Ritorno

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Finalmente eccomi qua, davanti alla porta di quella che dovrebbe esssere casa mia.
Sono passati già sette anni da quando mi sono trasferita da mia nonna, in America, per darle conforto e farle compagnia per la perdita del nonno.
E adesso eccomi, emozionata di poter rivedere la mia famiglia.
La mia mamma che urla sempre, mio padre sempre a lavoro e il mio caro fratello gemello sempre maldestro e con quel suo solito sorriso a trentadue denti.
Finalmente mi decido a bussare il campanello.
Dopo una manciata di secondi la porta si apre e vengo stritolata da un dolce e forte abbraccio.
-Finalmente sei tornata. Mi sei mancata così tanto- disse mia madre con un fil di voce e asciugando si un piccola lacrima.
È così strano vederla rilassata.
Senza nessun'urla isterica e senza minacce con il mestolo.
Dopo essermi liberata da quella stretta le faccio il mio miglior sorriso.
-Anche tu mi sei mancata-
Subito dopo varco la soglia e mi guardo intorno.
Non è cambiata affatto. Tranne i muri un po' rovinati, nulla è cambiato in questi sette anni.
-Mamma dov'è Mark?- le chiedo guardandomi in torno.
- Questa sera dorme a casa di un suo amico per un ritiro. Penso che vi vedrete direttamente domani mattina a scuola-
-Di certo gli verrà uno shock appena mi vedrà- dico lasciandomi scappare una piccola risata immaginandomi la sua reazione e la mamma accenna un sorriso.
Così dopo aver parlato con mia madre di tutti questi anni passati e dopo aver scoperto che Mark gioca a calcio, cosa che mi ha molto sorpreso, conoscendo la mamma sarà andata su tutte le furie. Dopo la morte del nonno ha iniziato a detestare il calcio. Spero solo che Mark le abbia fatto cambiare idea.
Per arrivare a Inazuma-cho ci ho messo più di quindici ore e ho proprio bisogno di una doccia rinfrescante.
Questa notte dormirò nella camera di Mark, poi da domani tornerò nella mia che però in questi anni è diventata la camera degli ospiti.
Mi butto sul letto sfinita da quel lungo viaggio sopratutto perché c'era il signore affianco a me che puzzava di cipolla e quel bambinetto insopportabile che scalciava dietro al sedile.
D'ora e in poi non prenderò mai più l'aereo!
Così con questo pensiero snervante mi addormento tra le braccia di Morfeo

Innamorata di occhiali e mantello [Inazuma Eleven. JudexOc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora