Non si sa quanto si può essere forti finché non si presenta l'occasione adatta a verificarlo.
Questa è la frase che mi ha cambiato la vita e mi ci rispecchio talmente tanto da averla resa il mio stile di vita.
Evidentemente ho sofferto così tanto per un motivo, una causa superiore.Sono sicura che tutto avvenga per un motivo. Ogni azione è seguita da ripercussioni che a loro volta ci portano a compiere altre azioni.
Solo tre anni fa ero una ragazzina quattordicenne, delicata e con un padre assente. Ai tempi Jack era tutto ciò che avevo. Pensavo che il suo fosse amore ma non lo era. La nostra relazione dal punto di vista affettivo era assolutamente unilaterale.
Io lo amavo. Non ero innamorata e non avevo una cotta adolescenziale; lo amavo più di quanto amassi me stessa.Ero sicura che quello che lui mi riservava fosse un comportamento unico, che riservava a me e me soltanto. Mi sono poi resa conto che non era affatto così. Gli avevo perdonato tante cosa, forse troppe.
Gli perdonai quella volta che mi prese violentemente il viso tra le mani perché avevamo litigato e mi rifiutavo di parlagli.
Gli perdonai quella volta in cui una ragazza mi riferì che lui e degli amici avevano fatto apprezzamenti fin troppo espliciti su di lei.
Lo perdonai quella volta in cui davanti a un suo amico disse che eravamo solo amici stretti, legando quella che al tempo era la nostra relazione.Eravamo bambini. O meglio, lui lo era.
Io non lo ero più da troppo tempo.
Ero troppo matura per i ragazzi della mia età, e lo sono tutt'ora.L'unica cosa che non gli perdonai fu il tradimento.
Se il tradimento fosse perdonabile il diavolo siederebbe accanto a Dio.
Siamo poi tornati ad essere amici, ma questo dopo un anno o poco più.
Diventammo di nuovo intimi, così tanto da fare credere alla gente che fossimo tornati assieme.
Poco dopo questo ricongiungimento sì era dovuto trasferire a New York per via del lavoro del padre. Non lo rividi più. I messaggi giornalieri diventarono eventi rari.
Zero contatti, almeno fino ad oggi.La situazione è al quanto imbarazzante. Ci troviamo tutti nel soggiorno e mi trovo costretta ad esser seduta tra i due mentre Jack è impegnato a conversare con mia madre, seduta sulla poltrona di fronte al divano.
-Jack devo dire che a questa casa mancava la tua presenza. E credo pure alla mia Victoria. Guardala, ha un viso nuovo!- Dice mia madre mettendomi in imbarazzo.
Che stronza.
Sa benissimo cosa c'è stato tra me e lui e sa anche perché tutto sia finito. È mia madre in senso teorico, ma concretamente non si è mai comportata come una madre. Almeno, nei miei confronti. Nei confronti di Jack so è sempre comportata come la madre perfetta, lo ha sempre viziato come un figlio, quel figlio che molto probabilmente avrebbe preferito a me.-Dimmi un po' Jeremiah, pure te sei attratto da mia figlia? Sai all'inizio pure lei e Jack erano solo amici ma poi le cose si sono evolute in modo differente.-
Jeremiah è visibilmente stupido. Molto probabilmente non si aspettava che tra me e Jack ci fosse stato qualcosa oltre l'amicizia.
Sorprendente non sembra a disagio, anzi.Sembra che a quella domanda abbia una risposta chiara e tonda.
Senza esitare minimamente risponde con una frase che mi lascia non poco spiazzata.-Signora, solo un pazzo non troverebbe attraente Victoria- il tono è pacato ma scherzoso, un po' come se provasse a nasconde la sua verità dietro al suo comportamento giocoso.
Io lo guardo, cercando di decifrare il suo sguardo. C'è una scintilla di sincerità nei suoi occhi, ma anche un velo di ironia che rende tutto più confuso. Jack si schiarisce la gola, come se volesse intervenire.
-Jeremiah ha ragione- dice.
A volte mi chiedo se Jack lo faccia apposta, se voglia farmi sentire un misto di gioia e dolore ogni volta che proferisce parola.Mi schiarisco la gola un po' per ricordare ai presenti che ci sono pure io nella stanza.
Tutti gli occhi sono puntati su di me e senza perdere tempo arrivo al dunque.
-Io direi che si è fatto tardi... Vado a farmi una doccia e poi vado a dormire se non è un problema--Certo cara ci mancherebbe- risponde mia madre, con quella che io so essere una falsa cortesia.
Salgo in camera apro il cassetto e prendo un asciugamano pulito.
Vado in bagno e chiudo la porta a chiave. Accendo la cassa con la musica connessa al telefono e mi infilo sotto la doccia; l'acqua è bollente.
Alzo il volume al massimo e canto a scuarcia gola le mie canzoni preferite, un po' come se fossi a casa da sola.Esco dalla doccia mi dò un'asciugata veloce giusto per non essere grondante d'acqua e mi metto l'asciugamano a mo' di vestito.
Fanculo
Ho lasciato la biancheria pulita in camera.
Mi guardo allo specchio.
L'asciugamano non è più corto di quei vestitini inguinali che mette Samantha il sabato sera.Tanto sono tutti a parlare di sotto.
Sblocco la serratura e passo per il corridoio.
-Vic dove dormirò queste notti? mi ero scordato che la quella che dovrebbe essere la mia stanza è occupata-
Detto ciò Jack, prima impegnato a osservare la stanza dell'australiano, si gira verso di me e noto una scintilla accendersi nei suoi occhi.-Ops- dice ridendo mentre si gira dandomi le spalle.
-Sei un coglione- sbotto infastidita, parlando forse un po' troppo d'impulso.
-Non sono io quella che si aggira seminuda per casa- mi risponde a tono lui.
-Non sono io quello che si presenta a casa di una persona a cui non proferisce parola da quasi un anno-
Tagliente.In realtà non era lì che volevo andare a parare, ma se l'è cercata.
Mi dirigo in camera mia e chiudo la porta. Mi vesto e indosso una maglia oversize che molto probabilmente apparteneva a quello che devo chiamare padre. Anche se non ne sono così sicura. Non mi sembra di averla mai vista soprattutto nel mio armadio.
VabbèDecido di non cambiarmi e indosso un pantaloncino corto nero che praticamente scompare sotto la maglia.
Non ho mai usato veri e propri pigiami, preferisco di gran lunga creare abbinamenti particolari usando capi troppo particolari per essere usati all'estero di casa.
Finalmente posso abbandonarmi tra le braccia di Morfeo.
ANGOLO SCRITTRICE 🌸🩷
CIAO A TUTTI/E! COME STATE?
SPERO CHE LA STORIA VI PIACCIA E COINVOLGA...
ANCHE SE LE LETTURE SONO POCHE NON MI ARRENDO! AMO SCRIVERE E STO METTENDO TUTTA ME STESSA NELLA STORIA. PER FAVORE CONSIGLIATELA A VOSTRE AMICHE LETTRICI E AMICI LETTORI.
BUONA LETTURA⭐⭐
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𝑨𝒑𝒂𝒕𝒊𝒂
Teen FictionL'apatia è sempre stata ciò che mi ha salvata dal crollo, ciò che quando mi trovavo sull'orlo del dirupo giungeva in mio soccorso. Quando il male fisico serve per fuggire da quello interiore si capisce di essere all'apice della sopportazione. L'amor...