Capitolo XI

22 4 4
                                    

Travis

Aprii gli occhi improvvisamente, come se mi stessi svegliando da un brutto incubo. La testa mi pulsava fortemente, e mi ritrovai ad allungare una mano verso la nuca, dove adesso si trovava una specie di bendaggio improvvisato.

I suoni delle persone che parlavano attorno a lui iniziarono a riempirgli le orecchie. Sbattendo le palpebre, si imbatté nella vista delle pareti di pietra di una caverna, torce e luci accese intorno a lui.

La caverna era ben illuminata, al centro si trovava un ammasso di coperte e vestiti appallottolati. In lontananza, l'ingresso alla caverna, si apriva su una piccola radura di una foresta oscura, abbastanza folta da rendere la caverna invisibile da una certa distanza.

La parte posteriore del collo mi faceva male con ogni movimento, il dolore si rendeva particolarmente forte quando cercavo di girare troppo la testa da un lato o dall'altro o di sollevarla troppo in alto. Decisi di lasciar perdere e ignorare il dolore fisico, concentrandomi sulla conversazione che si stava svolgendo intorno a me. Sentii alcune persone parlare a bassa voce, anche se non riuscì a distinguere le parole.

Si trattava di un gruppo di ragazzi dai diciassette ai vent'anni massimo. Tre ragazzi, due ragazze, una delle quali stava in disparte mentre gli altri parlavano, un coltello affilato tra le sue dita sottili e una spada legata al fianco. I suoi occhi blu elettrico scattavano tra l'arma che aveva in mano e i suoi presunti compagni di viaggio. Solo allora sembrò rendersi conto del fatto che io fossi sveglio, così si avvicinò.

I suoi occhi si fissarono sui miei, la sua espressione lasciava trapelare un misto di preoccupazione e curiosità. La ragazza aprì la bocca per parlare, la sua voce bassa e sommessa. "Sei sveglio." Annunciò, come se stesse constatando il fatto.

Io cercai di parlare, ma dalla mia bocca uscì un gracidio rauco, la ferita al collo rendeva doloroso formulare parole. L'espressione della ragazza si addolcì un po', seguita subito dopo da un'espressione accigliata.

"Bevi un po' d'acqua", disse, raccogliendo un bicchiere vuoto e riempiendolo con un gesto della mano.

Non avevo più alcun dubbio su chi lei fosse. La ragazza dai riccioli corvini non era altro che la figlia del re Noah, del regno dell'acqua. Non ero sicuro se lei sapesse chi fossi io, ma si avvicinò, aiutandomi a sedermi, cosicché potessi bere senza problemi.

"Attento", borbottò, con voce dolce. L'acqua era fresca e rinfrescante, come se fosse appena stata ricavata dalla più pura delle fonti, mi lenì la gola. Non ero abituato ad avere tale accesso a dell'acqua fresca. Certo, ne avevamo bisogno per sopravvivere anche nel regno del fuoco, ma l'acqua scarseggiava da noi, e quel poco che c'era era calda come il brodo, vi lascio immaginare quanto questo possa non essere piacevole.

Mentre bevevo qualche sorso, notai che la ragazza mi stava osservando attentamente, con uno sguardo intenso. Dopo aver finito l'acqua, la ragazza appoggiò il bicchiere a terra, con la mano ancora sulla mia spalla per tenermi sollevato.

Lei mi guardò per un momento prima di parlare.

"Ti ricordi cosa è successo prima che tu arrivassi qui?" chiese, con voce disinvolta ma con gli occhi ancora fissi nei suoi.

Scossi la testa, la mente annebbiata dalla ferita e dal dolore. "Non ricordo", riuscì a bofonchiare, con voce ancora roca. La ragazza non reagì molto alla mia risposta, la sua espressione rimase per lo più neutra.

"Per quanto ne so, hai combattuto contro il principe Julien. Pessima mossa, se posso." Spiegò semplicemente, con la mano ancora sulla mia spalla. "Ti abbiamo trovato privo di sensi e ti abbiamo riportato qui per riprenderti." Io la guardai per un momento, i miei occhi si spostarono sulla spada che aveva al fianco. Non sapevo se potevo fidarmi di lei, ma non ebbi molta scelta, e la ferita alla nuca peggiorava la situazione.

"Chi sei?" chiesi, con voce un po' più forte ora.

"Tu sai chi sono," rispose lei con un sopracciglio alzato, un piccolo sorrisetto apparve sulle sue labbra. "Pensavo che il principe del fuoco sarebbe stato più affascinante di così... Insomma, le ragazze dei regni ti danno troppo credito." Mi stuzzicò, con tono ancora disinvolto.

"Per essere la principessa del regno dell'acqua mi aspettavo tu fossi più..." Cominciai, ma non mi permise di continuare. "Impertinente, arrogante e con manie di protagonismo smisurate? Quello è mio fratello." Disse, gesticolando verso il ragazzo alto dai capelli corvini e gli occhi verde bottiglia.

"Stavo per dire qualcosa come <più calorosa e accogliente>, ma sembri proprio una regina dei ghiacci... Sì, mi ricordi proprio un ghiacciolo." La ragazza sospirò.

"Mi chiamo Scarlett," annunciò. "Ghiacciolo," confermai. Il sorrisetto di Scarlett svanì leggermente, la sua espressione si indurì. "Bada a come parli, ragazzo del fuoco," mi avvertì, con voce tagliente. "Non sei esattamente nella posizione di fare commenti impertinenti in questo momento." Scarlett si appoggiò indietro per un momento, gli occhi socchiusi mentre mi scrutava come se mi stesse giudicando. Sembrava che stesse pensando a come dire qualcosa, quasi riuscivo a vedere le rotelle che girano nella sua testa.

"C'è una cosa che devo chiederti", disse con cautela, a voce bassa. "Qualcosa di importante".

Alzai un sopracciglio, un po' sorpreso dalla sua improvvisa serietà. "Che cosa?" chiese, con voce ancora roca.

Scarlett esitò per un momento, con un'espressione turbata. "Ho bisogno del tuo aiuto per una cosa", borbottò alla fine, con gli occhi fissi nei miei. La curiosità di Travis fu stuzzicata dall'aria enigmatica della ragazza, così la guardai, aspettando che continuasse, ma quando lei non lo fece, decisi di parlare. "Per cosa ti serve il mio aiuto?" insistetti, con voce un po' più forte ora.

Scarlett sospirò, abbassando lo sguardo per un momento prima di incrociare di nuovo il mio sguardo. "È qualcosa di grosso", rispose, con voce seria. "Qualcosa che coinvolge tutti e quattro i regni".

I miei occhi si restrinsero leggermente, diffidenti nei confronti di dove stava andando questa conversazione. "Che tipo di cosa?" chiesi ancora, con tono cauto.

Scarlett prese un respiro profondo, con un'espressione un po' cupa. "Ho bisogno che tu mi aiuti a far riapparire la sala meade", annunciò senza mezzi termini. I miei occhi si spalancano per lo shock alle sue parole, la mia espressione incredula e inorridita.

Era niente più che una leggenda, e anche se fosse esistita effettivamente, non sarebbe stato saggio far riapparire quel luogo maledetto.

Si vociferava che i più grandi nemici dell'Impero fossero stati rinchiusi al suo interno, e che con la fine dell'alleanza l'edificio fosse magicamente sparito nel nulla.

"Di che cosa stai parlando?" Domandai, il mio tono ormai freddo e cupo. "C'è un modo per riportare la sala indietro." Cominciò lei in un bisbiglio. "Ho trovato un oracolo. La sala riapparirà solo se i quattro elementi collaboreranno di nuovo. Ci serviranno solo Julien e James." Spiegò lei.

"Ma sei forse impazzita? Non ho la benché minima intenzione di rischiare la vita in questo modo! Cosa avresti intenzione di fare se... lei tornasse?" Sbottai, un briciolo di paura si accantonò nella mia mente.

La ragazza sbuffò, alzandosi in piedi. "Già, è quello il punto." Disse lei in tono sicuro. "E tu verrai con noi." Annunciò.

Sbuffai e scossi la testa. "E come fai ad esserne così sicura?" Ribattei in tono arrogante. La ragazza non rispose nemmeno, i suoi occhi brillarono di un blu acceso e la sua mano destra si diresse sull'elsa della spada. A quanto pare, Scarlett Stoll non era il tipo da accettare un <no>.

"Okay! Okay! Santo cielo, stai calma!" Borbottai, alzando le mani al cielo come per arrendermi. La ragazza sorrise e i suoi occhi tornarono normali.

"Benvenuto nel team, Travis!" Disse lei con un finto tono gioioso. "Non portarmi a morire, ghiacciolo." Ribattei. In risposta, lei sbuffò e scosse la testa.

Sarebbe stato un lungo viaggio.


ANGOLO AUTRICE

Finalmente Scarlett e Travis si incontrano! Travis si ritrova costretto a collaborare, data la sua situazione. Sperando che non decida di ingannarli?  Fatemi sapere che ne pensate! ♥♥♥ 

Av

Power of the Elements: A War for ControlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora