I sentimenti reali

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I sentimenti reali

Daniel
Corro a casa di simo nel mentre ho chiamato il 118 perché non stava assolutamente bene.
Apro la porta di casa e la scena che mi si presenta è l'unica che non ho immaginato.

C'era simo.
C'era simo a terra.
Con tagli e tagli sulle gambe.
Con sale sparso affianco a lui.
Con il mano il suo telefono che era aperto ancora sulla mia chiamata.

Quando arrivano i paramedici iniziano a controllare i parametri e a fasciarlo.

"come sta? ce la farà?" sono le uniche parole che mi escono di bocca con un filo di voce.
"signore non lo sappiamo il ragazzo ha multeplici tagli alcuni non molto profondi altri il contrario, ha ingerito molto sale dobbiamo portarlo in ospedale subito"
Avevo gli occhi rossi non sapevo più cosa piangere le lacrime erano finite.
Chiamo riccardo
"ricki, simo.."
"cosa daniel non mi far preoccupare"
"si è tagliato, di nuovo, e ha ingerito molto sale...Lo stanno portando urgentemente in ospedale"
"...A-appena arrivo vengo da voi."
"va bene ciao"

ricky
Non ci credevo.
Simo aveva smesso non avrebbe mai potuto ricominciare.
No. non era simo no no NO!
Dal pianto mi lascio abbandonare dal sonno sperando il mio arrivo a milano...

Simo
Stavo ancora sognando..
Ma sento una voce, quella di dadda.
Mi diceva "simo sei forte, combatti"
Io voglio, VOGLIO.
Ma come te lo spiego? come te la spiego la sensazione di non farcela più? come te lo spiego il peso sul petto? come te la spiego la sensazione che non arrivi abbastanza aria ai polmoni? è che ho troppi pensieri in testa.
troppe pare. troppe preoccupazioni. è che è sopportabile solo quando riesco a distrarmi, ma appena sono da solo con me stesso mi sento soffocare. come te la spiego la fatica di cercare di aggrapparmi a qualcosa per non cadere giù? sono sfinito. sono prosciugato.
ma tenere duro è l'unica cosa che posso fare.
è l'unica e l'ultima cosa che posso fare. vorrei solo fosse più facile. vorrei che le mie paranoie non urlassero così forte. vorrei riuscire a prendere una boccata d'aria. vorrei poter tornare indietro per proteggermi meglio, per non aspettarmi dagli altri cose che non mi potevano dare. perché mi sono aspettata più attenzioni quando voi avevate altre priorità.
perché mi sono aspettata che avresti lottato di più per noi. perché mi sono aspettata che tu mi dimostrassi che ero abbastanza. vorrei arrivare a capire che solo io posso convincermi che sono abbastanza. vorrei riuscire a crederci davvero. vorrei essere più forte.

Ad un certo punto inizio a sentire tutto meglio, credo di vedere daniel, o no? dei medici? uno spazio bianco?
Sento urla, urla su urla.
urla di disperazione. Saranno di daniel?

Daniel
Urlo, piango, l'ho incoraggiato prima molto.
Non posso perderlo, aspetto riccardo con ansia.
Ansia che gli devo dire che simo non ce l'ha fatta.

*due mesi dopo*
*narratore*
Simo è in coma farmacologico da due mesi riccardo vive ormai a casa di daniel va a trovare simo cercando di portare daniel ma lui si sente in colpa non riesce ad andare*

Daniel
mi sento scemo, perché mi sento talmente pesante, mi sento che i miei pensieri mi schiacciano verso il suolo a tal punto che giro per casa in intimo pur di sentirmi più leggero, pur di non sentirmi affogare nel disprezzo che provo per me stesso.
Incredibile come aiuti persone a cui tengo, dicendogli di non confortarsi, che i fallimenti sono delle opportunità per ripartire oppure che è bene sbagliare o che niente può definirti. Ma in realtà io sono il primo che non riesce a vivere queste belle frasi, so elargire consigli ed opinioni ottime ma non so volermi bene a tal punto di concedermi di sbagliare di lasciarmi provare di lasciarmi fallite.
oggi ho fallito, in un test a cui tenevo molto e che ripetevo per la seconda volta e quando mi è arrivato non volevo esistere.
desideravo di diventare tanto piccolo da non sentire emozioni da non sentire pensieri, volevo solo scomparire per un po', volevo solo scappare dalla mia testa che spesso per il turbinio di pensieri che ci circolano mi sembra pesante come una palla di piombo legata alla caviglia come se fosse la mia punizione per quello in cui non sono stato abbastanza, non mi sento di meritare ciò che ho, non mi sento di poter essere ciò che mi sento di essere, perchè quel mio esito è meno di ciò che sono e quello è un dato definito e preciso mentre ciò che mi sento di essere non è definibile, ma la precisione di un numero mi illudo che sia migliore della mia non definizione...

SPAZIO AUTRICE
SCHERZETTO, dai mi dispiace VI GIURO che il prossimo sarà un bel capitolo
Bevete e mangiate fioi
Adios e hasta luego❤️❤️

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 05 ⏰

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