"È un massacro."penso osservando la partita.
Ho gli occhi spalancati e il resto del corpo paralizzato. Noto di non essere la sola, anche le altre manager sono terrorizzate da ciò che sta accadendo sul campo.
È appena finito il primo tempo. Si può dire che non c'è stata partita, la Zeus è in vantaggio di tre reti a zero.
Mark e gli altri sono così...così combattivi. Nonostante le cose si stiano mettendo male, loro continuano a rialzarsi.
Li ammiro...ma un senso di preoccupazione mi pervade.-Non permetterò che infangano il calcio!- esclama Mark. Non l'ho mai visto così arrabbiato.
"Il nettare degli dei. Davvero la gente usa tali trucchi pur di ottenere qualcosa? Ma in che mondo siamo finiti?" Penso con rabbia mentre osservo la squadra. Non sono nelle condizioni adatte per giocare, sono stremati.
Il mio sguardo ricade sugli spalti, più precisamente su nostra madre. È preoccupata, ha le lacrime agli occhi e stringe ancora di più a se la foto del nonno.
Guardo l'altra squadra. Stanno bevendo qualcosa da dei bicchieri. Probabilmente il nettare. Sembrano sorpresi. Forse non avevano mai giocato un secondo tempo.
-Ma non si vergognano ad usare quella roba in una partita di calcio...- dice mio fratello osservandoli.
-Mark...- lo chiamo e lui si volta. Vorrei farlo smettere, non posso continuare a vederli in queste condizioni. So che Mark non mollerà ma...
Mi sorride e mette una mano sulla mia spalla -Non preoccuparti. Possiamo continuare a giocare!- dice sorridendomi ancora di più.
-Dimostreremo alla Zeus che è sbagliato quello che fanno e vinceremo in modo pulito!- esclama e vedo gli altri annuire.
Tra poco comincia il secondo tempo.
-Mark, che ne dici di usare i guanti del nonno?- dico prendendoli dalla sua borsa. Lui mi fissa per qualche secondo e mi sorride.
-Ottima idea.- dice prendendoli.
-Non la faranno franca!- esclama prima di tornare in campo.
"Nonostante tutto, Mark si rialzerà...e con lui la squadra." Ripenso alle parole di Jude. Speriamo basti...***
La partita è finita. La Raimon è riuscita a battere la Zeus e a vincere il Football Frontier.
Non mi sono mai sentita così estasiata. In particolar modo se per un torneo di calcio!
Ci troviamo nel pullman che ci avrebbe portato a scuola. Seppur un po' ammaccati, i giocatorinon possono far a meno di esprimere la loro felicità ed io non posso non guardarli divertita.
Mark si avvicina e mi mette un braccio intorno alle spalle -Allora? Come ti è sembrato? Era la prima partita a cui assistevi, no?-dice senza perdere il sorriso.
-Devo dire che questo incontro è stato un misto di preoccupazione e divertimento.- inizio ridacchiando leggermente -Anche se sono sicura che domani ti sveglierai pieno lividi.- dico dandogli un leggero pizzicotto sul braccio, giusto per infierire un po'.
Lui come previsto urla dal dolore -Che razza di sorella sei? Tuo fratello è malconcio e tu invece di prendertene cura gli fai ancora più male!- dice facendo il finto offeso facendo ridere tutta la squadra.
-Ragazzi tornate ai vostri posti!- urlò l'autista e Mark dovette tornare da Nathan.
Io invece stavo seduta vicino a Jude (pura casualità, ovviamente) e il suo sguardo era rivolto fuori dal finestrino ma non potè trattenere un sorriso per la mia scenata con Mark e per il caos degli altri.
-Sembri felice.- dico io prima di darmi mentalmente della stupida. Ovvio che era felice! Aveva appena vinto il Football Frontier!
-Non intendo per aver vinto. Dico in generale...- dico cercando di riprendermi dall'imminente figuraccia.
Lui si volta verso di me.
-Abbiamo sconfitto la Zeus e Rey Dark. In qualche modo ho rivendicato i miei amici della Royal che sono finiti in ospedale.- dice sorridente.
Ammetto di non aver ancora ben capito chi fosse questo famigerato Rey Dark, me lo sarei fatta spiegare da mio fratello. Non potevo chiederlo a Jude e raccontarmi quelle cose orribli, non dopo aver vinto il torneo.
-Li andrai a trovare?- chiesi semplicemente e lui annuì con la testa.
-Spero il prima possibile.- disse per poi tornare a guardare il finestrino.
-Sai Jude, stavo pensando a quando al ritiro facemmo quel gioco. Quello sul rispondere sinceramente...- cominciai attirando la sua attenzione -Mi sei sembrato Sherlock Holmes, devo ammetterlo. Tutto quel "I dettagli sono fondamentali" e "Puoi capire tutto di una persona semplicemente osservandola". Me l'hai ricordato molto...- dissi ridendo e lui sembrava felice di averlo associato al grande detective. In fondo era un regista, quelle cose doveva notarle come se fosse un detective, no?
Vedo che ha cambiato espressione. Il mio sguardo va fuori dal finestrino, ciò che vedo è a dir poco terrorizzante.
Un'esplosione.Il pullman si ferma e tutti scendiamo di corsa.
Nelly più di chiunque altro è preoccupata. È evidente che sta cercando suo padre con lo sguardo sperando che non sia sotto quel cumulo di macerie.
Cos'era successo? Di sicuro non poteva trattarsi di un terremoto, altrimenti l'avrebbero sentito.
Vediamo i veterani dell'Inazuma...fortunatamente stavano tutti bene.
-Cos'è successo?- domandò Nelly al suo maggiordomo, dato che faceva parte della vecchia inazuma, aiutandolo ad alzarsi.
-Sono stati gli alieni signorina Raimon. Abbiamo combattuto con tutte le nostre forze ma non siamo riusciti a fermarli...- disse con un fil di voce.
-Contro gli alieni?- domandò preoccupata.
Era uno scherzo? Non poteva essere vero, gli alieni c'erano solo nei film!
-Posso sapere cos'è questa storia degli alieni?- domandò Mr.Hillman al signor Veteran che l'aveva sostituito come portiere.
-Sono venuti qui a sfidarci, hanno voluto giocare una partita...-
Mark si volta di scatto -Una partita? Ma è pazzesco come può essere?- domanda Mark sconvolto.
Un rumore. Stiamo tutti sull'attenti senza nascondere la preoccupazione.
-Guarda Mark!- urla Jude e per poco un pallone non andava in faccia a mio fratello. Ma non la parò. La palla andò in aria insieme alle altre due.
Improvvisamente si aprì un vortice viola mostrando un ragazzo dalla carnagione scura, gli occhi a mandorla neri e i capelli verdi insieme ad altri. Probabilmente era il capitano.
-Q-quelli sono gli alieni!!- urlò Jack spaventato, terrorizzando quanto più possibile Sam e Tod.
-Pensavo esistessero solo nei film!- urlò Sam.
-Sono proprio loro e che voi ci crediate o no sono venuti qui per sfidarci.- disse un componente della vecchia Inazuma.
-Cosa? Siete venuti qui da un altro pianeta per giocare una partita?- domandò Mark sempre più confuso.
Il ragazzo, o l'alieno, ci guardò con aria di sfida prima di sfoderare un ghigno.
-Veniamo da un altro piccolo pianeta da voi sconosciuto e per decine di anni abbiamo studiato questo sport che voi amate tanto...e alla fine abbiamo deciso di venire qui per mostrarvi i nostri poteri.- disse lanciando il pallone ad un componente della sua squadra -Abbiamo notato che questo sport, il calcio, è un modo per far vedere chi è il più forte. Così siamo venuti qui a farvi vedere chi se la cava meglio. - disse e poi la compagna gli rilanciò il pallone -Ma se voi non riuscirete a batterci cesserete di esistere!- disse divertito.
-Ma è asssurdo!- cominciò Mark stringendo i pugni e tenendo lo sguardo basso -Non c'era bisogno di distruggere la scuola e far male ai veterani della Raimon. Non vedo l'ora di affrontarvi! Avrete una lezione che non dimenticherete!- urlò Mark furioso.Angolo autrice:
Ed ecco dopo più di un anno il nuovo capitolo! Lo so che mi odiate, davvero ne sono consapevole.
Ma oggi dopo aver pubblicato l'avviso con le scuse (che dopo qualche ora ho cancellato) ho deciso continuare a scrivere.
Non vi prometto aggiornamenti veloci, si spera uno a settimana. Di sicuro non vi farò aspettare un anno!
Detto ciò questo capitolo è molto...meh...non succede granchè.
Non vi prometto che seguirò per filo e per segno ogni episodio...altrimenti ci metterei una vita. Ma allo stesso tempo non farò quei salti enormi, al massimo accennerò alle partite. Poichè questa storia è basata principalmente sul rapporto dei personaggi.
Beh credo basti. E grazie a tutte/i coloro che seguono ancora la mia storia. So che non vi merito e che sono una persona orribile, davvero.
Un bacio
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Innamorata di occhiali e mantello [Inazuma Eleven. JudexOc]
RomanceKate, sorella di Mark Evans, dopo anni passati in America con la nonna, ritorna finalmente in Giappone dove si unirà come manager alla squadra della Raimon. Lì dovrà fare i conti con i suoi sentimenti, la famiglia e la scuola. Riuscirà nel suo inten...