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Mi chiamo Heather, nome strano, che non ha nessuno, che mi rende unica nel mio paese.

Sono una bella ragazza, almeno così dicono, perché io non mi sono mai piaciuta tanto.

Ho gli occhi di un verde accesso e i capelli rossi naturali; le labbra carnose, il naso all'insù e le guance rosee.

Il mio carattere è strano: mi piace la solitudine, ma amo la compagnia; sono un mix tra tanta acidità e tanta dolcezza che contrastano tra loro; amo leggere romanzi e storie horror; adoro la musica pop e alcune band rock; cantare è la mia passione, ma sono una ragazza molto ansiosa e timida, infatti non riesco a cantare se una persona me lo chiede, deve essere una cosa spontanea.

Sono molto popolare nel mio liceo, ma non ho un ragazzo o cose simili, a differenza delle altre oche della mia scuola.

La scuola è uno stress per me, poiché ci metto sempre tanto ad allontanare da me tutti quei ragazzi che mi si avvicinano; sono davvero snervanti!

Che, per di più, vogliono da me solo una cosa: la mia verginità.

Sì, esatto, nonostante la mia popolarità e tutto il resto, mantengo intatta la mia verginità.

È una cosa a cui tengo molto e la donerò al ragazzo di cui sarò innamorata persa.

Insomma, non sono mica una di quelle oche che la danno al primo che passa!

La mia migliore amica, Isabelle, si è trasferita definitivamente in Norvegia da un mese ormai, ma io sento la sua mancanza ogni giorno.

È come se un pezzo di me fosse partito con lei e non lo riavrò più indietro.

Ogni giorno ci vediamo in video chiamata su Skype e, quando chiudiamo, inizio a piangere perché non posso più abbracciarla.

Ma ho deciso che andrò presto a trovarla.

Il mio passatempo preferito è guardare le stelle su una panchina della stazione durante la notte.

Quel posto è isolato quando ci vado io e mi piace proprio per questo.

La prima volta che ci andrò con qualcuno, questa persona sarà quella che amerò per sempre.

Nessuno sa quello che faccio di notte, neanche Isabelle, la mia Isabelle.

Per venirci, esco di nascosto dalla finestra della mia camera; i miei non vogliono che io esca di casa durante la notte.

Se lo sapessero, la mia vita finirebbe, è scontato.

Ed è proprio per questo che non lo sapranno mai, almeno fino a quando vivrò con loro.

Pensandoci, ricordo di quel giorno in cui andai in stazione a guardare le stelle e ci trovai un ragazzo, seduto proprio dove mi metto io solitamente, a guardare le stelle.

Era l'11 agosto, la notte di San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti, e quella notte ne stavano cadendo molte.

《So che ti siedi qui ogni notte, ti vedo che lo fai da mesi. Io guardo le stelle da lassù》mi disse quel ragazzo misterioso, indicando il tetto di un condominio vicino la stazione. 《Da lì si vedono meglio e sono più vicine a te, ti sembra come se puoi toccarle con mano》aggiunse, senza distogliere lo sguardo dal cielo.

Era molto buio e ad illuminare c'era solo il chiarore della luna.

Nonostante la poca luce, sembrava davvero bello: alto, biondo e con gli occhi scuri, di cui però non riuscivo a vederne bene il colore.

Io rimasi in silenzio, non sapendo cosa dire.

《Vuoi sederti al tuo solito posto o vieni con me sul tetto?》mi chiese lui, sembrava davvero un bravo ragazzo.
《Vengo con te, non sono mai andata lì》risposi io, timida, con un filo di voce.

Mi prese per mano e mi ci portò, poi ci stendemmo per terra e restammo lì in silenzio per due ore.

Poi volli rompere il ghiaccio e mi decisi a parlargli.

《Come ti chiami?》chiesi, spostando lo sguardo sui suoi occhi. Ah, i suoi occhi, finalmente potevo vederli meglio, erano completamente neri, neri come il buio che ci avvolgeva.
《Io sono Patrick e tu?》mi rispose lui, accennando un sorriso.
《Heather》
《Insolito come nome, mi piace. Scommetto che è una cosa che ti rende unica》
《Sì, nessuno oltre me ha questo nome》

Poi nessuno parlò per un po'.

《Adesso devo andare, a presto, stellina》mi disse lui, sorridendomi e baciando la mia guancia.
《Aspetta》gli dissi io. 《Ci rivedremo?》
《Ci rivedremo domani, anzi, ogni notte, qui, proprio come abbiamo fatto oggi》mi rincuorò lui.
《A domani allora》gli dissi io.

Poi lui andò via, senza guardarsi indietro, e dopo pochi minuti andai via anch'io.

Quel ragazzo aveva un non so che di strano, misterioso, e mi piaceva.

Non vedevo l'ora di rivederlo la notte seguente.

Ho la mia vita tra le bracciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora