7 - PIOGGIA by Fiore - 3/3

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LIFT

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LIFT

Nonostante la pioggia recente

e il cielo a ogni istante mutevole

esse parevano trarsi da parte

per mostrare la profondità di quel paradiso

e per timore che il piacere provato potesse affievolire.

Tre fanciulle in ascensione

che non avrebbero aspettato inutilmente una sera

cortesi

in una girandola di mosse graziose

posarsi carezzevolmente il capo sulla spalla

baciarsi nel collo con gli occhi socchiusi.

Con la pioggia mai stata così provvidenziale

ricominciano i loro giochi

cinciallegre turchine.

@olgivanna

Arrivare sull'alto Monte Veia dov'è sepolto il grande poeta scozzese Robert Louis Stevenson per ringraziarlo dei bellissimi racconti che regalò ai suoi lettori durante la sua tormentata vita, per usare le parole di Kris, e rinunciare a una matinèe e alla sua comoda colazione nel lussureggiante Aggie Gray's Hotel sul molo di Apia, circondato dai riflessi turchesi del mare, rappresentava, per me, un così imponente sacrificio da non riuscire ad immaginare l'equa ricompensa al di sotto dell'equivalente del mio peso in diamanti puri del Sud Africa.

Ma ero nelle mani di due pazze furiose, che parevano considerare la giungla fittissima, gli innumerevoli insetti e serpenti, alla stregua di una – crepe suzette alla marmellata, bliny in russo, per usare le parole zuccherine di Olgivanna, che prese di conseguenza a raccontare le sue incredibili avventure moscovite.

L'irto sentiero si scorgeva a malapena devastato com'era dai recenti uragani, con tronchi enormi di alberi divelti come fuscelli, da scavalcare perfino scalare, inerpicandosi tra i rami e le foglie.

E poi il fango così scivoloso da perdere l'equilibrio, da aggrapparsi e cadere, sprofondare a ogni balza, per poi ruzzolare fino al punto da dove si era partiti.

Arrancavo ed ero già sfinita. Nella mia mente giravano sequenze drammatiche della battaglia di Gaugamela ai piedi del Monte Nikatorion. Mi sentivo soverchiata. Facevo appello a tutte le mie forze.

Ci perdemmo più volte, ma Cris e Olgivanna non sembravano farci caso. Parlavano in continuazione, soprattutto di musica elettronica.

A un certo punto scivolai con la faccia in avanti fin dentro una grossa pozza melmosa dove vi galleggiavano insetti mostruosi. Mi impigliai fortunatamente in un bozzolo di liane che mi impedì di affogare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 31 ⏰

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