Blue Jean ha 21 anni, è figlia di un discografico e della depressione.
Passa le sue giornate da ribelle solitaria come commessa in un negozio di dischi a Londra e le notti tra locali, eccessi e uomini, in cerca di qualcosa che la possa riscattare d...
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Non so per quanto tempo resto in questa posizione ad aspettare che William venga a prendermi. Forse si è tirato indietro e ha deciso di lasciarmi qui, di voltarmi le spalle anche lui. Dopotutto perché dovrebbe importargli qualcosa di me?
Invece poco dopo sento i passi di qualcuno calpestare il cemento bagnato dalla pioggia.
«Sei una fottuta stronza» la sua voce, anche se arrabbiata, fa vibrare ogni particella del mio corpo.
Sollevo lo sguardo su di lui. Ha i capelli bagnati dalla pioggia e uno sguardo di fuoco. Scommetto che vorrebbe vedermi prendere fuoco come la Torcia Umana.
«Scusa, non avrei dovuto chiamarti» sussurro, abbassando lo sguardo. Il suo è troppo intenso, troppo infuocato. Non riesco a restituirglielo.
Sbuffa rumorosamente e poi si piega sulle ginocchia, mettendo i nostri visi alla stessa altezza. «Che cosa è successo?» Mi chiede, sforzandosi di mantenere un tono calmo. Qualcosa nel suo sguardo, mi dice che invece vorrebbe sbranarmi viva.
Sento le spalle afflosciarsi. «Mio padre non vuole più vedermi. Ha scoperto quello che ho fatto» biascico, ancora troppo fuori di me per avere un tono di voce normale. «Mi sono ubriaca fino a vomitare ripetutamente. Ho ingerito tante pillole e cazzo...» abbasso la voce in un sussurro. «Sono ancora qui. Ancora qui a farmi scopare da ragazzi che nemmeno rivedrò mai più. Sono una puttana.» Sento gli occhi riempirsi di nuove lacrime.
Serra la mascella e sposta lo sguardo altrove. «Non sei una puttana. Sei solo un po' persa. Succede a tutti.»
No, non gli credo. Lui sembra sempre così sicuro di sé. Mentre io non sono più sicura di niente. Scuoto il capo. «Lo so che anche tu pensi che io sia una puttana. E hai ragione. Scopo con i ragazzi solo per cercare di colmare quel maledetto vuoto. E indovina un po'? Non provo niente. Lascio che mi scopino senza pietà mentre io mi dissocio.»
Se fossi stata sobria, non avrei mai parlato così liberamente con lui. Ma non sono sobria, quindi...
Si inumidisce le labbra. Sicuramente non sa neanche che cosa dirmi. «Devi smetterla di svalutarti in questo modo, okay? I ragazzi sono solo dei bastardi. Si approfittano di te quando sei strafatta. E tu, dovresti seriamente smettere di assumere droghe.»
Alzo le spalle. «Io non so più che cosa fare. Lo capisci?» Sbotto, alzando il tono di voce. «Io non riesco a uscirne. Nessuno lo capisce, tutti pensano che io lo stia facendo di proposito. Ma non è così, cazzo! Io sono stanca di andarmene in giro come se fossi un fottuto fantasma. Un guscio vuoto che gli altri usano solo per svuotarsi! Io sono stanca di non provare più emozioni che non siano rabbia o angoscia!» Urlo, la voce mi si rompe. «Sono stanca, William. Stanca. Vorrei solo chiudere questi maledetti occhi per sempre.» Infine, scoppio a piangere. Abbasso lo sguardo per nascondermi dai suoi occhi. Non voglio piangere davanti a lui, ma è impossibile reprimere le lacrime.