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Stavo davvero male da due giorni, vomitavo tutto ciò che mangiavo o bevevo, avevo una fortissima nausea, mi girava tantissimo la testa e, appena mi alzavo in piedi, rischiavo uno svenimento.

I medici e le infermiere mi dicevano che era necessario che io mangiassi qualcosa per la salute mia e del mio bambino e, nonostante avessi provato più e più volte, non ci riuscivo affatto.

Il terzo giorno, fortunatamente, andò meglio e riuscii a mettere qualcosa nello stomaco.

Stavo molto meglio, quindi decisi di uscire per comprare qualcosa a Patrick, mi era stato sempre molto vicino in questi giorni da malata, se lo meritava.

Entrai nel centro commerciale della città e guardai le vetrine di ogni negozio, cercando il regalo perfetto.

E poi ricordai una cosa importantissima: l'indomani sarebbe stato il suo compleanno e io me n'ero dimenticata per la malattia!

Diamine, che sbandata! Per fortuna sono venuta qui a comprare qualcosa per lui! - pensai. - Ma cosa posso prendergli, ha già tutto! Non usa collane, anelli o bracciali, ha già un portafogli nuovo, gli hanno regalato un bellissimo marsupio un mese fa... cosa posso faree?!

Intanto, passai davanti ad una bellissima gioielleria, una delle migliori.

Ci entrai per dare un'occhiata e fu lì, in quel momento esatto, che lo vidi il regalo perfetto per Patrick: un orologio del suo colore preferito, il verde militare.

Lo comprai, lo feci impacchettare e lo nascosi a casa per non farglielo vedere subito.

Quindi tornai a casa.

《Hei, piccola, dove sei stata tutto questo tempo?》mi chiese Patrick.
《Sono andata a fare la spesa》risposi io.

Il giorno dopo lo svegliai con una ricca colazione al letto e il suo regalo.

《Heath, ma perché stamattina fai così?》
《Scemo, oggi è il tuo compleanno!》
《Esatto! Me n'ero dimenticato ahahah》
《Tranquillo, lo sanno tutti che sei stupido ahahah! Comunque, questo è per te; buon compleanno!》
《Oddio, piccola, è stupendo! Ed è anche del mio colore preferito! Ah, ti amo troppo》
《Lo so, l'ho preso per questo! Ti amo anch'io》

Andò tutto bene poi: il bambino e la mia pancia crescevano e la gravidanza andava avanti tranquillamente.

Poi un giorno stetti male di nuovo, ma stavo peggio della scorsa volta.

Poi, quando credetti di essermi ristabilita, mi alzai dal letto, caddi e tutto divenne buio.

Mi svegliai in un letto di ospedale, con Patrick al mio fianco, molto preoccupato.

《Hei, finalmente ti sei svegliata, ero in pensiero per te》mi disse lui, cercando di nascondere le lacrime.
《Da quanto sono qui?》chiesi io, con gli occhi semi-aperti.
《Mezz'ora circa》
《E perché stai piangendo?》
《Ero preoccupato per te, tutto qui》
《Nah, tu non piangi per la preoccupazione. Patrick, cos'è successo?》
《Sei caduta con la pancia a terra, i medici hanno provato a salvare il piccolo, ma non ce l'hanno fatta...》
《I-il mio bambino...》

E scoppiai in lacrime anch'io.

Patrick mi abbracciò e restammo a piangere insieme per un po' di tempo, fino a quando lui non si addormentò nel letto d'ospedale, accanto a me, e poi mi addormentai anch'io.

Il mio bambino non ce l'aveva fatta per colpa mia, mi sentivo uno schifo.

Ho la mia vita tra le bracciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora