𝟎.

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Abbasso lo sguardo sulle mie mani insanguinate.

Ho il respiro affannato.

«Cazzo, cazzo cazzo cazzo!»

Una serie di imprecazioni fuoriescono dalla mia bocca.

Mi infilo le mani nei capelli e li stringo leggermente.

Rimango fisso con lo sguardo, sul corpo senza vita di quell'uomo.

Le mie mani iniziano a tremare.

Cerco di ripulirmi da tutto quel sangue, con scarsi risultati, finendo per imbrattare ancor di più la mia maglietta.

Sento delle urla.

Le urla di una donna.

Urla ovattate.

Inizio a vedere sfocato.

Gli occhi lucidi non aiutano.

Riesco a notare una figura davanti a me, china sul corpo dell'uomo, ormai privo di vita.

Urla straziare, pianti, parole spezzate.

É tutto ciò che sento prima di poggiare la schiena al muro, e lasciarmi ad esso.

Le mie gambe cedono, facendomi finire per terra.

Mi torturo le mani sporche.

In breve tempo, inizio a sentire delle sirene, sirene della polizia.

Sirene ovattate, assieme ad esse, sento urla maschili, suppliche.

«Ho una famiglia ti prego!»
«Ti darò quei soldi!»
«Che ci fai qui?»
«Ti ha mandato tuo padre?»
«Sta zitto!»

Momenti vissuti poco fa, iniziano ad apparire come nastro da film, nella mia testa.

E subito dopo, buio.



«Ryan Hale, la dichiaro in arresto per omicidio premeditato.»
«Sei forte figlio mio.»
«Ryan.»
«Mi dispiace.»
«Sono qui con te.»
«Vattene!»
«Sta tranquilla sorellina.»
«Di ai miei fratelli che mi mancano.»

Mi sveglio di soprassalto.

Sento la fronte sudata.

Un calore improvviso prende possesso del mio corpo.

Mi passo una mano tra i capelli e prendo un gran respiro.

Scendo dal letto e mi dirigo in quel buco di bagno.

Mi sciacquo la faccia con l'acqua gelida, per poi guardarmi allo specchio.

Esco di scatto dal bagno.

Mentre rifaccio il letto, un rumore metallico mi fa girare.

La guardia, Jason, sta sbattendo le sue chiavi contro la cella.

«Ryan, prepare le tue cose.» dice
«Le mie cose?» domando non capendo
«Stai per uscire amico.» dice
«Uscire?In che senso?»
«Ti hanno pagato la cauzione.» mi informa
«Stai scherzando?» domando sgranando gli occhi
«No, mi mancherà giocare a carte con te durante il turno di sorveglianza.» dice ridacchiando Jason.

SPAZIO AUTRICE

ciao a tutti!

ecco qui il prologo della mia nuova storia

so che è corto, anzi perdonatemi per ciò, ma è una brevissima prefazione, per questo non ho voluto scrivere più di tanto🙈

spero davvero che possa piacervi, essendo appunto la prima storia che scrivo, é nata come una cosa di divertimento, ma volevo condividerla con voi, non mi aspetto tanto successo, ma spero che quelle poche persone che la leggeranno apprezzeranno ciò che scriveró🫶🏼

si accettano ovviamente critiche costruttive🫶🏼

non lasciamoci ad ulteriori indugi

ci vediamo con il prossimo capitolo❤️

~stella🍒

𝐁𝐥𝐚𝐜𝐤 𝐅𝐥𝐚𝐦𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora