13.

36 3 0
                                    

《Caro Patrick,
oggi sono quindici giorni senza te, i quindici giorni più difficili della mia vita. Anche oggi sono le tre e mezza di notte e io ti sto scrivendo questa lettera, mentre guardo Nicole che dorme beata sulla sua parte del letto. Anche domani mattina mi sceglierò alle otto e tornerò a casa alle dieci dopo aver imbucato la lettera, essere stata un po' sulla panchina della stazione e aver preso i cornetti caldi per me e Nicole. Ormai lo faccio da quando tu non ci sei più, è diventata una sorta di strana routine. Ho sentito il medico che ti ha curata, nonché il mio psicologo, dire a Nicole che la mia sanità mentale peggiora giorno dopo giorno e che probabilmente la settimana prossima mi porterà in una casa di cura. Io non voglio andarci, io voglio rimanere a casa con Nicole. Però ho sentito anche che potrò fare le solite cose, solo che dovrò stare lì dalle sei del pomeriggio all'ora in cui mi sveglio. Che palle, io non ci voglio stare con i malati mentali! E poi, mica sono pazza io! Spesso sono triste e piango, tutto qua, ma di certo non vado correndo per la strada, urlando parole o frasi incomprensibili. Mi viene da ridere solo al pensiero di me che faccio cose del genere, ma non mi ci vedo tanto nelle vesti da malata di mente. Tra qualche giorno, se non domani, Nicole e il dottore verranno da me a dirmi di questo mio trasferimento non acconsentito. Mi dà fastidio che debbano essere gli altri a scegliere per me, non sono impedita, sono perfettamente in grado di decidere cosa è più giusto per me. Sto tanto bene a casa con Nicole, perché dovrei andare in un altro posto, con altre persone? E se qualcuno mi mischia qualche malattia? E se mi viene l'ebola? E se mi drogano con la scusa di prendere medicine? E se mi stuprano? E se mi uccidono? No okay, adesso sto delirando ahahah. Ma questo non significa che io sia pazza, mettiamo le cose in chiaro. Questo è solo un mio modo abbastanza squallido di scherzare, come il mio amato black humor. A proposito, un uomo entra in un caffè, splash. AHAHAHAHAHAHAH! Okay, Heather, calmati, stai buona o qualcuno qui ti scambia per una decerebrata. Oggi sono un po' più allegra di ieri, ma ho passato quattro o cinque ore tra le lacrime stamattina; non sentivo più liquidi in corpo appena ho finito di piangere! Che cosa pazzesca. Vabbé dai, ora vado, i miei sogni mi aspettano con molta ansia! A domani, amore mio, ti amo e mi manchi tantissimo.》

Chiusi la lettera e mi misi nel letto.

Sentendo la mia presenza nel letto, Nicole mi si avvicinò al braccio e lo strinse a sé.

Quella notte sognai che Patrick era ancora vivo e che eravamo appena arrivati all'aeroporto di Parigi per il viaggio che avevamo programmato parecchio tempo prima dell'incidente.

Andavamo girando mano nella mano per tutta Parigi e ci baciavamo sotto un ponte bellissimo, pieno di lucchetti che simboleggiavano l'amore di migliaia di coppie, tra cui il nostro.

Poi mi svegliai.

Fu brutto capire che era stato solo un sogno e mi scese una lacrima.

Quel pomeriggio avvenne ciò che mi aspettavo.

《Heath, ho una splendida notizia per te!》mi disse il dottore.
《Mi dica pure》gli risposi io.
《Da dopodomani, che è lunedì, dalle sei del pomeriggio all'orario in cui ti sveglierai, resterai in una casa qui vicino. Lì ti aiuterò io stesso a stare meglio, te lo prometto!》mi disse lui, scendendo bene ogni singola parola.
《Dottore, con tutto il rispetto di questo mondo, non c'è bisogno che mi scandisca ogni parola, lettera per lettera, sono in grado di capire cosa dice e che sta parlando di una casa di cura! Ah, dimenticavo, io non verrò con lei. E adesso vado, è stato un piacere vederla, come sempre. Buona giornata!》dissi io, lasciando lui e Nicole a bocca aperta e andandomene in camera.

Non andrò mai con lui in una casa di cura, preferisco morire!, pensai a bassa voce tra me e me.

Ho la mia vita tra le bracciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora