Capitolo 6.

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I presenti si deliziarono con pasticcini o stuzzichini, anche se qualcuna era presa da altro, come un fisico scolpito che si intravedeva sotto una maglietta o una canottiera.
Presto le pareti furono pronte e l'avere le finestre aperte aiutò la vernice ad asciugarsi, così si poterono portare dentro i mobili.
Non erano stanze complete, ma giusto qualche mobile indispensabile, visto che Rosa preferiva avere spazi aperti e mettere qualche piantina qua e là.
"Sei grande, Scott!" Disse Jojo.
"Me la cavo con certi lavori... Da piccolo aiutavo sempre mio zio."
"Ottimo!"
"Siamo arrivati con le piantine!" Esordì Isobel, in giardino.
"Bene... Sono dieci, mettetele in altrettanti angoli a vostra scelta."
"Per questo amo le case su un unico piano!" Disse Jamie.
"Ehi, Club dei Muscoli!" Scherzò OA "Bisogna portare in camera i pezzi dell'armadio da assemblare e altre cose."
Allora Smitty, Maggie, Zesse e Madde si misero all'opera, mentre Isobel, Jamie, Amanda e Jojo se le mangiavano con gli occhi.
Quei muscoli che si flettevano e rilassavano erano una tentazione.
"Se guardate troppo vi verrà mal di testa." Disse Sue, che se la rideva tra sé e sé "Meglio se tornate alle piantine."
Le ragazze se la risero e poi Sue se ne andò per iniziare il lavoro, invece Rosa raggiunse il cancello, all'esterno del quale c'era il proprietario di un altro negozio di fiori, così andò a ritirare quanto ordinato dal loro sito mentre c'era l'intervallo e pagò.
"Fiori?" Chiese Scott.
"Rose!" Sorrise la castana Alpha "Le pianterò lungo tutto il perimetro interno contro muro e cancello."
Il ragazzo sorrise "Rose a casa di Rosa... Ironico ma appropriato! Sono fiori bellissimi."
Rosa sorrise e Scott le diede una mano a portare le piantine vicine al patio, poggiandole lì.
"Il dondolo è bellissimo!" Disse Amanda "L'ho visto solo ora."
"Grazie."
I nostri completarono il lavoro verso le 16 ed andarono poi ciascuno a casa propria, con Rosa che li ringraziò tutti per l'aiuto e li invitò ad una pizzata la sera seguente.
Ed ovviamente non dovevano dire nulla a Kosse.
"Hai bisogno d'altro?" Chiese Smitty, uscendo dal bagno.
"No, ti ringrazio."
"Allora vado... Per qualsiasi cosa chiamami, ok?"
"Certo!" Sorrise la castana, abbracciando la bionda amica, che prese poi il suo zaino e se ne andò.
Rosa si sedette sul divano e sospirò, guardandosi attorno.
Avrebbe tanto voluto vivere lì con Kosse e non solo perché praticamente erano cresciute assieme, ma perché una casa simile era il loro sogno.
Andò poi a farsi la doccia, visto che di lì ad un'ora avrebbe dovuto iniziare il turno di lavoro e si rilassò sotto il caldo getto d'acqua.
Invece, nel mentre, Kosse era tornata a casa e chiuse la porta dell'appartamento alle sue spalle.
Si guardò intorno, notando qualcosa di strano "Rosa?" Chiamò diverse volte e, non ricevendo risposta, guardò in tutte le stanze.
E, arrivata in camera di Rosa, capì.
Pianse e cadde in ginocchio davanti all'armadio, vuoto come la stanza, nella quale vi erano solo le loro foto insieme sul pavimento.
Trovò poi la forza di sedersi e, tra le lacrime, scrisse alle amiche per avere notizie dell'Alpha.
Ma più scriveva e più realizzava che Rosa era andata via e questo la faceva stare male.

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