Blue Jean ha 21 anni, è figlia di un discografico e della depressione.
Passa le sue giornate da ribelle solitaria come commessa in un negozio di dischi a Londra e le notti tra locali, eccessi e uomini, in cerca di qualcosa che la possa riscattare d...
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Per un momento penso di avere dei cuoricini al posto degli occhi. Lo sto fissando a bocca aperta, ne sono consapevole, non riesco a chiuderla però. Sono davanti ad una rockstar, ci sono stata dal momento in cui ha iniziato a cantare e suonare.
Suonare è un termine troppo superficiale per descrivere la bravura di William. Avvicina le dita alle corde della chitarra, apre bocca e l'intero mondo cambia. Il mio cambia. Tutti i miei problemi, le paure, il senso di oppressione al petto, il nodo in gola sono stati trascinati via. Ci sono solo suoni, musica, emozioni. Le sue emozioni. Malinconiche, bellissime e tormentate come le mie.
Dubito che quelli che sono sotto ai suoi piedi, si stiano rendendo conto di quello che sta succedendo dentro quel ragazzo. Ma io lo vedo. Lo vedo in tutto il suo malinconico splendore.
Ecco a cosa mi riferivo prima: alcune persone riescono a esprimere quello che hanno dentro attraverso la musica.
Dal vivo ha una voce ancora più meravigliosa. Non è montata o esagerata. È puro cioccolato, denso e morbido, una carezza soffice sulla curva del mio collo, il fremito di un milione di farfalle che mi svolazzano nello stomaco. William Gilmour canta come se ti stesse confidando un segreto, come se volesse confessarti il suo stato d'animo. Un segreto che solo tu hai la fortuna di conoscere.
Mentre canta smembra il mio mondo. Il mio cuore diventa una ferita esposta, e devo sbattere velocemente le palpebre per non piangere, di nuovo.
Lui però, non nota niente. È perso nel suo mondo. Solo suo. Tiene gli occhi bassi, le ciglia lunghe gli nascondono lo sguardo. E io in questo momento desidero tanto guardarlo negli occhi. Suona con disinvoltura. A ogni verso, ogni accordo, le dita mi affondano nella coscia, la gola si gonfia e diventa più stretta. Potrei essermi innamorata di lui in questo istante, in questo preciso, minuscolo, momento.
Innamorata perdutamente, dolorosamente.
So perfettamente che è solo un'illusione, la prova di quanto sia immensamente bravo. So che appena smetterà quest'incantesimo si spezzerà. Ma questo, non lo rende meno intenso.
In questo momento capisco perché fosse così tanto importante per lui far ascoltare quel disco a mio padre. Mi sento davvero bene sapendo di averglielo recapitato. Nonostante sia un po' persa, so ancora riconoscere un talento. E lui, lo è. Cazzo se lo è. Spero vivamente che anche mio padre senta e provi quello che ho provato io mentre l'ho ascoltato per la prima volta.
Arriva all'ultimo ritornello della canzone, una canzone che credo appartenga a loro, la voce diventa più rauca, le dita volano sulle corde, la musica si fa più concitata, veloce, disperata. Sta cadendo a pezzi e nessuno riesce a vederlo. Il sudore gli cola lungo il sopracciglio. Faccio per alzarmi ma resto immobile, scaccio via quell'irrefrenabile voglia di salire su quel palco e stringerlo in un abbraccio. Mi prenderebbe sicuramente per pazza e, molto probabilmente mi lancerebbe giù dal palco come se fossi una di quelle groupie asfissianti.