Un esame di coscienza.
Quattro parole che mi vorticano nella mente da quando Yasmine le ha tirate fuori e me le ha scagliate contro.
Secondo la mia coscienza, non sto facendo nulla di male. Proprio niente. Siamo alla festa di Vincent e me ne sto sul suo divano. La mia mano risale la coscia di Michelle.
Alla fine, anche lei ci sta. Tutto regolare.
Non sto facendo nulla che lei non voglia. Ed è sempre stato così. Loro ci stanno, e io mi stanco.
Mi stanco troppo facilmente delle ragazze che frequento? Vero!
Ma non mi fingo migliore, non racconto cazzate. Chi mi conosce lo sa, e di certo, se a qualcuna di loro non sta bene, io non insisto.
Esame di coscienza terminato. Sono in pace con me stesso.
Eppure, non riesco a smettere di pensarci, di cercare giustificazioni per il mio comportamento, come non mi era mai capitato prima.
Le mie dita giungono alle mutandine di Michelle. È eccitata e non più ricalcitrante, come mi era apparsa nei giorni scorsi. Ora ha capito di essere la mia scelta e alla fine io sono la sua. Mi soffermo sulla parola, la scelta deve avere un motivo, quali sono stati i miei? Probabilmente il seno abbondante. Sembra un parco divertimenti.
Ridicolo e puerile? Probabile, ma sono queste le cose che esaltano i diciottenni: ragazze e divertimento.
Magari anche lo sport, ma stasera non me ne occupo.
Continuo ad accarezzarla attraverso la seta e la porto sulle soglie di un orgasmo, mentre lei mi bacia il collo per soffocare i propri gemiti. Non si sentirebbe comunque nulla, visto che siamo circondati da decine di altri ragazzi, ma mi presto al gioco. Succhia la mia pelle voracemente e sono quasi sicuro che mi lascerà un segno addosso.
Audace da parte sua.
Sfilo la mano da sotto la gonna e, dopo averle divorato la bocca, mi decido per il passo successivo.
Mi alzo dal divano e le chiedo se le va di venire di sopra, in una delle camere degli ospiti. Lei mi dice ok e io la prendo per mano.
Qualcuno fischia perché ha capito che direzione prenderà la mia serata, io mi pavoneggio in risposta e mi tocco la tasca del jeans per assicurarmi che il preservativo si trovi ancora al suo posto.
Attraversiamo il salotto e stiamo per salire le scale, quando la porta d'ingresso si apre e Yasmine fa il suo ingresso. Indossa un vestito di pelle nera che la fa sembrare una gatta sexy, anche se lei non sembra tanto a suo agio. Mi saluta con un accenno di testa, ovvero il massimo che mi conceda in pubblico, ma poi sposta lo sguardo sulla mia mano intrecciata a quella di Michelle e il suo sguardo si incupisce. I suoi occhi grigi mi giudicano e sembrano ricordarmi quel maledetto esame di coscienza.
Mi impettisco perché, merda, questo è il mio mondo e lei è l'intrusa. E non dovrebbe neppure avere questo potere qui, di rompere il cazzo per come vivo la mia vita.
La nostra guerra di sguardi viene interrotta da Vaughn che mi si para davanti, oscurandomi la vista di Yasmine.
«Bella serata, vero?» mi schiaccia un occhiolino un po' storto, da imputare, forse, alla birra scadente.
«Sta per migliorare in effetti», rispondo, accennando a Michelle. Ora chiacchiera con una sua amica ma mi tiene ancora la mano.
«Sei la mia guida spirituale, Xander. Cazzo, bisognerebbe fondare lo Xanderismo, una vera setta in cui ci istruisci con i precetti della tua dottrina».
Frutto di anni di merda che ho mangiato. Lui lo sa bene, ma a volte lo dimentica, in momenti come questi ad esempio.
«Scegli una delle cheerleader, sono sicuro che non faticherai a trovare qualcuna che ci sta».
Si guarda intorno, ma non sembra trovare nulla che lo soddisfi.
«Molte sono già passate da te. Non mi piace entrare nelle caverne già conquistate dal mio migliore amico».
Come se avessi piantato delle bandiere con su scritto "Xander è stato qui", quando in realtà non sempre vado fino in fondo. A volte mi stanco prima di arrivarci.
«Se ti può consolare, non ho mai scopato Amelia. Quindi sei libero di provarci con lei».
Si volta verso di lei per catalogarla, per capire se ne vale la pena, ma il suo sguardo si illumina solo quando un'altra ragazza capita nel suo radar. Yasmine.
Yasmine che adesso regge tra le mani una bottiglietta di limonata e sembra un pesce fuor d'acqua.
E ne ha tutti i motivi, non è un caso se questa è la prima volta che ci ritroviamo alla stessa festa. Non credo nemmeno che abbia mai partecipato, probabilmente è qui per accompagnare qualcuno, magari la rossa che le sta accanto, che l'avrà persino costretta a indossare un vestito che lei tira continuamente dall'orlo verso il basso, tentando di allungarlo.
«Oh, oh, ma guarda che bella gattina», dice ad alta voce il mio amico.
Lo dicevo che questo outfit, unito al trucco ad hoc, la facesse sembrare una gatta, una di quelle belle che si fanno ammirare, ma che se le sfiori reagiscono graffiando.
«Non ci pensare nemmeno», sbotto senza una spiegazione e a un volume tale che Michelle si volta verso di me per verificare cosa succede.
«Tutto ok, Xander? C'è qualche problema?», chiede, imbarazzata.
Scuoto la testa e mi rivolgo nuovamente a Vaughn.
«Fossi in te, lascerei perdere. Sarà sicuramente una di quelle frigide vergini a cui devi spiegare persino come farti una sega, per paura che prenda la cassetta degli attrezzi».
Ride, ma il suo sguardo continua ad accarezzare le gambe di Yasmine. Ammetto che nemmeno io le avevo mai notate. È proprio vero che alcune volte siamo ciechi sulle cose che abbiamo avuto sotto il naso, fino a quando qualcuno non ci apre gli occhi.
«E chi ha detto che l'inesperienza è un problema? Mi offro volentieri come Maestro Yoda!».
Capisco che sta facendo sul serio e mosso da una volontà non mia, mi ritrovo a lasciare la mano di Michelle e a poggiare entrambe sulle spalle di Vaughn, per fare in modo di voltarlo verso di me.
«Vaughn», dico in tono di avvertimento. Credo non ci sia bisogno di spiegarmi, nella vita come nel campo ha sempre seguito i miei consigli.
«Ti interessa? Devi essere sincero e non fare lo stronzo».
Esame di coscienza.
Mi interessa? No. Mi piace la sua compagnia? Sì. È un buon motivo per dichiararla off-limits? Per niente.
Non rispondo e lui prende il mio silenzio come lasciapassare.
«Bene, direi che è fatta. Tu non la vuoi, posso giocarmela».
Schizza via dalla mia presae si dirige verso Yasmine e io non posso fare altro che guardare la scena,scuotere la testa e portare Michelle a farsi un giro.
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Deal: PATTO D'AMORE
Storie d'amore✨ Aggiornamenti il giovedì pomeriggio ✨ «Non ci posso credere! Yasmine, la "secchiona", ha bisogno di ripetizioni». «Non ci posso credere. Xander, il quarterback, è intelligente!». Yasmine Goodwin ha ben chiaro il suo futuro: finito il liceo, studie...