" Quando camminerai nel fuoco, non sarai bruciato
e la fiamma non ti consumerà."
ISAIA 43:2
Sentivo il mio corpo pesante e indolenzito premere su una superficie dura e incandescente.
Desideravo sottrarmi a quell'ardore, ma le mie membra non mi rispondevano più. Nessun segno di vita. Volevo ribellarmi a quell'inerzia insofferente e allo stesso tempo abbandonarmi a quel calore influente che stava ammantandomi tutt'intorno. Le palpebre troppo pesanti mi crollarono sugli occhi. Ero troppo stanca per oppormi.
Un tenue sospiro mi raffreddò le labbra prima di spegnersi e restituirmi a quell'impetuoso calore. Immagini della mia infanzia cominciarono a indugiare fra i miei pensieri, mentre mi lasciavo consumare da quel torpore famelico.
« Sara dove sei?? », una voce profonda e impellente si fece avidamente spazio nella mia mente. Interrompendo le mie fantasie. La sentii riecheggiare nella mia testa, limpida e chiara, come se questa ne fosse stata la fonte. Era una voce familiare. Ma non sembrava provenire dall'esterno. L'avevo sentita distintamente risuonare dentro di me.
« Sara rispondimi! », quella voce, un po' ovattata, si fece ancora più incalzante, destandomi appena da quel torpore. Cercai di aprire le labbra, con le poche forze che mi rimanevano, nel tentavo di emettere un suono. Ma dalla mia bocca non uscì che un debole sibilo.
Come se ci fosse stato davvero qualcuno...che illusa...probabilmente stavo solo delirando. Mi abbandonai ancora di più al suolo.
Improvvisamente sentii una lieve pressione sul costato. Qualcosa mi stava avvolgendo con fermezza. Percepii la mia testa accasciarsi pesantemente nel vuoto, mentre qualcosa mi sollevava bruscamente. Quel movimento improvviso mi tramortì al punto da farmi spalancare gli occhi di colpo.
E la prima cosa che vidi, furono i suoi occhi scuri nei miei, che trasudavano un'angoscia e un'inquietudine che mi fece rabbrividire. Quel ragazzo mi aveva fra le sue braccia e nonostante ci trovassimo nel bel mezzo di un calore incandescente, mi sentivo insolitamente al sicuro.
« Allora sei tu... », bisbigliai appena, mentre cercavo di raccogliere tutte le forze che mi erano rimaste in corpo. Il mio sguardo pendeva dal suo, come trasognato.
« La ragazza!!!! », intervenni di colpo. Quella brusca presa di consapevolezza mi fece venire le vertigini.
« Lei è al sicuro. Tranquilla. Ora pensiamo a te », mi rispose lui con voce ferma e inaspettatamente calma. Finché i suoi occhi non si riempirono di terrore. Mi sollevai appena e vidi delle lingue di fuoco gonfiarsi impetuose davanti a noi, seguite da scie frastagliate di fumo scuro. Il suo arretrare in modo violento mi fece sobbalzare fra le sue braccia.
L'uscita di sicurezza era completamente inaccessibile. Le fiamme divampavano davanti ad essa, cancellandone ogni traccia. Mentre alle nostre spalle l'inferno si innalzava impietoso. Sulla sinistra il fuoco sembrava più rado, lasciando intravedere a singhiozzi le pareti del corridoio. Ci spostammo rapidamente in quella direzione, allontanandoci dall'unica via di fuga possibile. L'ingresso principale era al piano terra. Noi eravamo al secondo piano. E l'altra uscita di sicurezza era dalla parte opposta rispetto a dove erano noi.
Sentii il calore intensificarsi al punto da portarmi via quel poco di respiro che mi avanzava. La pelle mi bruciava e il dolore era tale che avrei voluto gridare. Ma ogni volta che ci provavo, non mi usciva che un gemito soffocato.
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Guardian
Fantasy(Ispirato a una storia vera) Sara ha appena cominciato il quinto anno di liceo. La sua vita tranquilla e ordinaria sta per volgere al termine. Abituata a vivere nel suo mondo idilliaco, con tanti amici, una bella famiglia, un'infanzia felice, si rit...