐨 𝐭𝐞𝐥𝐥 𝐲𝐨𝐮𝐈 𝐭𝐡𝐢𝐧𝐤 𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐡𝐨𝐮𝐬𝐞 𝐢𝐬 𝐡𝐚𝐮𝐧𝐭𝐞𝐝𝐘𝐨𝐮𝐫 𝐝𝐚𝐝 𝐢𝐬 𝐚𝐥𝐰𝐚𝐲𝐬 𝐦𝐚𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐚𝐭 𝐦𝐮𝐬𝐭 𝐛𝐞 𝐰𝐡𝐲

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.






"𝐀𝐧𝐝 𝐈'𝐯𝐞 𝐛𝐞𝐞𝐧 𝐦𝐞𝐚𝐧𝐢𝐧𝐠 𝐭𝐨 𝐭𝐞𝐥𝐥 𝐲𝐨𝐮
𝐈 𝐭𝐡𝐢𝐧𝐤 𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐡𝐨𝐮𝐬𝐞 𝐢𝐬 𝐡𝐚𝐮𝐧𝐭𝐞𝐝
𝐘𝐨𝐮𝐫 𝐝𝐚𝐝 𝐢𝐬 𝐚𝐥𝐰𝐚𝐲𝐬 𝐦𝐚𝐝
𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐚𝐭 𝐦𝐮𝐬𝐭 𝐛𝐞 𝐰𝐡𝐲

𝐀𝐧𝐝 𝐈 𝐭𝐡𝐢𝐧𝐤 𝐲𝐨𝐮 𝐬𝐡𝐨𝐮𝐥𝐝 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐥𝐢𝐯𝐞 𝐰𝐢𝐭𝐡 𝐦𝐞
𝐀𝐧𝐝 𝐰𝐞 𝐜𝐚𝐧 𝐛𝐞 𝐩𝐢𝐫𝐚𝐭𝐞𝐬
𝐓𝐡𝐞𝐧 𝐲𝐨𝐮 𝐰𝐨𝐧'𝐭 𝐡𝐚𝐯𝐞 𝐭𝐨 𝐜𝐫𝐲
𝐎𝐫 𝐡𝐢𝐝𝐞 𝐢𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐜𝐥𝐨𝐬𝐞𝐭."
📀 Seven - Taylor Swift



♠️
HOAX

Sono l'asso di picche.
La carta che può essere la più alta, o la più bassa, del segno con meno valore del mazzo.

Quel cuore nero a testa in giù, con la punta in alto e uno stelo che si inserisce fra i due lobi. L'unico tra i quattro semi delle carte francesi che non esiste, che non ha nemmeno un senso.

E le picche vengono usate per descrivere ogni cosa nella vita comune: rifiuto, paura, sofferenza, nostalgia, rimpianto per le cose passate.

Qualunque cosa che non sia gradevole, ecco.

Faccio roteare attorno al pollice uno dei quattro anelli dorati mentre aspetto l'ascensore dal terzo piano dell'Icarus Falls. Nessuna chiamata per giocare un cliché, solo la richiesta di salire nell'ufficio di Jack Icarus: capo del casinò, mio capo e, solo per ultima cosa, mio padre.

Batto il piede a terra a ritmo costante, la mia mente comincia a contare i colpi contro il pavimento.

Quanti secondi perché l'ascensore faccia dal secondo al terzo piano?

Circa trenta tra apertura porte, salita e chiusura, giusto? Sì, trenta.

E a quanto sono?

Ho perso il conto.

Prendo un respiro profondo, pochi secondi dopo le porte scorrevoli si aprono. All'interno del piccolo abitacolo ci sono solo Malachi e Asher. Malachi è in piedi accanto alla pulsantiera e Asher si trova dall'altra parte dell'ascensore, con la spalla appoggiata allo specchio e lo sguardo puntato verso il pavimento.

«Hoax, muovi il culo prima che ce lo faccia lui», Malachi mi riporta alla realtà, tiene il dito premuto sul pulsante d'apertura delle porte.

Mi piazzo tra di loro, le porte si chiudono di fronte a noi. Venti secondi.

Mi volto verso Asher, ancora con l'attenzione rivolta verso la punta delle sue scarpe. «È successo qualcosa?»

«Sono nato con voi come fratelli, non basta?»

Icarus FallsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora