Capitolo 10 - Xander

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Chiudo l'armadietto con forza e il rumore fa voltare gli altri verso di me.

«Che cazzo avete da guardare?».

Lo penso e, a quanto pare, lo dico anche perché tutti abbassano lo sguardo e tornano alle loro cose.

Sono incazzato e non so neppure per quale ragione. Non c'è niente che non va. Gran weekend, gran festa, gran sesso. Okay, Yasmine se la fa con Vaughn. Ma perché mai dovrebbe essere un problema? Certo, erano vicini come se fossero complici e lo sguardo che mi ha rivolto lei, quando ha notato i miei jeans aperti, mi ha fatto sentire come un essere umano indecente.

Come se fossi la causa di tutti i mali del mondo.

Pesto il pavimento del corridoio e mi dirigo alla prossima lezione, evitando di scambiare chiacchiere, limitandomi a piccoli cenni della testa. Nessuno mi rompe le palle. Tutti hanno percepito il mio malumore. Tutti tranne Vaughn, che mi affianca.

«Ciao amico, con chi ce l'hai?».

Non gli rispondo.

«Che ti prende?»

«Niente», replico, mentre continuo sulla mia strada senza degnarlo di un'occhiata. Ma lui non ci molla, non mi lascerà in pace fino a quando non sarà arrivato a scoprire tutto.

Se ci riesce gli chiederò di spiegarlo anche a me.

«Questo atteggiamento del cazzo con me non funziona, Xan. Quindi sputa il rospo e dimmi cosa ti fa assomigliare a un chihuahua incazzato».

Mi fermo e mi volto a guardarlo, è quello di sempre ma ha i capelli scuri particolarmente scompigliati, come se qualcuno ci avesse passato le mani. Qualcuno tipo Yasmine...

Scuoto la testa come per liberarmi di questi pensieri. Ricordo a me stesso che non mi interessa cosa combinano lei e il mio amico.

E non mi interessa al punto che mi ritrovo a chiederglielo.

«Cosa c'è tra te e la Goodwin?».

Scoppia in una risata incontenibile, io resto fermo a fissarlo, ma lui sembra non riuscire a smetterla.

«È questo che ti sta facendo sbroccare?»

«No», mi ritiro in fretta, prima che possa indagare oltre.

«Ah, Xander, Xander», cantilena mentre mi poggia una mano sulla spalla, «sapevo che sarebbe successo!».

«Di cosa stai parlando?»

«Le hai messo gli occhi addosso, ma è una ragazza fuori dalla tua comfort zone per cui hai rinunciato, ma vederla con me...».

«Non me ne frega un cazzo».

«Ma magari al tuo cazzo frega...».

«Senti, lo dico per te», mi atteggio. «Vuoi davvero impegnarti in una relazione, sapendo che tra qualche mese voleremo dall'altra parte del Paese per il college?».

È un progetto che perfezioniamo da anni, io e lui insieme nella stessa università, nella stessa squadra di football, nel medesimo appartamento. Quasi romantico, a pensarci.

Il suo sguardo diventa improvvisamente serio.

«Prima o poi dovrai fermarti, Xander».

«Stavamo parlando di te».

«No. Parliamo di te. Dopo quello che hai passato, ti meritavi un po' di svago. Adesso però ho come la sensazione che tu stia tirando troppo la corda».

«Ho tutto sotto controllo, so quando fermarmi».

«Davvero? Julia ha disegnato un pene mozzato sul tuo armadietto».

«Julia era incazzata per via di Yasmine e... non puoi capire».

Distolgo lo sguardo, puntandolo altrove e trovo proprio la Goodwin. Procede a passo spedito, senza curarsi delle occhiate, e ha una meta: sta dirigendosi come un treno in corsa verso Vincent, il nostro linebacker. Si arresta davanti a lui a braccia conserte.

Che sta succedendo? Perché si ritrova a gravitare intorno ai miei compagni di squadra?

«Mi dici, una volta per tutte, cosa c'è tra te e Yasmine?», mi chiede Vaughn.
«Col cazzo che te lo dirò, se prima tu non farai altrettanto!».

«Direi che per il momento dobbiamo scoprire cosa sta succedendo lì».

Anche lui segue Yasmine con lo sguardo, lei ha la fierezza di una leonessa che protegge i suoi cuccioli.

Ci avviciniamo alla scena, cercando di farci largo tra il capannello di gente che si è creato intorno a Vincent e Yasmine. Lei scuote l'indice davanti alla faccia del mio compagno di squadra e nell'attimo in cui mi rendo conto che potrebbe reagire, mi paro davanti a lui.

«Che succede qui?».

«Fatti i cazzi tuoi, Stone!».

«Sì, Stone, fatti gli stramaledetti cazzi tuoi», ribadisce Yasmine, avvicinandosi alla mia schiena che le ostacola la vista di Vincent.

«Volevo darti una mano», le dico.

Mi giro e la trovo così vicina a me che ho quasi l'impressione di poter leggere nei suoi occhi i picchi di rabbia, come linee a zigzag di un sismografo che ha appena registrato un terremoto.

«Non ho bisogno del tuo aiuto».

Cazzate! Vorrei smentirla davanti a tutti dicendole che ha bisogno eccome di me, per la matematica, ma sarebbe fuori contesto e sarebbe la rottura del patto. Mi mordo il labbro per impedire alle parole di uscire. Mi disprezza già abbastanza, non è il caso che mi scavi la fossa, spiattellando i suoi problemi in giro.

Ribadito che non le servo, torna a scontrarsi con Vincent.

«È vero che hai definito Dafne "a malapena passabile"?».

A quanto pare, è colpevole di aver "ferito" la sua amica, Dafne Simmons; la rossa con cui spesso si accompagna.

«Forse? Mica mi ricordo tutto quello che dico!».

A quel punto anche Vaughn si inserisce nel discorso e lo fa a modo suo, partendo in quarta, trascina Vincent verso il muro più vicino come a volerlo appendere. Gli piazza una mano al centro del petto per tenerlo fermo. Il linebacker cerca di ribellarsi, ma il mio amico usa tutta la sua forza, proprio come quando si assicura il pallone tra le mani e diventa praticamente impossibile strapparglielo via.

«Che cosa hai fatto, pezzo di merda? Era sull'orlo delle lacrime».

«Non le ho fatto un cazzo! Non so cosa vi abbia raccontato, ma io sabato l'ho a malapena guardata!».

«Ha ragione». Una voce si intromette nel trambusto e viene proprio da Dafne. Vaughn molla la presa su Vincent che si dilegua a spallate e mandandoci tutti a fanculo, mentre la folla si disperde e rimaniamo noi quattro a fissarci.

«Grazie ragazzi, ma avete travisato tutto. Sabato ero un po' scombussolata».

«Ma Dafne...».

«Smettila, Yasmine, mi stai mettendo in imbarazzo».

Ci salutano e si dileguano,io mi riscopro non solo confuso ma anche un po' incazzato, all'idea di esserestato escluso da tutta questa storia.

Deal: PATTO D'AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora